venerdì 6 gennaio 2023
Nelle Grotte vaticane, nella stessa tomba che era stata occupata da papa Wojtyla fino al momento della canonizzazione e della successiva traslazione nella Basilica di San Pietro
Tumulato nella tomba che ha «ospitato» Giovanni Paolo II
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Al posto di san Giovanni Paolo II. Anche in morte, oltre che nella successione come Vescovo di Roma. Benedetto XVI è stato tumulato ieri, subito dopo la Messa esequiale in piazza san Pietro, nelle Grotte vaticane, nella stessa tomba che era stata occupata da papa Wojtyla fino al momento della canonizzazione e della successiva traslazione nella Basilica di San Pietro (dove ora riposa, in una cappella di sinistra, nei pressi di quella della Pietà di Michelangelo). Il feretro, dopo il funerale, è stato riportato in Basilica e quindi nelle Grotte vaticane. Qui, in forma strettamente privata, si è svolto il rito presieduto dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, incarico che aveva ricoperto anche l’allora cardinale Joseph Ratzinger, prima di essere eletto Papa nel Conclave dell’aprile 2005. Della mesta cerimonia sono state però diffuse ai giornalisti alcune fotografie e delle immagini televisive. Come era stato annunciato nei giorni scorsi dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, prima di tutto, intorno alla bara in legno di cipresso che era stata deposta sul sagrato della Basilica per il funerale è stata avvolta una fettuccia con i sigilli del Capitolo di San Pietro, della Casa Pontificia e dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche. Poi la bara stessa è stata posta all’interno di una bara più grande in zinco, che è stata saldata e sigillata. Infine questa bara è stata poi inserita in una cassa di legno, che è stata calata nella tomba. Nelle foto distribuite ieri dalla Sala Stampa Vaticana si vedono le varie fasi della complessa operazione. Innanzitutto la preghiera guidata dal cardinale Re, alla presenza dei cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana, e Angelo De Donatis, vicario di Roma. Erano presenti anche il sostituto della Segreteria di Stato, arcivescovo Edgar Peña Parra, monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI, padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, e il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, oltre alle “memores domini”, che si sono prese cura fino all’ultimo del Monastero Mater Ecclesiae dove risiedeva nei suoi anni da emerito Benedetto XVI. Le altre foto documentano le operazioni già descritte, fino alla benedizione finale del feretro nella tomba ancora scoperta, da parte del cardinale Re, che ha in mano l’aspersorio. Ora Benedetto XVI riposa nel luogo che egli stesso aveva indicato per la sua sepoltur

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