giovedì 14 aprile 2022
«Storie di periferia» è il tema scelto per il concorso lanciato dal Festival delle Missioni Ai giovani viene chiesto di trasformare in canzoni i loro pensieri, ricordi e inquietudini
Festival della Missione,domani si chiude il Contest musicale
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A volte è duro e metallico, come la rabbia. Altre avvolgente, come la nostalgia. Altre ancora si conficca nelle viscere, come una passione o un sogno. Il suono è canale di espressione potente. In note, si traspongono sentimenti e idee. In note, utopie e bisogni amputati investono l’ascoltatore che se li sente addosso ancor prima di comprenderli. Grazie alla capacità di colpire la pancia per raggiungere la testa, giovani e giovanissimi trovano nella musica una delle forme preferite di narrare e narrarsi. Quegli stessi ragazzi che il Festival della Missione - promosso dalla Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi) e dalla Fondazione Missio Italia, in collaborazione con l’arcidiocesi di Milano, e in programma a Milano tra il 29 settembre e il 2 ottobre prossimo - vuole incontrare, dove e come realmente sono.

Da qui l’idea di invitarli a raccontare se stessi e il mondo in cui abitano o vorrebbero abitare con un linguaggio che gli è proprio, quello musicale. Con il FdM Song contest, il Festival chiama a raccolta i giovani tra i 16 e i 30 anni. E lancia loro una sfida ambiziosa: raccogliere pensieri, ricordi, inquietudini del loro intorno, considerato periferico, e trasformarle in musica. Qualunque genere è benvenuto: dal rap al trap dal pop al rock. Come pure è aperta la partecipazione a singoli, gruppi o cantautori. L’importante è che dai brani - scritti in italiano ma anche in altre lingue - traspaia uno sguardo sulla realtà autentico, non addomesticato all’esistente e, per questo, in grado di coglierne la complessità. 'Storie di periferia' - questo il tema del Song contest - significa un punto di vista non imprigionato dall’abitudine e, per questo, in grado di vedere oltre i margini. Barriere a cui le generazioni più adulte sono ormai assuefatte, tanto da aver dimenticato che sono state costruite in un dato momento per nascondere quanto non fa comodo vedere.

Là, oltre i margini, ci sono i marginali o emarginati o scartati, per parafrasare papa Francesco. Guardarli e provare a guardare il mondo dalla loro prospettiva è il primo modo per superare l’esclusione. E l’autoesclusione. Per scoprirsi davvero parte di una medesima umanità. 'Vivere per dono' - il filo rosso del Festival - significa questo: vivere ed esistere oltre la gabbia dell’io, imparare a edificare un 'noi' che non annulli le differenze ma le faccia dialogare. Fino a che la cacofonia diventi armonia. E le note trovino un ordine nel pentagramma.

Per iscriversi c’è tempo fino a domani: è sufficiente scaricare il regolamento e i moduli necessari dal sito del Festival (www.festivaldellamissione. it) e inviare le proprie canzoni (testo ed mp3) alla segreteria del Contest (email: musica@festivaldellamissione. it). La giuria sceglierà dieci finalisti i quali avranno l’opportunità di registrare in uno studio professionale e partecipare al concerto finale del Festival, che si svolgerà nel pomeriggio del 2 ottobre. I brani selezionati, inoltre, verranno distribuiti sulle principali piattaforme digitali nella compilation 'FdM 2022'.

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