sabato 27 agosto 2022
Un atto di devozione per «il rinnovamento della Chiesa locale e la conversione di quanti operano il male» in un «percorso di rinnovamento» voluto dal vescovo di Locri-Gerace, Oliva
Il Santuario della Madonna della Montagna a Polsi di San Luca, in diocesi di Locri-Gerace

Il Santuario della Madonna della Montagna a Polsi di San Luca, in diocesi di Locri-Gerace

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Un solenne Anno Mariano «per il rinnovamento della nostra Chiesa locale e la conversione di quanti operano il male». Lo ha indetto il vescovo di Locri-Gerace, Franco Oliva, collegandolo al solenne Atto di Incoronazione del simulacro della Beata Vergine Maria, Madre del Divin Pastore, o Madonna della Montagna. L'Anno Mariano inizierà il 2 settembre nel Santuario di Polsi, in Aspromonte, dedicato proprio alla Madonna della Montagna. Luogo, ricorda il vescovo, di «profonda devozione e pietà mariana della nostra gente», sottolineando «soprattutto la venerazione tributata al simulacro della Beata Vergine Maria Madre del Divin Pastore». Luogo diventato purtroppo famoso per i summit dei capi della 'ndrangheta che qui decidevano organigrammi, strategie, affari e omicidi. Luogo che, grazie all'impegno del vescovo e del nuovo rettore, don Tonino Saraco, sta riacquisendo il suo vero significato.
Lo sottolinea ancora don Franco affermando che col solenne Anno Mariano si vuole ora «coronare un percorso di rinnovamento, purificazione, ripresa del culto e rilancio di questo antichissimo luogo sacro e con ciò corroborare l'autentica pietà mariana della nostra gente, nonché vivere un tempo pastoralmente fecondo per la purificazione della stessa da quegli elementi folkloristici che talvolta la deturpano e la sviano». Con un chiaro messaggio alla «conversione di quanti operano il male».
Non è il primo atto in questo senso della Diocesi. Cinque anni fa è stata istituita la Giornata diocesana di preghiera per la Conversione dei mafiosi e la custodia della casa comune, che ogni 7 ottobre ha come luogo centrale il santuario di Nostra Signora dello Scoglio a Placanica. E a Polsi, sempre cinque anni fa, all'ingresso dell'area sacra è stato posto il busto di marmo che ricorda don Peppino Giovinazzo, ucciso proprio qui dalla violenza mafiosa il 1° giugno 1989. «Pellegrino fermati, prega per lui e chiedigli di accompagnarti a onorare degnamente la Regina della Montagna» sono le parole che vi si leggono. Ancora una volta la volontá di riconquistare in luogo usurpato dai mafiosi. Ma sempre mantenendo la porta aperta anche per loro. Così il Santuario ha preso in gestione 24 ettari di terreno confiscati a un clan 'ndranghetista di Natile di Careri, dove lavoreranno alcuni detenuti. Mentre altri già lavorano presso il Santuario di Polsi, al bellissimo e frequentatissimo Eremo di Monte Stella e nello stesso Episcopio di Locri.
Ora, col solenne Anno Mariano, si vuole dunque «coronare» questo «percorso di rinnovamento e purificazione». Si comincia il 2 settembre con il solenne Atto di Incoronazione del Simulacro della Beata Vergine Maria, Madre del Divin Pastore, l’Anno si concluderà il 2 settembre 2023 con un solenne Atto di Affidamento alla Vergine Santissima di tutta la Locride. Dopo l’Incoronazione di giovedì 2 avrá luogo in Diocesi – e fuori Diocesi per quelle comunità che lo richiedano previo nulla osta del loro ordinario – la Peregrinatio della statua processionale lignea della Beata Vergine Maria Madre del Divin Pastore. Il tutto inserito sia nel cammino sinodale che in quello del Giubileo 2025. Proprio per questo, conclude il decreto del vescovo, «l'organizzazione e la realizzazione saranno curate dal vicario generale e dal rettore del Santuario di Polsi in stretta collaborazione con i referenti diocesani per il Sinodo e il referente e delegato per il Giubileo del 2025, oltre che soprattutto con l'Ufficio Liturgico diocesano e gli altri Uffici per quanto di loro competenza». E anche questo è un chiaro messaggio di cambiamento, rinnovamento e riappropriazione.


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