martedì 23 maggio 2023
Il riconoscimento ufficiale nel 591° anniversario dell'Apparizione, quando tutti i vescovi lombardi saranno in Santa Maria del Fonte per concelebrare la Messa presieduta dall'arcivescovo Delpini
Il Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, in provincia di Bergamo e diocesi di Cremona

Il Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, in provincia di Bergamo e diocesi di Cremona - .

COMMENTA E CONDIVIDI

Da venerdì 26 maggio il Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, sarà «Santuario regionale della Lombardia». Come ricorderà ai pellegrini l’iscrizione incisa sul grande obelisco all’ingresso principale. Questo antico e venerato luogo di culto – sito in provincia di Bergamo e diocesi di Cremona – è da secoli meta di pellegrinaggi e “casa e scuola” di devozione mariana per le genti lombarde. Qui sono ospitati gli incontri della Conferenza episcopale regionale. Qui, durante la pandemia, si celebrarono la preghiera di affidamento dell’Italia alla protezione della Madre di Dio (maggio 2020) e diverse Messe in suffagio delle vittime del Covid-19.
Ebbene: qui, venerdì 26 maggio – nel 591° anniversario dell’apparizione della Vergine alla giovane contadina Giannetta Varoli, avvenuta il 26 maggio 1432, e nella solennità di Santa Maria del Fonte – i vescovi e i fedeli lombardi torneranno a radunarsi per il riconoscimento ufficiale di Caravaggio quale “Santuario regionale”. Un evento che renderà ancora più speciale questo mese di maggio – mese mariano per eccellenza – in un tempo che vede tornare numerosi i pellegrini dopo il “congelamento” degli spostamenti imposto dalla pandemia.
Cuore della giornata sarà il solenne Pontificale delle 10,30 (con annessa indulgenza plenaria) presieduto dall’arcivescovo di Milano e presidente della Conferenza episcopale lombarda, Mario Delpini. Con lui celebreranno il vescovo di Cremona Antonio Napolioni e i vescovi di tutte le diocesi della regione: i quali, prima di entrare in basilica, partendo in processione dal Centro di Spiritualità del Santuario, sosteranno al Sacro Fonte dove reciteranno l’atto penitenziale e deporranno un mazzo di fiori in omaggio a Maria. Alla Messa interverranno rappresentanze istituzionali della Regione Lombardia e del territorio di Caravaggio.

«La nostra terra devota venera e prega Maria in ogni luogo, sui monti e nei boschi, nelle città e nei paesini. Caravaggio – annota Delpini – è il Santuario facile da raggiungere, è facile trovare il parcheggio, si cammina in piano e anche se piove si può stare al riparo. È il Santuario che non impone faticose salite o percorsi accidentati. È il Santuario della povera gente che, come la giovane Giannetta, ha già il peso della vita da portare e forse non sopporterebbe che anche la devozione imponga pesi e sacrifici. La povera gente vorrebbe piuttosto trovare presso Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti, un luogo per riposare, per piangere ed essere consolata». Perché, dunque, riconoscere Caravaggio Santuario regionale? «Perché sia per tutti un invito a trovare sollievo nella preghiera. Si trova, per così dire, al centro della Lombardia, dove si incrociano tre province e tre diocesi e i vescovi della Conferenza episcopale lombarda si trovano abitualmente a Caravaggio, ospiti della Casa di spiritualità, per le loro riunioni. Ci sono buone ragioni per questo riconoscimento. E c’è anche la speranza che il territorio che lo circonda continui ad essere ospitale, distensivo, non assediato da un traffico eccessivo, accogliente e cordiale per tutti».

«Nei suoi quasi seicento anni di vita – ricorda Napolioni – il Santuario di Caravaggio si è guadagnato un affetto enorme da parte delle comunità di tutta la regione e dei loro vescovi. Pensiamo a momenti straordinari di festa di popolo come le visita di papa Giovanni Paolo II o dell’arcivescovo Montini. Anche noi, con la nostra generazione, non vogliamo venire meno a questa gratitudine per Maria che qui ha portato una carezza di Dio alle nostre comunità». Ebbene: «La Chiesa di Cremona è fiera di questo progetto e umilmente si mette a servizio perché la comunione tra le Chiese lombarde possa crescere ancora. Mi auguro che tutti si sentano sempre più “di casa” nella preghiera, nella ricerca di Dio e nella grazia del perdono: davvero il Santuario sia un ospedale da campo accessibile a tutti», auspica il presule.

Tornando al programma di venerdì: nel pomeriggio, come tradizione, la Basilica rimarrà aperta per le visite al Sacro Speco e per la preghiera comunitaria del Rosario continuato a partire dalle 14,30. Alle 16,40 il vescovo di Cremona presiederà la memoria dell’apparizione, con la lettura del messaggio della Vergine a Giannetta, l’aspersione dei fedeli e il canto dei secondi vespri. Alle 18 la Messa in Basilica; alle 21 il Rosario con i flambeaux sotto i portici (come accade il 26 di ogni mese). La Messa pontificale del mattino e la Memoria dell’Apparizione del pomeriggio saranno trasmesse in diretta tv su Cremona1 (canale 19 del digitale terrestre) e tramite i canali web e social della diocesi di Cremona e del Santuario di Caravaggio.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: