Da 20 anni ogni lunedì in 25 parrocchie l’adorazione eucaristica per chi è in difficoltà TARANTO Famiglie che pregano per altre famiglie, sostando un’ora a settimana davanti al tabernacolo. Ogni lunedì sera per un’ora, da venti anni, accade in 25 parrocchie dell’arcidiocesi di Taranto, e anche in tante altre diffuse per la Penisola, dalla diocesi di Castellaneta a quella di Mileto-Nicotera-Tropea. L’idea è partita da Antonietta Palantone, una laica che ogni sera dopo il lavoro avvertiva forte l’esigenza di pregare davanti a Gesù Eucaristia. «E in tempi così difficili per la famiglia, quel piccolo seme ha messo radici – racconta – ed è diventato una bella pianta». Più di mille le persone che sono coinvolte nell’arcidiocesi ionica. Coppie che pregano in chiese diverse ma in comunione spirituale. Nella ricorrenza del ventennale dell’associazione, chiamata dall’allora arcivescovo di Taranto Benigno Papa “L’Ora di Gesù”, centinaia di aderenti hanno partecipato nella Cattedrale Gran Madre di Dio al confronto sul tema “Legame tra amore sponsale ed Eucaristia” e alla celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo Filippo Santoro. «Vi ringrazio per il bene che avete fatto finora. Il vostro è un momento di preghiera semplice – ha detto Santoro durante l’omelia – essenziale, che arriva a tutti. Per questo vi chiedo di continuare nella vostra opera soprattutto rivolgendovi ai “pagani” del nostro tempo. Invitateli a pregare insieme a voi». Nell’incontro che ha preceduto la Messa, invece, l’arcivescovo emerito Papa ha ricordato: «Sono quattro i verbi dell’istituzione dell’Eucaristia che spiegano come va vissuto l’amore coniugale: il rendere grazie al Padre da parte di Gesù, che nella coppia si manifesta nel rendere grazie a Dio del dono della vita, della fede e dell’altro; lo spezzare il pane, perché sposarsi è condividere con l’altro un progetto di vita e non solo un fatto emotivo; dare loro il Corpo, che significa che amare non significa dire parole d’amore ma fare opere d’amore, smettendo di guardare solo al proprio interesse; infine quel calice versato per noi è la dimensione sacrificale dell’amore familiare. L’esperienza della Croce prima o poi viene vissuta a suo modo da ogni famiglia, l’amore vero è disposto a soffrire con e per l’altro». «Valorizziamo la famiglia – ha spiegato l’assistente generale dell’Ora di Gesù, monsignor Pasquale Morelli – partendo dal centro che non può che essere Cristo. È lui che aiuta a superare le difficoltà delle coppia». L’associazione è in continua espansione. Per saperne di più o creare un gruppo nella propria parrocchia, si può consultare il sito
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