Il non profit silenziosamente cresce: ecco dove

L'incremento riguarda soprattutto il Sud e le Isole, che sull'occupazione fanno i risultati migliori. Volontariato e promozione sociale i settori più supportati dai cittadini
October 10, 2025
Il non profit silenziosamente cresce: ecco dove
Il non profit italiano continua la sua ascesa tra i settori economici, anche dal punto di vista occupazionale. Lo conferma l’ultimo report sul mondo delle organizzazioni senza scopo di lucro, presentato dall’Istat alle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile. La venticinquesima edizione della rassegna, tradizionalmente organizzata da AICCON-Centro Studi dell’Università di Bologna nella località romagnola, fotografa una crescita leggera ma costante del comparto, che continua la tendenza già registrata lo scorso anno. Secondo i dati del rapporto – l'ultimo disponibile sul tema e relativo al 2023- le istituzioni non profit attive nel nostro Paese sono oltre trecentomila (il 2,3% in più rispetto all’anno precedente), per quasi un milione di occupati (+ 3,2%). I numeri del “censimento” non sorprendono più di tanto, anche perché le fonti amministrative consultate dall’Istat sono più precise e complete. 
Le differenze più marcate hanno a che fare invece con la distribuzione territoriale di questa crescita: nel giro di un anno, dal 2022 al 2023, le INP sono aumentate soprattutto al Sud e nelle isole. E proprio in quest’ultime si nota, di conseguenza, un maggior incremento dei lavoratori (pari a quasi il 6%), contro percentuali inferiori di almeno due punti nel Settentrione. In questo modo, si compensa e restringe la forbice delle disparità fra regioni e aree diverse, in base alla quale oggi la metà degli enti si concentra al Nord. Altre informazioni significative riguardano poi la geografia del terzo settore. Cooperative, onlus, fondazioni, società e associazioni sportive dilettantistiche o di promozione culturale, il mosaico delle senza scopo di lucro è grande e sfaccettato, con numerose forme giuridiche e aree d'intervento differenti, dall'ambiente all'arte, dall'assistenza alle fasce deboli della popolazione fino alla ricerca. La maggior parte degli addetti ai lavori risulta impiegata nelle prime (53,6%), ma è nelle fondazioni che sta aumentando di più l’occupazione, a fronte di una lieve crescita generale del settore. In decrescita è invece l’universo delle cooperative sociali (-2,6%), fornitrici cioè di servizi alla persona o finalizzate all’inserimento lavorativo dei più fragili, che giustifica il calo sostanzioso delle onlus e, in forma più ridotta, anche delle imprese sociali.
Il vero "boom" riguarda le attività ricreative, che accelerano a due cifre, tanto che circa una no profit su tre opera nel settore dello sport, ma molte ancora non impiegano personale retribuito. Il comparto della promozione sociale (in cui si registra addirittura un +30%), insieme alle organizzazioni di volontariato, è anche il settore ad aver beneficiato maggiormente del supporto dei cittadini attraverso il 5 per mille.

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