giovedì 26 ottobre 2023
Il simpatico episodio durante una pausa dei lavori. Il giovane americano, 19 anni, ha compilato il testo della lettera da consegnare alla sua università: «Merita un po' di riposo»
La giustificazione firmata dal Papa allo studente americano Wyatt Olivas

La giustificazione firmata dal Papa allo studente americano Wyatt Olivas - Vatican News

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«Wyatt A. Olivas è stato parte integrante del Sinodo sulla sinodalità, lavorando diligentemente per contribuire a questo evento significativo nella Chiesa. I suoi sforzi sono stati molto apprezzati dalla comunità ecclesiale e siamo grati per la sua dedizione e il suo duro lavoro. Come risultato dei suoi instancabili sforzi, crediamo che Wyatt meriti una pausa dalle lezioni per ricaricarsi». Firmato, Papa Francesco. O meglio, Francis, visto che allo studente 19enne - il più giovane partecipante alle quattro settimane di lavori sinodali - toccheranno 13 ore di volo per far ritorno a Denver e poi altre tre di macchina per arrivare all’Università del Wyoming, a Laramie, dove frequenta le lezioni.

È proprio per questo lungo viaggio, e per ottenere un piccolo permesso di riposo dal corso che frequenta, che lo stesso Wyatt ha compilato la giustificazione che ha poi sottoposto al pontefice durante una pausa: «Wyatt – vi si legge ancora - ha promesso a di tornare a lezione e completare il suo lavoro, e confidiamo che manterrà la parola data. Siamo fiduciosi che, dopo questa pausa tanto necessaria, tornerà ai suoi studi con rinnovata energia e concentrazione. Chiediamo pertanto gentilmente che venga esonerato dalle lezioni per un breve periodo». Il Papa si è prestato alla firma sorridendo a Wyatt, che ha colto l'occasione per ringraziarlo dell'invito.

Wyatt insieme a Papa Francesco: lo studente, 19 anni, è il più giovane partecipante al Sinodo

Wyatt insieme a Papa Francesco: lo studente, 19 anni, è il più giovane partecipante al Sinodo - Vatican News

Verso la conclusione dei lavori: la sintesi e, domenica, la Messa

Il simpatico episodio è andato in onda negli ultimi giorni del Sinodo, che si concluderà con la Messa di domenica. Venerdì pomeriggio sarà resa nota la “Relazione di sintesi”, che verrà poi votata sabato pomeriggio e «sarà circa di 40 pagine – ha anticipato Paolo Ruffini –. Certo non potrà contenere ogni dettaglio, ma indicherà i punti dove il discernimento è andato più avanti e quello dove deve andare più in profondità – ha spiegato ancora il prefetto del Dicastero per la comunicazione –. Questa esperienza di sinodalità vuole farci comprendere come camminare insieme, come cercare soluzioni insieme senza escludere nessuno e senza cedere alla tentazione del clericalismo».

Si tratterà comunque di un documento transitorio, «per aiutarci a capire dove siamo – ha sottolineato Ruffini –, fare memoria di cosa si è detto in queste quattro settimane di discernimento e riavviare un processo circolare che continuerà fino all’anno prossimo», quando a partecipare alla nuova sessione saranno gli stessi membri. Nel corso del briefing, molti i temi trattati.

Secondo Stanislaw Gadecki, arcivescovo metropolita di Poznan e presidente della Conferenza episcopale polacca, «con la sinodalità si può progredire non solo nella vita della Chiesa, ma anche sulle questioni delle guerre e dei conflitti mondiali». Per il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, «c’è una reciprocità tra ecumenismo e sinodalità. Tutti i battezzati sono invitati a testimoniare l’amore per la fede cristiana». Concetti fatti propri anche dai delegati fraterni delle altre confessioni cristiane presenti al briefing. Rispondendo poi alle domande dei giornalisti, monsignor Gadecki ha ricordato che ci possono essere pareri diversi nella Chiesa, ma «la dottrina deve essere cattolica, deve essere la stessa per tutti» e non può cambiare. Al Sinodo per esempio si è parlato anche di eventuali preti sposati, ma come ha fatto notare Ruffini, il tema non è immediatamente connesso alla mancanza delle vocazioni.

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