sabato 18 settembre 2021
Domenica 19 settembre in tutte le parrocchie italiane è la Giornata delle offerte per il sostentamento del clero. Con Avvenire un inserto speciale gratuito con storie di preti giovani
Don Filippo Bella, 36 anni, parroco in diocesi di Ragusa. La sua è una delle storie raccontate nell'ìnserto di Avvenire per la Giornata del 19 settembre

Don Filippo Bella, 36 anni, parroco in diocesi di Ragusa. La sua è una delle storie raccontate nell'ìnserto di Avvenire per la Giornata del 19 settembre

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Domenica 19 settembre è la 33ª Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero, celebrata in tutte le 26mila parrocchie italiane. L’iniziativa richiama l’attenzione sulla missione dei sacerdoti e sulle offerte necessarie per il loro sostentamento, invitando tutti i fedeli a contribuire attivamente attraverso le varie modalità in cui è possibile donare. A partire da quest’anno la Giornata è stata anticipata alla terza domenica di settembre. Oltre a questo inserto speciale, realizzato da Avvenire e diffuso sul territorio dall’Azione Cattolica, e al materiale promozionale disponibile nelle parrocchie, la Giornata sarà supportata anche da Tv2000, che lunedì 27 settembre ospiterà una "maratona-tv" con ospiti istituzionali, testimonial e tante storie dalle nostre comunità. In questa domenica Avvenire offre l’inserto speciale gratuito «Una Chiesa giovane. Storie di sacerdoti aperti al futuro» per promuovere la sensibilità verso il sostegno anche economico a tutti i preti italiani. Ecco la riflessione di Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, per la Giornata. Il testo appare nell’inserto di Avvenire. (Stefano Proietti)

«Insieme ai sacerdoti». Certamente il vecchio nome del sito internet che raccoglie offerte per i nostri preti non era sbagliato. Se abbiamo sentito il bisogno di cambiarlo, dopo alcuni anni, rinnovando il nostro progetto di comunicazione, è perché dovevamo sottolineare di più che siamo veramente una cosa sola con loro. «Uniti nel dono», infatti – il nuovo nome che abbiamo scelto –, intende evocare una duplice unione. Innanzitutto, ovviamente, quella dei nostri sacerdoti con il Signore Gesù: la loro vita di dedizione piena alla comunità si innesta nel dono totale di sé che Cristo compie nel mistero della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione. Ma uniti nel dono siamo anche noi, insieme a loro. Quel fiume di misericordia che da Dio Padre si riversa su ogni uomo, attraverso la vita dei nostri preti e il loro ministero ordinato, coinvolge ciascuno di noi, insieme a loro. Per questo ciascuno di noi deve sentirsi, come credente, partecipe della vocazione sacerdotale e chiamato a una stretta collaborazione con il servizio dei ministri ordinati.

La Giornata nazionale, allora, non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma diventa soprattutto un’occasione per far comprendere a noi fedeli quanto il nostro contributo sia fondamentale. Il sacerdote è un riferimento al nostro fianco che, per svolgere il proprio compito, ha bisogno di sostegno e di supporto, tanto da un punto di vista pastorale quanto anche da un punto di vista materiale, economico. Le nostre offerte sono il segno concreto dell’appartenenza a una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere nei fatti, e non solo a parole, tutti i sacerdoti, dal più lontano dei missionari fidei donum fino a quello della nostra parrocchia, garantendo a ciascuno di essi una vita decorosa.

Questo discorso è diventato ancora più urgente in questo anno e mezzo segnato dal Covid, in cui moltissimi preti diocesani stanno continuando a tenere unite le comunità provate dalla pandemia, promuovendo progetti anti-crisi per le famiglie, gli anziani e i giovani in cerca di occupazione, incoraggiando i più soli e non smettendo di servire il numero crescente dei nuovi poveri.

Il nuovo sistema di sostentamento del clero, ormai in vigore da più di 30 anni, ci affida due strumenti per provvedere al mantenimento dei nostri preti: la firma per devolvere l’8xmille del gettito Irpef alla Chiesa cattolica (che non ci costa nulla ma che pure non possiamo permetterci di dare per scontata!) e poi le offerte deducibili, che possiamo, cioè, dedurre dal nostro reddito imponibile fino a un massimo di 1.032 euro l’anno. La Giornata ci ricorda quanto le offerte siano importanti: un gesto concreto per sentirci davvero corresponsabili dell’unica missione che ci accomuna ai sacerdoti. Uniti nel dono.

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