mercoledì 13 maggio 2020
Un altro consacrato bergamasco strappato dal Covid-19, ma nella terra di missione, in quel Brasile che aveva scelto nel 1986. Il cappuccino 82enne ha sempre insegnato, in Italia e in Sud America.
Padre Pierantonio Zanni

Padre Pierantonio Zanni

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Si è spento dall'altra parte del mondo, in quella terra che era diventata la sua vocazione. Quella di padre Pierantonio Zanni, frate cappuccino originario di Sovere, in Bergamasca, è stata una vita dedicata alla missione. Fino all'ultimo: il religioso è infatti spirato sabato 9 maggio all'ospedale di Belém, capitale dello stato del Parà, nel Brasile settentrionale. Il 13 maggio avrebbe compiuto 83 anni. Da alcuni giorni era ricoverato per l'aggravarsi dei sintomi del Covid-19. «Un altro grande missionario ci ha lasciato. Chiediamo a tutti una preghiera», è il messaggio dei Cappuccini della provincia lombarda.
Padre Zanni operava in Brasile dal 1986, lì quattro anni prima era morto il fratello Tranquillino, anch'egli frate. «Era un padre per molti di noi – è il ricordo di frate Sílvio do Socorro de Almeida Pereira, ministro della Provincia cappuccina di Nossa Senhora do Carmo -. Ha saputo unire come nessun altro il servizio dell’altare, la cultura e il lavoro manuale. Era un uomo saggio, sapeva parlare e tacere. Chi lo cercava per chiedere un consiglio trovava molto di più». Insegnante nel seminario minore di Albino negli anni Sessanta, ha dedicato la sua vita ai luoghi e alle persone più fragili. In Brasile ha lavorato anche in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e della Cultura. Per trent'anni è stato un pilastro dell'Iesma, l'Istituto di studi superiori del Maranhao, realtà educativa impegnata nella formazione di sacerdoti e laici, prima come professore e poi come direttore generale.

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