mercoledì 1 aprile 2020
La figura del sacerdote altoatesino scomparso il 19 marzo, cresciuto alla scuola del movimento fondato da Chiara Lubich, era amata dai tanti che nei suoi numerosi incarichi la passione per l'unità.
Don Salvatore Tonini, morto il 19 marzo

Don Salvatore Tonini, morto il 19 marzo

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Si è spento la sera di giovedì 19 marzo in un letto del reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Bolzano, dove era ricoverato da due giorni per il repentino aggravarsi di quella che ha iniziato a manifestarsi il 10 marzo come «una specie di influenza» e che poi si è purtroppo rivelata infezione da Covid-19. Ma in quel letto di ospedale don Salvatore Tonini, 83 anni, non è morto da solo. A circondarlo sono stati l'affetto e la preghiera di tante persone che, per giorni – attraverso il passaparola su Whatsapp – hanno pregato per lui, dando volto a quell'unità dello Spirito che tanto gli stava a cuore.
Originario di Storo (Trento), dove era nato nel giugno 1936, don Salvatore Tonini viene ordinato sacerdote a Trento nel 1962. Nel 1964 si avvicina al movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich e nel 1975, dopo aver vissuto per un anno a Frascati l'esperienza della comunità di sacerdoti proposta dal movimento, torna a Meano, dove era parroco, e accetta di trasferirsi a Bolzano con don Piergiorgio Zocchio, anch'egli vicino al Movimento dei Focolari. Arriva nel capoluogo altoatesino nel 1980 dove sarà per 8 anni cooperatore nella parrocchia di Gries e successivamente in quella di Don Bosco. Nel 1995 viene nominato parroco di Sinigo, dove rimane per 19 anni. Una volta raggiunta l'età della pensione, don Tonini torna a Bolzano continuando, con don Zocchio a collaborare in diverse parrocchie, tra cui quella bolzanina di San Pio X e quella di Brunico. Unità, preghiera e ricerca dell'armonia sono stati sempre al centro del suo ministero pastorale. In tanti, da ogni parte dell'Alto Adige, lo hanno ricordato in questi giorni come un sacerdote saggio, sempre disponibile e vicino alle famiglie. Molte quelle che ha benedetto, come sacerdote, nel sacramento del matrimonio.

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