sabato 17 maggio 2025
Domenica mattina alle 10 Papa Prevost presiede la celebrazione di inizio del ministero petrino. Sarà una liturgia insieme semplice e solenne. Ecco una guida a momenti e simboli che saranno utilizzati
Pellegrini in piazza san Pietro a Roma, alla vigilia della Messa di intronizzazione di Papa Prevost

Pellegrini in piazza san Pietro a Roma, alla vigilia della Messa di intronizzazione di Papa Prevost - Reuters

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Il pallio, l’anello e l’omaggio. Tre elementi che caratterizzano la Messa per l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma. Così viene chiamata la celebrazione eucaristica con la quale il nuovo Papa avvia il proprio ministero, anche se è in carica dal momento nel quale ha accettato nella Cappella Sistina la sua elezione da parte dei cardinali elettori. Un tempo questo rito si chiamava “incoronazione” del nuovo Papa sul cui capo veniva deposta la tiara papale, cioè la corona del Pontefice. L’ultimo a essere incoronato fu Paolo VI, che dopo l’incoronazione si tolse la tiara e in seguito la mise in vendita per raccogliere fondi per le missioni in Africa. Il suo successore, Giovanni Paolo I, nell’agosto 1978 introdusse un rito più semplice e non ripristinò la tiara. Da allora tutti i suoi successori hanno confermato questa scelta.

Il rito di inizio pontificato non ha comunque perso aspetti solenni e momenti di grande intensità, sin dal suo inizio. Infatti il rito prende avvio dall’altare della Confessione, sotto il quale si trova la tomba di san Pietro. Proprio accanto alla tomba del principe degli Apostoli saranno collocati il pallio e l’anello, due elementi importanti all’interno della Messa. Leone XIV, accompagnato dai patriarchi delle Chiese Orientali, scenderà presso la tomba di san Pietro e vi sosterà in preghiera. Quindi incenserà pallio, anello e i Vangeli che due diaconi porteranno in processione fino all’altare sul sagrato di piazza San Pietro. Tutti gli oggetti saranno deposti proprio sull’altare, accanto al quale sarà posta l’immagine della Madonna del Buon Consiglio del Santuario di Genazzano, dove il nuovo Papa si è recato tre giorni dopo la sua elezione.

Dopo la processione la Messa seguirà il normale svolgimento. Nella Liturgia della Parola verranno proposte una lettura tratta dagli Atti degli Apostoli, in cui Pietro annuncia che Cristo è la pietra scartata dai costruttori e che è divenuta testata d’angolo, tema ripreso dal successivo salmo responsoriale. Dalla Prima Lettera di san Pietro è tratta la seconda lettura, mentre il Vangelo di Giovanni racconta la pesca miracolosa fatta dagli apostoli su indicazione di Cristo. Il Vangelo sarà proclamato sia in latino sia in greco.

Terminata la Liturgia della Parola si svolgerà il rito dell’imposizione del pallio e la consegna dell’anello, entrambi segni della dignità episcopale e papale. Il pallio, che è una stretta fascia, tessuta in lana bianca, realizzata a forma di Y, richiama il Buon Pastore, che si pone sulle spalle la pecorella smarrita. A imporre il pallio a Leone XIV sarà il cardinale dell’ordine dei diaconi, il francese Dominique Mamberti (lo stesso che l’8 maggio ha annunciato l’elezione del cardinale Prevost a nuovo Papa), che fisserà il tessuto anche con tre spille (acicula) che raffigurano i tre chiodi della croce di Cristo.

Il cardinale dell’ordine dei presbiteri, il congolese Fridolin Ambongo Besungu reciterà la speciale preghiera a Dio perché sostenga il nuovo Papa nel suo ministero.

Spetta, invece, al cardinale dell’ordine dei vescovi, il filippino Luis Antonio Tagle consegnare l’anello “del Pescatore” (o piscatorio). L’anello è segno del vescovo e nel caso del Vescovo di Roma anche il suo sigillo ufficiale. Sopra l’anello che verrà posto al dito di Leone XIV è raffigurata l’immagine di san Pietro che tiene nelle mani le chiavi del Regno e anche la rete da pescatore.

Consegnati questi segni, il Papa prenderà il libro dei Vangeli con il quale benedirà i fedeli presenti in piazza San Pietro. Seguirà un momento simbolico con il rito dell’obbedienza. Un tempo lo compivano tutti i cardinali presenti. Ora verrà compiuto da dodici rappresentanti di tutte le categorie del popolo di Dio, provenienti da tutte le parti della Terra. L'elenco comprende tre cardinali (Leo, Spengler e Ribat), un vescovo (quello puviano di Callao, Luis Alberto Barrera, successore di Prevost nell'incarico), un sacerdote (don Guillermo Inca Pereda), un diacono (Teodoro Mandato), due consacrati (la presidente dell'Unione internazionale delle superiore generali suor Oonah O'Shea, e quello dell'Unione superiori generali, padre Arturo Sosa), una coppia di sposi (Rafael Santa Maria e Ana Maria Olguìn) e due giovani (Josemaria Diaz e Sheyla Cruz).Concluso questo atto di omaggio, il nuovo Papa pronuncerà la sua omelia, durante la quale indicherà, con molta probabilità, le linee guida del suo pontificato.

Al termine della celebrazione eucaristica Leone XIV reciterà il Regina Caeli, la preghiera mariana che sostituisce l’Angelus nel tempo di Pasqua. Sarà la sua seconda volta dopo domenica scorsa.

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