giovedì 7 giugno 2018
Alla testa del lungo corteo sarà don Vecerrica, che 40 anni fa aprì la prima edizione del cammino. La Messa di apertura sarà celebrata dal cardinale Ouellet. Attesa la telefonata del Papa.
Una foto d'archivio di una precedente edizione della Macerata-Loreto

Una foto d'archivio di una precedente edizione della Macerata-Loreto

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Quando ha percorso per la prima volta con 300 studenti di Liceo i 28 chilometri che separano Macerata dalla Santa Casa di Loreto, don Giancarlo Vecerrica aveva 37 anni. Oggi, oramai vescovo emerito di Fabriano-Matelica, di anni ne ha quasi 78, ma sarà ugualmente alla testa del fiume umano che sabato notte scorrerà lungo vallate e colline marchigiane per presentarsi all’alba al Santuario lauretano.

Il Pellegrinaggio Macerata-Loreto, promosso da Comunione e Liberazione, ha raggiunto la 40ª edizione e don Giancarlo ne resta il fulcro. Un ruolo risaltato anche oggi nella conferenza stampa che si è svolta a Macerata per fornire gli ultimi aggiornamenti.

Una prima novità riguarda il celebrante della Santa Messa che aprirà alle 20.30 di sabato, nello stadio Helvia Recina, il Pellegrinaggio: a presiedere la liturgia non sarà infatti il cardinale Beniamino Stella, colpito da un’indisposizione, ma il prefetto della
Congregazione dei vescovi, cardinale Marc Ouelllet, che già sei anni fa aveva preso parte al Pellegrinaggio.

Il presidente del comitato del Pellegrinaggio Ermanno Calzolaio ha sottolineato che l’appuntamento non mostra segni di fatica e nonostante «la crisi religiosa della nostra epoca, continua ad attirare le persone». Tantissime, da tutta Italia, con rappresentanze di ogni regione, grandi centri ma anche piccoli comuni, con uno, «Toritto, in provincia di Bari, 9.000 abitanti, dove sono stati organizzati 4 pullman». Ma anche numerose presenze internazionali, con gruppi che tornano anno dopo anno a ranghi progressivamente ingrossati.

Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, memore di come la città è stata rappresentata negli scorsi mesi, ha tenuto a marcare che «Macerata è rimasta città accogliente, e il Pellegrinaggio è testimonianza di questa disponibilità». Ha quindi sottolineato come per la diocesi questo non sia «evento isolato, ma momento di un cammino». In esso «incontriamo persone che mostrano come la domanda religiosa non è esaurita nel cuore delle persone, anche se in molti è in crisi la forma classica dell’esperienza religiosa. Nell’esperienza del Pellegrinaggio si cammina verso l’alba. E in Italia stiamo cercando l’alba dopo una notte prolungata».

Il vescovo Vecerrica ha ricordato come il Papa ieri abbia benedetto la fiaccola della pace che attraverserà le zone terremotate per
arrivare allo stadio a Macerata subito prima della Messa. Ha quindi confermato che anche quest’anno papa Francesco si collegherà telefonicamente col Pellegrinaggio. Ha rivolto poi un pensiero alla Madonna: «È lei la “fondatrice” del Pellegrinaggio, lei che tesse tutto e porta avanti questa realtà».

Il sindaco di Macerata Romano Carancini si è rivolto idealmente ai pellegrini in procinto di raggiungere la città: «Cerchiamo di aprire la casa in modo che vi sentiate a casa vostra». Non ha mancato di notare che «se per 39 anni abbiamo accolto con spensieratezza e leggerezza, quest’anno non mancano i pensieri per le note vicende. Per questo, più che in passato, abbiamo bisogno della bellezza portata da chi ci viene incontro. E se oggi non appare “di moda” accogliere, questo resta il grande messaggio del Pellegrinaggio».

Tutto è quindi pronto per il grande evento. Il piano per la sicurezza al quale hanno lungamente lavorato le autorità e i volontari dell’organizzazione è stato varato. I parcheggi sono pronti per accogliere le centinaia di pullman e le tante auto dei pellegrini. Bus navetta gratuiti assicureranno il trasferimento allo stadio. E poi, dopo la Messa, via nella notte, verso la casa di Maria, che
sarà raggiunta all’alba di domenica, forse con qualche risposta in più al "Che cercate?", tema del cammino di quest'anno.

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