giovedì 26 luglio 2018
Fra le iniziative della diocesi lombarda in vista della canonizzazione, il pellegrinaggio a Roma con il vescovo Tremolada. Che raccoglie l'invito del nunzio in Israele a porre un'opera d'arte a Tabgha
Gerusalemme: Paolo VI sulla Via Dolorosa, durante lo storico pellegrinaggio in Terra Santa del 4-6 gennaio 1964

Gerusalemme: Paolo VI sulla Via Dolorosa, durante lo storico pellegrinaggio in Terra Santa del 4-6 gennaio 1964

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Una statua? Un bassorilievo? Un mosaico? Ancora non si sa. Ancora non è deciso. Quel che è certo, è che la diocesi di Brescia – accogliendo un invito del nunzio in Israele, l’arcivescovo Leopoldo Girelli – porrà in Terra Santa un’opera a ricordo della canonizzazione del suo figlio più grande, Paolo VI. Gli altri elementi di certezza, sempre legati alla richiesta che il nunzio ha rivolto al vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada: l’opera d'arte sia nuova e originale, non una copia. E sia collocata presso la chiesa del Primato di Pietro, sulle rive del lago di Tiberiade, a Tabgha, in Galilea, dove Paolo VI fece tappa durante lo storico pellegrinaggio del 4-6 gennaio 1964. L’opera non sarà pronta per il giorno della canonizzazione, il prossimo 14 ottobre. Ma si farà e rimarrà, a memoria della gioia e della gratitudine della Chiesa bresciana.

Pellegrini a Roma, già cinquemila gli iscritti

A renderlo noto è stato il direttore dell’Ufficio per il turismo e i pellegrinaggi, don Claudio Zanardini, alla presentazione delle iniziative della diocesi lombarda in vista della canonizzazione. Fra queste, il pellegrinaggio a Roma con Tremolada. «Già cinquemila gli iscritti, nel 2014 per la beatificazione eravamo in 5.500. E le iscrizioni sono ancora aperte», ha ricordato don Zanardini. In www.diocesi.brescia.it formule e quote di partecipazione, termini e modalità di iscrizione. I “cardini” del pellegrinaggio? La Messa presieduta da Tremolada sabato 13 ottobre alle 16 al santuario del Divino Amore; la Messa di canonizzazione presieduta da papa Francesco domenica 14 alle 10 in piazza San Pietro; la Messa di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, lunedì 15 alle 9,30 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Domenica 14 il Papa annuncerà la data della memoria liturgica dei nuovi santi, fra cui Oscar Romero. «Per Paolo VI – ha detto il vicepostulatore, don Pierantonio Lanzoni – dovrebbe essere il 29 maggio, anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Nel calendario della Santa Chiesa di Brescia, Paolo VI sarà il 47° santo».

A Brescia e Concesio, con frère Alois e i genitori di Amanda

Fra le iniziative diocesane: giovedì 27 settembre alle 20,45 all’Istituto Paolo VI di Concesio l’incontro con i genitori di Amanda (la bambina la cui nascita, al termine di una gravidanza ad alto rischio, ha aperto la via alla canonizzazione); lunedì 1° ottobre alle 20,30 in Cattedrale a Brescia la veglia di preghiera con la testimonianza di frère Alois, priore di Taizé su «Paolo VI, Taizé e i giovani». Venerdì 5 ottobre alle 20,30 il Duomo Vecchio di Brescia ospiterà un concerto del Coro dell'Accademia Filarmonica Romana. Due le Messe con Tremolada: mercoledì 26 settembre alle 16 nella Basilica delle Grazie a Brescia, per l’anniversario della nascita di Paolo VI; domenica 21 ottobre alle 15,30 alla Pieve di Concesio, dove Montini fu battezzato.

Paolo VI missionario e la lettera di Tremolada sulla santità

Giovani protagonisti sabato 20 ottobre in Cattedrale alla veglia di preghiera col vescovo, il via alle 20. «Un’occasione provvidenziale per avvicinarli al Paolo VI missionario. I nostri ragazzi riceveranno il mandato missionario, quindi andranno per le vie della città alla scoperta dei luoghi montiniani», ha spiegato don Carlo Tartari, vicario episcopale per la pastorale e i laici. Paolo VI, ha anticipato inoltre don Tartari, sarà ricordato e preso ad esempio nella prossima Lettera pastorale di Tremolada dal titolo «Il bello del vivere. La santità dei volti e il volto della santità». La sfida? Il vescovo lo ha detto con chiarezza, additando lo scopo delle iniziative della diocesi in vista della canonizzazione e di quelle che si faranno successivamente: Paolo VI, che ora «entra a far parte del patrimonio spirituale di tutta la Chiesa», non sia «relegato» nella «memoria annuale», ma «diventi faro luminoso nel cammino spirituale di tanti fedeli che vogliono davvero vivere da discepoli e testimoni di Cristo».

Preghiera e devozione nei luoghi montiniani

«Il nostro vescovo – riprende don Zanardini – si mette in preghiera e invita tutti a pregare con lui. Col prossimo anno pastorale lo farà tutti i venerdì sera, in città, in Cattedrale o alle Grazie, dove Paolo VI celebrò la prima Messa. E chiede che i fedeli si uniscano alla preghiera anche in altri luoghi della diocesi. Fra questi, alcuni luoghi montiniani come la Pieve di Concesio, il paese natale del Papa, l’Eremo dei Santi Pietro e Paolo a Bienno, in Valcamonica, l’abbazia olivetana di San Nicola a Rodengo, che verrà intitolata anche a Paolo VI, l’Istituto San Bernardino di Chiari e la chiesa parrocchiale di Nuvolera, dov’è esposta la culla di Paolo VI e dove sono sempre più numerose le donne in preghiera a invocare il dono della maternità». La diocesi preparerà un sussidio sui luoghi montiniani, anche quelli non coinvolti in questa “rete” di preghiera. «Vogliamo diffondere la conoscenza di Paolo VI – sottolinea don Tartari –: non solo della sua vita, ma del magistero, del pensiero, della spiritualità». Conoscenza e culto di Paolo VI, intanto, si fanno sempre più «popolari»: lo dimostrano – annota don Adriano Bianchi, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali – le sempre più numerose iniziative dal basso, promosse da parrocchie, associazioni e Comuni. Qualche esempio? Incontri, concerti, mostre, pellegrinaggi a piedi. E Messe. Segno di una devozione, di un affetto, di una gratitudine sempre più capillari.

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