giovedì 6 gennaio 2022
I porporati scendono a 214. Il cordoglio del Papa. Attualmente il Collegio cardinalizio comprende 120 elettori e 94 over 80 anni (età che impedisce di partecipare a un eventuale Conclave)
Il cardinale Alvarez Martìnez in una foto del 2001

Il cardinale Alvarez Martìnez in una foto del 2001 - Archivio Siciliani

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Dopo una lunga malattia è morto ieri il cardinale spagnolo Francisco Álvarez Martínez, arcivescovo emerito di Toledo. Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo il 14 luglio. Nato a Santa Eulalia de Ferroñes Llanera, nell’arcidiocesi di Oviedo, per la quale era stato ordinato sacerdote nel 1950, il porporato era stato nominato vescovo di Tarazona da Paolo VI il 13 aprile 1973 e aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 3 giugno. Nel dicembre 1976 era divenuto vescovo di Calahorra y La Calzada-Logroño e nel 1989 Giovanni Paolo II lo aveva eletto vescovo di Orihuela- Alicante. Il 23 giugno 1995 la promozione ad arcivescovo di Toledo. E nel Concistoro del 21 febbraio 2001 la creazione cardinalizia del titolo di Santa Maria Regina Pacis a Monte Verde. Il 24 ottobre 2002 aveva rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi di Toledo.

Nel suo telegramma di cordoglio papa Francesco l’ha definito «pastore abnegato che per anni e con fedeltà ha offerto la sua vita al servizio di Dio e della Chiesa».

Con la scomparsa di Álvarez Martínez il Collegio cardinalizio conta 214 membri, di cui 120 elettori e 94 non elettori (computando Becciu tra questi ultimi). Tra i votanti 70 sono attualmente quelli creati da papa Francesco, 38 quelli da Benedetto XVI, 12 da Giovanni Paolo II.

Domani compie 80 anni il porporato cileno (nato in Italia) Ricardo Ezzati Andrello, salesiano, arcivescovo emerito di Santiago. Nel corso del 2022 saranno altri nove a raggiungere l’80° genetliaco, età in cui i cardinali perdono il diritto di entrare in Conclave. Tre italiani: Gualtiero Bassetti (7 aprile), Giuseppe Bertello (1° ottobre) e Gianfran- co Ravasi (18 ottobre). Altri quattro latino- americani: il messicano Norberto Rivera Carrera (6 giugno), il salvadoregno Gregorio Rosa Chavez (3 settembre), il colombiano Ruben Salazar Gomez (22 settembre), il salesiano honduregno Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga (29 dicembre). E poi lo spagnolo Ricardo Blazquez Perez (13 aprile) e il francese André Vingt-Trois (7 novembre).

A fine anno quindi su 110 elettori i latino-americani scenderanno a 18, gli spagnoli a 5, i francesi a 3 e gli italiani a 17. Nel 2022 comunque è probabile che papa Francesco tenga il suo ottavo Concistoro per la creazione di nuovi cardinali. Le date canoniche - ma non obbligatorie - per questo tipo di evento sono la festa della Cattedra di San Pietro (22 febbraio) e le solennità dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno) e di Cristo Re (quest’anno il 20 novembre).

Tenendo conto del limite di 120 cardinali elettori stabilito e rispettato da Paolo VI - ma più volte superato dai suoi successori - in questo nuovo Concistoro Francesco potrebbe creare almeno dieci nuovi cardinali, forse anche qualcuno in più (nel 2023 undici cardinali compiranno 80 anni, 5 dei quali italiani: Angelo Bagnasco, Domenico Calcagno, Crescenzio Sepe, Giuseppe Versaldi, Angelo Comastri). Per quanto riguarda i nomi non si possono fare previsioni, papa Bergoglio infatti ha rotto anche se non del tutto - con la tradizione delle cosiddette “sedi cardinalizie”. Nella Curia Romana ci sono comunque tre ecclesiastici che ricoprono incarichi che prevedono la porpora: l’inglese Arthur Roche (Culto divino), il coreano Lazzaro You Heung-sik (Clero) e lo spagnolo Fernando Vergez Alzaga (Governatorato).

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