lunedì 21 aprile 2025
L'eredità del Papa secondo Caritas, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Università Cattolica, "Bambino Gesù", Forum delle famiglie, Movimento per la Vita, Rinnovamento nello Spirito e Rondine
L'immagine di papa Francesco in Santa Maria Addolorata, la "chiesa degli Argentini" a Roma

L'immagine di papa Francesco in Santa Maria Addolorata, la "chiesa degli Argentini" a Roma - Foto Vincenzo Livieri

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Caritas Italiana: «Ci ha richiamati a farci prossimi»

«“Non dimentichiamoci dei poveri”: lo ha ripetuto spesso in questi anni, esprimendo attraverso gesti e parole la sua particolare predilezione verso gli ultimi della fila – scrive nel suo messaggio don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana –. Papa Francesco ha incarnato anche in questo modo il Vangelo dell’amore e della misericordia, ponendo al centro del suo ministero le periferie esistenziali e richiamando tutta la comunità cristiana a farsi prossima, a riscoprire la propria vocazione “a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sentire loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine” (Messaggio per la I giornata mondiale dei poveri, 19 novembre 20171).
È stato il pontefice dei gesti di carità: molte volte e in diverse occasioni ha reso visibile il volto di una Chiesa che sceglie di chinarsi sugli ultimi per essere segno di contraddizione. È stato il Pontefice delle parole di pace: ha denunciato con forza le ingiustizie sociali, le disuguaglianze economiche e l’indifferenza globale, invitando la comunità internazionale a promuovere politiche di equità e giustizia.
Il Santo Padre “venuto dalla fine del mondo” ci ha invitati a vivere e operare, a partire dagli ultimi, con creatività, percorrendo la via del Vangelo per riscoprire la bellezza di camminare insieme, gli uni accanto agli altri, come fratelli tutti. Il seme che ha piantato in questi anni continuerà a germogliare nel cuore dei cristiani e di tutti gli uomini di buona volontà».

Azione cattolica: quando ci disse di essere "passione cattolica"

L’Azione cattolica italiana «piange papa Francesco», definito «padre santo e guida profetica per la Chiesa e per il mondo». «Con profonda commozione e dolore» l’associazione «si unisce al cordoglio della Chiesa universale per la scomparsa di Papa Francesco, pastore dal cuore grande, testimone instancabile del Vangelo e costruttore di ponti tra Dio e gli uomini».

Papa Francesco con il presidente nazionale di Azione cattolica Giuseppe Notarstefano

Papa Francesco con il presidente nazionale di Azione cattolica Giuseppe Notarstefano - .

Il pontificato di Francesco, ricorda la nota diffusa appena appresa la notizia della morte del Papa, «ha segnato profondamente la nostra epoca, portando avanti il sogno di una Chiesa vicina ai poveri, attenta ai più fragili, capace di dialogo e di misericordia». Francesco è stato un Pontefice che ha incarnato la semplicità e l’umiltà evangelica, che ha saputo parlare al cuore delle persone, specialmente dei giovani e dei laici impegnati nel servizio ecclesiale e sociale». Con l’Azione cattolica il Papa ha vissuto «un affetto particolare, incoraggiandoci a vivere con gioia e responsabilità il nostro impegno nella Chiesa e nel mondo. Indimenticabili restano le nostre udienze e gli incontri con lui, a partire dal suo primo incontro con i ragazzi dell’Acr, il 20 dicembre del 2013, per lo scambio di auguri natalizi, in quello che diventerà un abbraccio consueto, e dal discorso del 3 maggio 2014, in aula Paolo VI, ai partecipanti alla XV assemblea dell’Ac, segnato da quel “non siate statue da museo” e dall’invito a rinnovare la scelta missionaria dell’associazione; a essere una “Chiesa in uscita” impegnata a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera, lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i desideri del suo cuore. Invito ampliato dal discorso in occasione dell’incontro nazionale in piazza San Pietro per i 150 anni dell’Azione cattolica, quando spronò i ragazzi, i giovani e gli adulti di Ac a essere “Passione cattolica” e a camminare insieme, senza paura delle sfide del tempo presente».

La nota dell’associazione ecclesiale radicata in migliaia di parrocchie in tutta Italia ricorda «l’ultimo grande incontro con l’Azione cattolica italiana, avvenuto il 25 aprile 2024 in Piazza San Pietro», che fu «un momento di intensa spiritualità e comunione. In quell’occasione, il Santo Padre ci ha esortato a non perdere mai la gioia dell’evangelizzazione e a continuare a essere un segno vivo di speranza per il mondo. Parole che oggi risuonano ancora più forti nei nostri cuori e che continueranno a guidarci nel nostro cammino associativo».

Quanto all’«eredità preziosa» di papa Francesco, Azione cattolica ricorda «i suoi gesti e le sue parole» che hanno segnato una svolta nel modo di vivere la missione evangelizzatrice della Chiesa, spingendo tutti i fedeli a Cristo ad andare incontro agli ultimi, agli emarginati, a quanti vivono nelle periferie esistenziali, sociali ed economiche del mondo». L’insistenza di Francesco «sulla sinodalità della Chiesa ha avviato un processo di rinnovamento ecclesiale, rendendo sempre più centrale il cammino condiviso, il discernimento comunitario e l’ascolto reciproco». Papa Bergoglio «ha ribadito l’importanza di un laicato attivo e corresponsabile, chiamato a essere lievito nella società e nella Chiesa» e con la Laudato si’ e la Fratelli tutti ha indicato «la cura del Creato e la fraternità universale come pilastri di una testimonianza cristiana autentica e necessaria nel nostro tempo.

Il suo magistero ha fatto emergere con rinnovato vigore il legame inscindibile tra fede e giustizia sociale, tra spiritualità e impegno concreto per la pace e la dignità di ogni essere umano. Il suo amore per i poveri, il suo invito alla misericordia e al perdono, la sua attenzione ai giovani e alle famiglie, la sua dedizione per il dialogo interreligioso e l’unità dei cristiani rimarranno punti di riferimento essenziali per la Chiesa del futuro». Per la Chiesa, i cattolici, il mondo intero è il giorno del dolore: «Oggi piangiamo la sua perdita, ma siamo certi che la sua testimonianza continuerà a ispirarci. Il suo insegnamento non muore, ma si radica nei nostri cuori e nelle nostre scelte di fede e di vita. Continueremo il cammino che ci ha indicato, portando nel cuore la sua voce e il suo insegnamento, certi che il suo esempio resterà una luce per la Chiesa e per l’umanità intera. Grazie, Santo Padre. Grazie per il tuo amore, per il tuo sorriso, per la tua umanità. L’Azione cattolica italiana ti è grata e continuerà a camminare sulle strade che ci hai insegnato a percorrere».

Comunione e Liberazione: ci ha fatto riscoprire il volto amoroso del Signore

«Abbiamo appreso questa mattina con profondo dolore la notizia del ritorno di Papa Francesco alla casa del Padre – è la dichiarazione di Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione –. Il movimento di Comunione e Liberazione si unisce con grande affetto alla preghiera e al cordoglio di tutta la Chiesa, dell’intero popolo cristiano e di tutto il mondo per la scomparsa del Santo Padre. Nel silenzio della preghiera il nostro dolore è accompagnato da una commossa gratitudine per la testimonianza di fede instancabile che papa Francesco ha mostrato al mondo fino all’ultimo giorno, confermandoci che “ciò che per noi è essenziale, più bello, più attraente e allo stesso tempo più necessario è la fede in Cristo Gesù” (Discorso alla Plenaria del Dicastero per la Dottrina della Fede, 26 gennaio 2024).

Papa Francesco con Davide Prosperi

Papa Francesco con Davide Prosperi - Vatican Media

È questo il cuore del suo messaggio: riscoprire il volto amoroso del Signore, che sempre ci precede, sempre ci perdona, sempre ci invita a lasciarci accogliere nelle Sue braccia, che sono le braccia della Chiesa. Solo questo dona gioia alla vita, come il Santo Padre ci ha indicato ripetutamente fin dall’inizio del suo pontificato: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (Evangelii gaudium, 1).

Siamo inoltre grati per il riconoscimento autorevole che papa Francesco ha più volte espresso del carisma donato al Servo di Dio don Luigi Giussani, per la sua paternità e per il compito grande che ci ha affidato: “Vi invito ad accompagnarmi nella profezia per la pace [...]; nella profezia che indica la presenza di Dio nei poveri, in quanti sono abbandonati e vulnerabili, condannati o messi da parte nella costruzione sociale; nella profezia che annuncia la presenza di Dio in ogni nazione e cultura, andando incontro alle aspirazioni di amore e verità, di giustizia e felicità che appartengono al cuore umano e che palpitano nella vita dei popoli. Arda nei vostri cuori questa santa inquietudine profetica e missionaria” (Udienza a Cl, 15 ottobre 2022).

In un rapporto personale sinceramente affettuoso, papa Francesco mi ha sempre dimostrato grande stima e attenzione per il nostro movimento. Continueremo sulla strada che ci ha indicato, perché il movimento sia sempre fedele al dono dello Spirito per servire la gloria di Cristo nel mondo che è la Chiesa, Suo corpo vivente. Siamo infinitamente riconoscenti al Santo Padre per il servizio che ha reso al Signore, alla Chiesa e all’umanità intera in questo periodo complesso della storia. Invito tutte le comunità di Comunione e Liberazione a raccogliersi insieme in preghiera per raccomandare, insieme a tutta la Chiesa, l'anima di papa Francesco all'infinito amore misericordioso del Signore. Maria, Madre della Chiesa, vegli su di lui e su di noi».

L’Università Cattolica: con il suo popolo, fino alla fine

Dall’Università Cattolica e dall’Istituto Giuseppe Toniolo una nota di cordoglio firmata da Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, monsignor Mario Delpini, presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, Daniele Franco, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, e monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: «Nel giorno del transito al cielo di Sua Santità Papa Francesco, la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs si raccoglie nella preghiera per esprimere profonda riconoscenza e immensa gratitudine. L’umana tristezza di questo momento rende ancora più luminoso l’esempio di Francesco, il Papa venuto “quasi dalla fine del mondo” a rinfrancare la Chiesa e a donare speranza al mondo intero.

L'udienza del Papa il 16 aprile all'Università Cattolica e al personale sanitario del Policlinico Gemelli che si è preso cura di lui durante il ricovero

L'udienza del Papa il 16 aprile all'Università Cattolica e al personale sanitario del Policlinico Gemelli che si è preso cura di lui durante il ricovero - .

Nei confronti dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli, il Santo Padre ha sempre espresso un’attenzione particolare, che è tornata a manifestarsi con affetto caloroso e vera gioia, pur nella fragilità e nella malattia, nel recentissimo incontro dello scorso 16 aprile in cui ha voluto salutare il personale del Policlinico che lo aveva assistito per 38 giorni.

Sono innumerevoli le occasioni in cui papa Francesco ha ribadito la sua vicinanza e – osiamo dire – la sua amicizia verso il progetto dell’Ateneo e dell’Ospedale voluti da padre Agostino Gemelli come segno concreto e generativo della presenza dei cattolici italiani all’interno della società.

Papa Francesco ha voluto essere sino alla fine con il suo popolo. Questo è un segno di grande amore, di sapersi donare all’altro, a ognuno con un gesto speciale. Ne è una chiara manifestazione anche la sua ultima lettera enciclica Dilexit nos, “Ci ha amati”, dedicata al Sacro Cuore. Non possiamo non ricordare che la nostra stessa Università è intitolata al Sacro Cuore.

L'udienza del 16 aprile in Vaticano

L'udienza del 16 aprile in Vaticano - Foto Vatican Media

Oggi, Lunedì dell’Angelo, ci confortano le parole rivolte alle donne che contemplano con stupore e timore il sepolcro vuoto: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” (Lc 24,5). È con questa lieta certezza che la nostra comunità rivolge il pensiero a Papa Francesco. La sua figura e il suo insegnamento non ci lasceranno e continueranno ad aiutarci e a essere da guida».

L’Ospedale Bambino Gesù: indimenticabile la sua gioia con i bambini

«Il mondo e la Chiesa perdono una grande persona e l’Ospedale perde un amico vero e sempre presente»: lo afferma il presidente dell’ospedale, Tiziano Onesti. «Papa Francesco – aggiunge – non ha mai fatto mancare un’affettuosa e sollecita vicinanza personale all’ospedale che i romani identificano da sempre come “del Papa”. Sin dalla sua elezione ci ha voluti incontrare e visitare più volte e, anche in questi ultimi mesi difficili, non ci ha mai fatto mancare la sua vicinanza e la sua guida. Ogni incontro con lui si concludeva con l’esortazione ad andare avanti con serietà e tenacia nel nostro lavoro e nella nostra missione. “Specialmente con voi bambini – disse nel corso della sua prima visita al Gianicolo nel 2013 –. Gesù ha un legame speciale, vi sta sempre vicino”. Non potremo dimenticare l’affabilità e la gioia che dimostrava nel trovarsi circondato dai bambini, la capacità di stare accanto al dolore delle famiglie, le parole con le quali ha spronato la comunità tutta del Bambino Gesù a dedicarsi con sempre maggiore impegno all’accoglienza e alla cura dei pazienti, esortandoci ad avere come bussola “l’autorità morale” dei bambini sofferenti. Ci lascia come eredità spirituale quanto affermato nel Rescritto che ha voluto indirizzarci nel 2019 in occasione dei 150 anni dell’ospedale: “La Chiesa sarà sempre vicina a chi ha bisogno d’aiuto e non potrà mai abbandonare le persone malate. La sofferenza dei bambini è la più dura da accettare. Io lo credo fermamente: chi si prende cura dei più piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto. Nell’ammalato c’è Cristo. E nell’amore di chi si china sulle sue ferite c’è la via per incontrarlo”».

Il Forum delle Associazioni familiari: le famiglie si sono sentite amate e stimate

Adriano Bordignon con il Papa durante un'udienza privata

Adriano Bordignon con il Papa durante un'udienza privata - Foto Vatican Media

«Il Forum delle Associazioni Familiari esprime profondo cordoglio e commozione per la scomparsa del Santo Padre – è il messaggio del presidente nazionale Adriano Bordignon –. In questo momento di grande dolore per la Chiesa universale, ma anche per i non credenti, ci uniamo nella preghiera e nella riconoscenza per il prezioso magistero, la testimonianza di fede e di vicinanza alle famiglie che il Papa ha saputo donare a tutti noi. Le famiglie si sono sentite amate da papa Francesco ma, pur nelle loro fragilità, anche stimate per la loro scelta di essere custodi delle relazioni fondamentali e artigiane dell’amore.

Il Papa saluta Adriano Bordignon durante un incontro pubblico

Il Papa saluta Adriano Bordignon durante un incontro pubblico - .

Come presidente del Forum desidero manifestare la nostra gratitudine per l’attenzione costante che il Papa ha riservato alla famiglia, cuore pulsante della società e luogo primario di accoglienza, educazione e speranza. A papa Francesco ci unisce un profondo affetto, che continua a ispirare il nostro impegno per costruire un mondo più umano e attento ai bisogni delle famiglie. Le sue parole e i suoi gesti resteranno per sempre una guida luminosa, orientando le nostre azioni quotidiane».

Movimento per la Vita: con Francesco i concepiti sempre al primo posto

«Il Movimento per la Vita italiano con profonda commozione ha appreso la notizia: papa Francesco è nato al Cielo. Non vogliamo parlare di morte, ma di Vita, di nuova nascita. Francesco è entrato nella Vita Eterna mentre risplende la luce calda della Santa Pasqua, mostrando così concretamente quanto siano vere le parole del suo messaggio al mondo nel giorno di Pasqua: “La Pasqua è la festa della vita! Dio ci ha creati per la vita e vuole che l'umanità risorga! Ai suoi occhi la vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dell’anziano o del malato, considerati in un numero di Paesi come persone da scartare”. Un passaggio che richiama le parole di Giovanni Paolo II, a pochi mesi dalla sua nascita al Cielo. Egli guardava “con un solo colpo d’occhio, la grande scena dell’umanità con i comuni gravi problemi che l'agitano, ma anche con le grandi e sempre vive speranze che l’animano” e illustrava “le sfide dell’umanità di oggi: la sfida della vita, la sfida del pane, la sfida della pace, la sfida della libertà di religione” (10 gennaio 2005).

7 novembre 2015: papa Francesco riceve in udienza il Movimento per la Vita italiano

7 novembre 2015: papa Francesco riceve in udienza il Movimento per la Vita italiano - .

Al primo posto la vita dell’uomo, sempre! Quello del giorno di Pasqua, dunque, è un testamento con la consegna di un impegno, un messaggio forte e appassionato, adesso ancora più credibile perché sigillato dall’ingresso del Papa nell’Amore infinito del Padre la mattina presto del giorno in cui la Chiesa rievoca le parole dell’angelo: “Perché piangete? Non è qui, è risorto!”. Non trascurabile anche la prossimità alla festa della Divina Misericordia che si celebra domenica prossima. Tutti riferimenti che illuminano il pontificato di papa Francesco sulla Vita e sulla Misericordia che egli ha saputo magistralmente unire con lo stile semplice, schietto, comprensibile a tutti, attento anche ai “lontani”, con il linguaggio di chi vuole che la Chiesa sia in uscita, che privilegi i poveri, gli ultimi, coloro che si trovano nelle periferie, senza mai trascurare i bambini in viaggio verso la nascita e le loro madri, come mostra il suo magistero sulla vita nascente. Papa Francesco sapeva che tutto si tiene e che non si può comprendere fino in fondo la dignità umana se non ci si inginocchia di fronte al più piccolo e povero, il concepito, nato, riconoscendolo uno di noi. Per questo, accanto alla profonda commozione, la gratitudine più piena.

L’8 marzo, in occasione del Giubileo del Movimento per la Vita e del popolo della vita, ci ha detto nel messaggio letto dal cardinale Parolin: “C’è ancora e più che mai bisogno di persone di ogni età che si spendano concretamente al servizio della vita umana, soprattutto quando è più fragile e vulnerabile; perché essa è sacra, creata da Dio per un destino grande e bello; e perché una società giusta non si costruisce eliminando i nascituri indesiderati, gli anziani non più autonomi o i malati incurabili”. Grazie, carissimo papa Francesco, noi ci siamo e rinnoviamo il nostro impegno».

Rinnovamento nello Spirito Santo: «Un pontificato ricco e meraviglioso»

Parte con un ricordo personale il messaggio del presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo Giuseppe Contaldo, che dice di aver «perso il padre che mi ha dato forza dicendomi: “Coraggio non sei solo il Signore ti è vicino, anch’io ti sono al fianco per ogni necessità e non esitare di bussare alla mia porta”. Sono le parole ricevute da lui all’Udienza privata presso il Palazzo apostolico, avvenuta il 21 agosto 2023. Mi brucia ancora nel petto il fuoco di quella esperienza di grazia perché un incontro con il successore di Pietro resta per sempre nel cuore! Il Pontefice mi ha letteralmente spronato a condurre la missione e il servizio come guida del Rinnovamento. L’ho perso sul piano umano, ma so di averlo accanto a me “per sempre”».

A questo «rendimento di grazie», Contaldo chiede inoltre che «si uniscano tutti i fratelli e le sorelle del RnS che hanno avuto la gioia di incontrare il Santo Padre all’Udienza del 20 gennaio 2024, nella quale ci esortava a non perdere la gioia del nostro essere nella Chiesa, per la Chiesa e con la Chiesa e di diffondere l’esperienza del Battesimo nello Spirito, quale esperienza fondante del nostro Movimento ecclesiale, invocando una nuova effusione dello Spirito per una vita nuova in Cristo Gesù. Pace, evangelizzazione, prossimità all’uomo, attenzione autentica ai poveri, ecumenismo e speranza, soprattutto in questo Anno giubilare: sono solo alcune delle tante espressioni del meraviglioso e ricco pontificato di Papa Bergoglio. Con la sua personalità carismatica ha lasciato un’impronta nella storia mondiale che supera i confini della religione. Solo una fede come la sua poteva compiere tale impresa. Grazie, Santo Padre: ora vivi nel Signore per sempre, quello stesso Gesù che hai amato e servito qui in terra»

Rondine: «Un vero leader globale, resta il suo messaggio di pace»

«“È morto un rondinese”: così mi ha scritto stamani uno dei 300 ex studenti di Rondine da uno dei lati tragici delle tante guerre in cui siamo impegnati da quasi trent’anni – commenta in una nota Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace –. E questo annuncio-commento spontaneo rimbalza e riecheggia dall’altro lato della guerra e delle guerre, trovando conferma. Papa Francesco lo sentiamo uno di noi. Papa Francesco, una testimonianza quotidiana che ci ha sorretto e incoraggiato, nel nostro trentennale impegno per dissolvere l’idea del “nemico” e riaprire relazioni, fiducia e speranza.

Una voce, un riferimento autorevole per tutti gli impegnati a tessere relazioni, a far avanzare la pace e arretrare la guerra. Una vicinanza costante alle vittime di ogni guerra, coinvolto con la stessa forza con tutte le persone, tutti i popoli e con il loro dolore.
Una Parola con cui confrontarsi necessariamente, impossibile da evitare: per la coscienza di ciascuno, oltre le appartenenze, per la politica e le istituzioni che devono servire il bene comune.

Un vero leader globale che ha saputo leggere la conflittualità di un mondo che rischia di andare in frantumi e instancabilmente si è speso per il dialogo e la pace. Ma Papa Francesco non ci ha lasciati; per tutti vale la sua eredita feconda, per chi crede nella vita eterna, annunciata nella Pasqua, lui vive e ci attende operoso in quel luogo finalmente senza confini al quale vogliamo prefigurare il nostro mondo».

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