lunedì 15 settembre 2014
​Cautela e rispettoso silenzio di fronte al caso del bimbo di 8 anni, muto dalla nascita, che ha parlato dopo una intercessione a sant'Antonio di Padova.
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Cautela e rispettoso silenzio di fronte alla «provvidenziale coincidenza» di un bimbo di otto anni, nato prematuro e muto dalla nascita, il cui nome è (coincidenza) John Paul (Giovanni Paolo), che dice “mamma”, poco dopo l’intercessione a sant’Antonio di una coppia di amici di famiglia, in pellegrinaggio alle reliquie di sant’Antonio nella chiesa di Springfild (Massachussets). Il messaggio arriva da Oltreoceano: dopo il clamore suscitato (in Italia e a Padova in particolare), dal racconto di un possibile evento prodigioso, è bene riequilibrare i toni. Così una nota firmata da padre Enzo Poiana, rettore della basilica padovana e da padre George Zina, parroco maronita della chiesa di Sant’Antonio di Springfield, riassume i fatti e invita alla prudenza: «Sembra difficile per il momento esprimere un giudizio. Si può dire che c’è stata una provvidenziale coincidenza tra la preghiera degli amici e il fatto. Certamente è stata una grazia per la madre che ha sentito per la prima volta il figlio dire “mamma” per due volte di seguito». Ora - precisano - «bisognerà attendere visite specialistiche e gli eventuali progressi del piccolo John Paul». Nel frattempo famiglia e chiesa chiedono riserbo. Anche la ricostruzione dei fatti ora è più chiara. L’altra domenica amici di famiglia affidano John Paul al “Caro sant’Antonio” e chiedono un segno di speranza. Il giorno dopo il bambino, presente la terapista che lo segue, la madre (che nulla sapeva della richiesta degli amici) e un’altra persona, pronuncia chiaramente per due volte la parola “mamma”.
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