giovedì 25 settembre 2014
​L'intervento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il messaggio del Papa: promuovere pace e dignità.
IL PAPA IN ALBANIA «Nessuno uccida il nome di Dio» (IL TESTO) | 120 ulema scrivono al Califfo: sbagliata la sua visione di islam
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"Il terrorismo rappresenta una minaccia fondamentale per la nostra comune umanità". Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, lo ha sottolineato nell'intervento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, nel corso del dibattito organizzato sulle minacce alla pace e alla sicurezza causate dal terrorismo internazionale."Il continuo e in alcune regioni crescente uso del terrore è un richiamo a tutte le Nazioni e alle persone di buona volontà ad assumere un impegno condiviso", chiede il rappresentante di papa Francesco. Parolin ricorda che "il Consiglio di Sicurezza dell'Onu nacque a seguito di un'epoca in cui una visione nichilista della dignità umana ha cercato di dividere e distruggere il mondo. Oggi come allora, le Nazioni si uniscano per adempiere alla loro responsabilità primaria di proteggere le persone minacciate da violenze e attacchi diretti alla loro dignità". Riprendendo le parole di papa Giovanni Paolo II pronunciate dopo gli eventi dell'11 settembre, il Segretario di Stato vaticano ribadisce che "il diritto di difendere i Paesi e i popoli da atti di terrorismo non giustifica a rispondere alla violenza con la violenza, ma piuttosto deve essere esercitato nella scelta dei fini e dei mezzi nel rispetto dei limiti morali e legali. Il colpevole deve essere identificato correttamente, perché la responsabilità penale è sempre personale e non può essere estesa alla Nazione, all'etnia o alla religione a cui appartengono i terroristi".Il cardinale Parolin, nell'intervento al Consiglio di Sicurezza dell'Onu rilanciato da Radio Vaticana, esorta ad "affrontare alla radice le cause che alimentano il terrorismo internazionale: la sfida terroristica ha una forte componente socioculturale", spiega chiedendo che "assieme agli strumenti giuridici e alle risorse economiche, i governi si impegnino con la società civile per affrontare i problemi delle comunità più a rischio di radicalizzazione o reclutamento e raggiungano un'integrazione sociale soddisfacente". Il Segretario di Stato vaticano sottolinea che "le persone di fede hanno la grave responsabilità di condannare coloro che cercano di separare la fede dalla ragione e strumentalizzare la fede come una giustificazione della violenza. Come Papa Francesco ha ammonito durante la sua visita in Albania - ricorda Parolin - nessuno pensi di potersi fare scudo di Dio mentre progetta e compie atti di violenza e di sopraffazione e nessuno usi la religione come pretesto per azioni contro la dignità umana e contro i diritti fondamentali di ogni uomo e donna; soprattutto il diritto alla vita e il diritto di ognuno alla libertà religiosa".Il messaggio del PapaIl messaggio pontificio all'Assemblea del Palazzo di Vetro è stato letto dall'arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede all'Onu di New York, in occasione dell'apertura della 69.ma sessione plenaria dell'Assemblea delle Nazioni Unite. Nel documento, a firma del cardinale Pietro Parolin, il Pontefice - riferisce Radio Vaticana - auspica che le soluzioni ricercate dalla comunità internazionale "promuovano la pace tra i popoli" e si contrasti la povertà attraverso uno spirito di fraternità che condivide gioie e sofferenze. Il Papa assicura all'Assemblea dell'Onu la sua vicinanza spirituale e spera che questa sia un'occasione di "maggiore comprensione e cooperazione tra le delegazioni" degli Stati per "il bene della comunità globale e al servizio di una pace duratura e della prosperità per ogni popolo".
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