martedì 26 marzo 2013
«La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e dirigersi verso le periferia, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali»: parole del cardinale Jorge Bergoglio durante una delle congregazioni pre-Conclave, riferite dal cardinale cubano Jaime Ortega. «Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e si ammala».
COMMENTA E CONDIVIDI
Pubblichiamo la traduzione del manoscritto consegnato dal cardinale Bergoglio al cardinale cubano Ortega con i punti chiave dell’intervento del futuro Papa durante le Congregazioni generali.
Si è fatto riferimento all’evangelizzazione. È la ragion d’essere della Chiesa. «La dolce e confortante gioia di evangelizzare» (Paolo VI) È lo stesso Gesù Cristo che, da dentro, ci spinge 1) Evangelizzare implica zelo apostolico Evangelizzare presuppone nella Chiesa la parresìa di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria. 2) Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell’autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico. Nell’Apocalisse, Gesù dice che Lui sta sulla soglia e chiama. Evidentemente il testo si riferisce al fatto che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare... Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire. 3) La Chiesa, quando è autoreferenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria; smette di essere il mysterium lunae e dà luogo a quel male così grave che è la mondanità spirituale (secondo De Lubac, il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa). Quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri. Semplificando; ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa; quella del Dei Verbum religiose audiens et fidenter proclamans (la Parola di Dio che [la Chiesa] religiosamente ascolta e fedelmente proclama, ndr), o la Chiesa mondana che vive in sé, da sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili cambiamenti e riforme da realizzare per la salvezza delle anime. 4) Pensando al prossimo Papa: un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù Cristo e l’adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che la aiuti a essere la madre feconda che vive «della dolce e confortante gioia dell’evangelizzare».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: