mercoledì 11 agosto 2021
Il prefetto emerito della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica si è spento a 94 anni. Paolo VI lo nominò nunzio apostolico in Colombia
Il cardinale Eduardo Martínez Somalo

Il cardinale Eduardo Martínez Somalo - Ansa

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Si è spento ieri mattina, in Vaticano dove risiedeva, a 94 anni il cardinale spagnolo Eduardo Martínez Somalo, prefetto emerito della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Fu camerlengo durante la Sede Vacante del 2005. Il porporato era nato in Spagna il 31 marzo 1927, nella cittadina di Baños de Río Tobía.

Dopo aver frequentato il Seminario diocesano di Calahorra y La Calzada-Logroño, era stato inviato a Roma per proseguire gli studi ecclesiastici presso il Pontificio Follegio spagnolo e presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la licenza in teologia e in diritto canonico. Ordinato sacerdote a Roma il 19 marzo 1950, aveva poi svolto il ministero nella sua diocesi d’origine.

Il 18 agosto 1956 era entrato a far parte della Segreteria di Stato in qualità di addetto. Nel 1957 l’inizio dell’insegnamento alla Pontificia Accademia ecclesiastica. Nel 1970 era diventato consigliere della delegazione apostolica in Gran Bretagna, ma era rientrato in Vaticano pochi mesi dopo come collaboratore dell’arcivescovo Giovanni Benelli, allora sostituto della Segreteria di Stato.

Il 12 novembre 1975 Paolo VI lo aveva nominato nunzio apostolico in Colombia, elevandolo ad arcivescovo titolare di Tagora. Era stato consacrato dall’allora segretario di Stato, il cardinale Jean Villot. Papa Giovanni Paolo II il 5 maggio 1979 lo aveva scelto come sostituto della Segreteria di Stato. Nel 1988 lo stesso papa Wojtyla lo aveva promosso a prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il 28 giugno di quello stesso anno era stato creato cardinale.

Nel 1992 la nomina a prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Incarico che manterrà fino al 2004.

Era stato Giovanni Paolo II a sceglierlo nel 1993 come camerlengo di Santa Romana Chiesa, incarico che ha mantenuto fino al 2007. In tale veste ha gestito la sede vacante del 2005 dopo la morte del Pontefice polacco. È stato lui, nell’aprile di quell’anno, a presiedere nelle Grotte Vaticane il rito di tumulazione di papa Wojtyla. E significative furono anche le parole di ringraziamento di Benedetto XVI al momento della sua rinuncia alla carica di camerlengo nel 2007 in cui rievocò «la solerzia, la competenza a servizio della Chiesa universale».

È stato presidente delegato alla prima Assemblea speciale per l’Europa del Sinodo dei vescovi (1991) e presidente delegato alla IX Assemblea generale del Sinodo dei vescovi del 1994 sulla vita consacrata. Ha partecipato al Conclave dell’aprile 2005 che ha eletto papa Benedetto XVI.

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