giovedì 24 settembre 2020
Venerdì l'apertura del centro per chi è senza una dimora e per questo non può usufruire delle misure straordinarie previste per l'emergenza Covid-19
Il cardinale Krajevski in una foto di archivio

Il cardinale Krajevski in una foto di archivio - Ansa

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Venerdì, alle 19, in via della Pisana 332 a Roma verrà inaugurata la Casa di accoglienza “Ricominciamo”. Si tratta di una struttura nata per aiutare le persone detenute e senza un domicilio a poter uscire dal carcere con le misure straordinarie previste per l’emergenza Covid-19.

Una risposta all'esigenza di offrire un luogo di accoglienza a quei detenuti che, pur avendone diritto, non possono beneficiare delle misure alternative. Il progetto - che vede impegnati l’Associazione Volontari in Carcere - Caritas di Roma, i Cappellani di Rebibbia e l’Elemosineria Apostolica della Santa Sede - è ospitato presso un istituto delle Congregazione delle suore “Figlie di Cristo Re”.

All’inaugurazione interverranno il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma incaricato della pastorale nelle carceri e del settore centro il gesuita Daniele Libanori, don Benoni Ambarus, direttore della Caritas diocesana di Roma.

Attualmente la casa ospita tre persone in detenzione domiciliare, cinque in permesso premio e tre che hanno terminato la pena e stanno cercando un alloggio definitivo. Altre decine di accoglienze sono già state date e la casa è in attesa di ulteriori ospiti. Lo spirito della Casa “Ricominciamo” è racchiuso nella Parola di Dio: «Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi» (Rm. 15,7). Il nome “Ricominciamo” esprime l’idea di ripartire da uno stato di emergenza e di crisi per intraprendere un cammino nuovo nello spirito della carità.

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