venerdì 4 dicembre 2020
Il cardinale segretario di Stato è intervenuto alla presentazione del libro del vaticanista di Avvenire “Per un’altra strada. La leggenda del Quarto Magio”
I Re Magi nella Basilica di San Marco a Venezia

I Re Magi nella Basilica di San Marco a Venezia - .

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«Un crocevia nel quale confluiscono rivoli di molteplici saperi: da quello storico a quello biblico, da quello teologico a quello filosofico, che trasformano il testo in un vero e proprio romanzo di formazione. Nei tornanti del racconto troviamo, infatti, incastonate le domande cruciali del cuore e della mente di donne e uomini tanto di ieri quanto di oggi: l’esistenza di Dio, il senso della morte del Messia, la nascita da una Vergine, il dramma del dolore dell’uomo».

Così, attraverso un videomessaggio, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha iniziato a presentare - dandone subito una sintesi perfetta - “Per un’altra strada. La leggenda del Quarto Magio” (Edizioni Paoline, pagine 224, 16 euro), il libro del vaticanista di Avvenire, Mimmo Muolo.

Una presentazione online tenutasi ieri sui social delle Edizioni Paoline, impreziosita dalla lettura di alcuni brani a cura dell’attrice Isabel Russinova e moderata da Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede (che ha rimarcato «la figura di straordinaria attualità del quarto re magio Artaban, che sembra ricordare il dire e l’agire di papa Francesco»), con gli interventi dello scrittore Raffaele Nigro («un libro che fa riflettere su come noi dobbiamo vivere la fede»), di Sebastiano Somma (in un simpatico scambio di amicizia attore-scrittore nella lettura previa delle pagine del libro) e di suor Gabriella Bottani, conduttrice di “Thalita Kum” («è un viaggio dentro l’anima in un tempo difficile e complesso»), mentre suor Mariangela Tassielli, responsabile Paoline Libri, ha concluso l’incontro ringraziando Muolo «per aver osato con questo libro».

Ma torniamo all’intervento di Parolin che, tra i vari pregi del libro, ha còlto la capacità di «annodare i fili della storia della salvezza con quella della quotidianità umana, fatta di ricerca, di cadute, di risalite, di un bisogno di trovare le tracce di Dio».

E così il viaggio di Artaban in realtà diventa «anche il nostro viaggio, il percorso di ogni donna e di ogni uomo che, nei tornanti a volte impervi dell’esistenza, si giocano alla ricerca della vita di Dio che è in ciascuno di noi. Poco importa se arriveremo presto o tardi, ciò che conta è non smarrire mai il gusto, la passione e il desiderio dell’incontro con il Signore, quello che ci rende consapevoli di essere donne e uomini redenti».

Dal cardinale Pietro Parolin sono poi arrivate ulteriori sottolineature del libro attraverso tre snodi della storia del quarto magio, che il cardinale ha messo in relazione con il magistero di papa Francesco, ovvero il “non ci si salva da soli” («Muolo ci consegna una riflessione sul bisogno di prossimità, di agire con spirito di comunità e non come delle isole), il “si conosce amando“ («Il Santo Padre ci chiede di amare sull’esempio di Cristo, amando i vicini ma soprattutto i lontani»), per finire con “il peccato non è l’ultima parola necessaria” («solo quando si assume la consapevolezza della propria fragilità e pochezza, si spalanca davanti a noi l’avvolgente abbraccio della misericordia»).

Sollecitazioni raccolte da Mimmo Muolo che ha ribadito il suo desiderio di «fare da cartello indicatore nei confronti della Scrittura, di riscoprire nelle nostre comunità il gusto di annunciare la Parola attraverso la letteratura».

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