giovedì 22 settembre 2022
Il Congresso aperto con una liturgia della Parola guidata dal presidente della Cei. L’arcivescovo di Matera-Irsina Caiazzo: chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore
Il Congresso aperto con una liturgia della Parola guidata dal presidente della Cei. L’arcivescovo di Matera-Irsina Caiazzo: chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore

Il Congresso aperto con una liturgia della Parola guidata dal presidente della Cei. L’arcivescovo di Matera-Irsina Caiazzo: chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore - Gennari/Siciliani

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Avanzano verso il palco, portando gli elementi necessari alla preparazione del pane. Cinque gruppi di persone, cinque età e condizioni della vita, cinque simboli dei frutti della terra e del lavoro dell’uomo. I bambini con i chicchi di grano. Alcuni immigrati insieme a russi e ucraini con i covoni. Coppie di sposi e alcuni consacrati con l’acqua, il lievito e il sale. Gli anziani, gli ammalati e i medici con il pane. E infine i giovani, caricandosi della croce.

È l’apertura del 27° Congresso eucaristico nazionale. Nella piazza Vittorio Veneto, al centro della Città dei Sassi, così come l’Eucaristia è al centro della vita della Chiesa. E il cardinale Matteo Zuppi, fin dal primo saluto commenta: «Quando stiamo insieme capiamo quanto tempo abbiamo perso a stare lontani, a fare confronti, a stabilire chi è più piccolo e più grande e qualche volta a far crescere quel seme terribile che è la divisione. Questi giorni sperimenteremo la gioia dello stare insieme e dello spezzare il pane dell’Eucaristia».

E lo stare insieme comincia dalla condivisione della Parola. Il primo atto ufficiale del Congresso, infatti, è una liturgia della Parola, presieduta dall’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. Accanto a lui l’arcivescovo di Matera-Irsina, Antonio Giuseppe Caiazzo, che nel suo saluto, alla fine, sottolineerà: «Da Matera, tornando al gusto del pane eucaristico, intendiamo tornare al gusto della vita. Chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore e torna in cammino come i discepoli di Emmaus, riconoscendo il Signore risorto per costruire ponti di umanità, tracciando sentieri di pace, bandendo con le scelte di vita ogni forma di individualismo e di chiusura». Perciò, aggiunge il “padrone di casa”, «chi vive l’Eucaristia tesse relazioni di fraternità bandendo ogni forma di guerra, soprattutto quella del grano, quindi del pane, quella energetica. Da Matera, spezzando il pane eucaristico e adorando la presenza reale di Gesù Cristo, vogliamo dire a tutti che il contrario dello scontro è esattamente l’incontro, la mano tesa nell’atto, non solo di accogliere, ma anche di sostenere e appoggiarsi».

Sembra proprio l’immagine di questa piazza, gremita dei mille delegati diocesani, dei vescovi provenienti da tutta Italia, dai sacerdoti, dai religiosie e dalle religiose e dai molti materani che partecipano all’evento. Il pane è presente fisicamente sul palco, il pane "trinitario" materano che lievita verso l’alto quasi a simboleggiare la tensione delle creature verso il Creatore. Il cardinale Zuppi prima pronuncia una invocazione di lode alla Trinità, poi dopo la lettura del passo del Vangelo con la moltiplicazione dei pani e dei pasci, nella sua omelia spiega: «Noi non possiamo restare fermi a spolverare il museo di antichità preziose ma senza vita. L’Eucaristia è pane vivo e l’altare ci insegna ad apparecchiare la carità». Parla dunque di sinodalità, il porporato. Parla di condivisione. E di quel gusto del pane, che fa della Chiesa una casa. «Non una fabbrica - sottolinea - non un supermercato». A partire dall’Eucaristia, dice Zuppi, «si capisce la Chiesa sinodale: mettendo al centro Gesù e dando da mangiare, nutrendoci di Lui e nutrendo del suo amore, ricevendo e donando. Se viviamo questo, troveremo le risposte necessarie per una Chiesa madre di tutti».

Così lo sguardo si allarga sul panorama mondiale, con i suoi drammi. «Il mondo coltiva la divisione, l’odio, il pregiudizio - fa notare il presidente della Cei -, quello raffinato e quello tragicamente violento dell’odio etnico, quello della parola e quello delle armi nucleari. Questo Pane ci aiuta a dare sapore alla vita e a lavorare nel grande campo di questo nostro mondo perché le armi siano trasformate in falci, per farci costruire un mondo finalmente di “Fratelli tutti”».
Ecco perché «il servizio al povero è eucaristico e dall’Eucaristia trae nutrimento e all’Eucaristia porta le tante sofferenze e necessità. Il corpo e sangue di Cristo, il pane spezzato e il vino versato hanno un sapore di amore pieno, di famiglia e di dono». Ed è lo stesso motivo per cui, ricorda il cardinale, «l’Eucaristia che genera e rigenera la famiglia di Dio è pane di condivisione, di solidarietà verso tutti, a iniziare sempre da chi ha più fame, da chi ha bisogno». Usa l’immagine dell’ostensorio Zuppi. Di solito un sole con i suoi raggi. «Così diventiamo noi luminosi, perché illuminati dalla Sua luce». E poiché «Gesù ci attrae a sé, ci permette così di capire che non siamo isolati, che non possiamo vivere da isole». Proprio come i chicchi di grano raccolti nel pane. Quel pane che alla fine viene distribuito a tutti i presenti.


Il programma della seconda giornata

La seconda giornata del Congresso eucaristico si aprirà con la celebrazione della Messa alle 9.30 nelle parrocchie cittadine coinvolte per l’evento nazionale, che sono la Basilica Cattedrale, Maria Madre della Chiesa, San Pio X, San Paolo, San Giacomo, Immacolata, San Giuseppe Artigiano, Addolorata, Sant’Agnese, Santa Famiglia, Cristo Re.
Alle 10.45 nella Basilica Cattedrale di Matera il vescovo di Mantova, Gianmarco Busca svolgerà la sua relazione dal titolo “Il gusto buono del nostro Pane. Dall’altare alle tavole della vita”. L’incontro verrà trasmesso in streaming in tutte le parrocchie sedi del Congresso eucaristico. E in tutte le sedi dell’evento ecclesiale alle 11.30 ci saranno delle testimonianze e un confronto tra i delegati. Nel pomeriggio alle 15.30 nella chiese del centro (San Giovanni Battista, San Francesco da Paola, Santa Chiara, San Francesco d’Assisi) si svolgerà una liturgia penitenziale, con la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione. In piazza San Pietro Caveoso alle 17.30 è in programma la Via Lucis Eucaristica. Sempre nelle chiese del centro di Matera alle 21 è prevista l’Adorazione eucaristica, nella cui animazione sono coinvolti movimento laicali e associazioni presenti in arcidiocesi: a San Francesco d’Assisi animerà il Cammino neocatecumenale; a San Giovanni Battista sarà l’Azione cattolica); a San Francesco da Paola l’incarico è affidato al Rinnovamento dello Spirito; e a Santa Chiara sarà impegnato il Movimento dei Focolari.

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