venerdì 15 luglio 2022
La presidente delle superiori maggiori d’Italia è una delle 3 donne nominate dal Papa. «Siamo chiamate a essere noi stesse credendo che lo Spirito esiste per tutti»
Papa Francesco con suor Reungoat

Papa Francesco con suor Reungoat - .

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Quando le è arrivata la comunicazione ufficiale della nomina come membro del Dicastero vaticano per i vescovi, suor Yvonne Reungoat stava tornando a casa dalla sede romana dell’Unione superiore maggiori d’Italia (Usmi), di cui è presidente dall’aprile 2018. Ma già fioccavano sul suo cellulare messaggi di congratulazioni e messaggi di consorelle da tutto il mondo, e non ne capiva il motivo.

«Mi sono ritrovata con questa notizia inattesa, nel viaggio di ritorno alla casa generalizia, con mia totale sorpresa», racconta la religiosa 77enne, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha guidato per due mandati come superiora generale fino all’ottobre dello scorso anno. «Il 22 ottobre il Santo Padre ci ha fatto visita durante il Capitolo generale: un momento speciale e straordinario», ricorda suor Yvonne, che nove mesi fa ha passato il “timone” della congregazione a Madre Chiara Cazzuola. «Ho incontrato personalmente papa Francesco più volte dalla sua elezione, l’ultima lo scorso 11 dicembre in occasione della Plenaria in Vaticano della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, della quale sono membro dal 2019. Ma mai ha fatto cenno a una mia possibile nomina a livello di dicastero», sottolinea la religiosa.

Con Bergoglio la francese suor Yvonne, laureata in Storia e Geografia all’Università statale di Lione, afferma di avere «un rapporto di grande fiducia e stima reciproca. Ha una cugina argentina, del nostro Istituto, missionaria in Thailandia; conosce il carisma e abbiamo condiviso più volte le sfide, le ricerche, l’importanza nella Chiesa e nella società della nostra missione nell’educazione».

Ma questo nuovo incarico era totalmente inaspettato: «Non so ancora in cosa consisterà. Nei giorni scorsi aveva detto che aveva l’intenzione di nominare due donne nel Dicastero dei vescovi per partecipare e dare i propri pareri nella nomina dei nuovi presuli nel mondo. Penso che saremo coinvolte nello studio e nella consultazione dei dossier che arrivano dai nunzi apostolici, in preparazione dei documenti per il Papa in vista delle nuove nomine. Saremo chiamate a dare un parere su criteri che dovremo definire. Scopriremo progressivamente, cammin facendo, qual è la missione a cui siamo chiamate rispondere».

Riguardo ai ruoli femminili in incarichi di peso nella compagine ecclesiale, la presidente dell’Usmi affonda: «È importante che la donna prenda il suo posto, senza tirarsi indietro nelle possibilità offerte, per dare il suo contributo specifico in complementarietà con quello degli uomini, vescovi e cardinali. Siamo chiamare a essere sempre noi stesse, credendo che lo Spirito santo esiste per tutti: per noi donne come per i vescovi e i cardinali. Rispondere a una fiducia come questa implica anche un impegno di studio, conoscenza, senso di responsabilità».

E suor Reungoat non nasconde la sua gioia: «Sono contenta perché non si tratta solo di un dono e di una chiamata personale: attraverso di me viene riconosciuto quello che l’Istituto vive in ambito ecclesiale, ed è un segno di quello che le donne possono essere e sono già nella Chiesa universale. Rappresenterò anche l’Usmi, tutta la vita religiosa femminile presente in Italia, e dall’Italia al mondo attraverso le missioni».

Nel cuore, confida la religiosa, ha «un amore grande alla Chiesa, la stessa passione che sento per tutta la vita consacrata». Con suor Raffaella Petrini e Maria Lia Zervino, le altre due neo-nominate membri del Dicastero che finora annoverava solo cardinali e vescovi, «avremo l’opportunità di conoscerci e sostenerci», assicura.

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