domenica 31 luglio 2016
Il piccolo Paese centramericano ospiterà la prossima edizione della Giornata mondiale della gioventù. 3,5 milioni di abitanti, ha 11 diocesi e 24 vescovi. Riccardo Maccioni
Il perché della scelta: una Chiesa di periferia (F.Ognibene)
Appuntamento a Panama nel 2019 Gmg, l'annuncio di Francesco
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Nel 2019 a Panama. L’annuncio del Papa arriva al termine dell’Angelus al Campus Misericordiae, durante la Messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù di Cracovia. Sarà il piccolo Paese latinoamericano a ospitare, dopo le due a livello diocesano, la prossima Gmg. Una scelta che richiama il valore del dialogo, simboleggiato dal celebre canale che unisce l’Oceano Atlantico con il Pacifico e dal ponte che lo sovrappassa, per decenni l’unico collegamento permanente tra le due Americhe. Proprio il richiamo alla bellezza dello stare insieme, all’impegno per la fraternità è stato del resto uno dei temi guida della Gmg di Cracovia. Una suggestione rimarcata più volte fino alla fortissima immagine rilanciata nella Veglia di ieri sera; “E’ più facile costruire ponti che innalzare muri”. Piccolo Paese di circa 3 milioni e mezzo di abitanti, Panama è una repubblica presidenziale guidata attualmente da Juan Carlos Varela, che si sarebbe impegnato personalmente per poter ospitare la Giornata mondiale della gioventù. Anche troppo, secondo le opposizioni che lo accusano di essersi appropriato di meriti che in realtà sono della Chiesa locale, opposizioni che in questi giorni polemizzano anche per i costi del viaggio che ha portato a Cracovia il presidente con la moglie. La Chiesa cattolica panamense comprende 11 diocesi mentre i vescovi, compresi gli emeriti, sono 24. Presidente della Conferenza episcopale è il cardinale José Luis Lacunza Maestrojuan, religioso degli agostiniani recollati, che in realtà è nato in Spagna, a Pamplona. Settantadue anni, Lacunza è stato creato cardinale da papa Francesco nel Concistoro del 14 febbraio 2015. E’ membro della Congregazione per l’educazione cattolica e del Pontificio Consiglio della cultura. Noto per il suo impegno a tutela degli indios, nel 2012 ha svolto un importante ruolo di mediazione tra il governo e le popolazioni indigene che temevano di essere espropriate delle loro terre.
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