giovedì 24 febbraio 2022
Dal presidente della Conferenza episcopale polacca l'appello all'accoglienza e agli aiuti. Le parrocchie invitate a organizzare collette. Nel Paese già 2 milioni di profughi ucraini di altre crisi
Una famiglia ucraina in partenza verso la Polonia

Una famiglia ucraina in partenza verso la Polonia

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«Chiedo a tutti i credenti e alle persone di buona volontà di essere aperti verso chi ha bisogno di un rifugio». Si conclude con questo invito l’appello del presidente della Conferenza episcopale polacca monsignor Stanislaw Gadecki, arcivescovo di Poznan, che esprime «solidarietà a tutti gli ucraini, sia in Polonia che in Ucraina, assicurando loro la nostra vicinanza, preghiera e disponibilità ad aiutare». La Polonia già ospita da anni sul suo territorio 2 milioni di profughi ucraini fuggiti dal loro Paese a seguito delle varie crisi che si sono succedute. Il governo di Varsavia si prepara a un afflusso massiccio di nuovi profughi che potrebbero attraversare il confine tra i due Paesi, visto che le operazioni russe si sono spinte sino a Leopoli, la grande città ucraina vicina alla Polonia. La Chiesa polacca, che nel tempo si è prodigata per accogliere e integrare i profughi ucraini, dice ora attraverso il suo presidente che «desideriamo andare incontro ai nostri fratelli anche con un aiuto materiale: per questo motivo faccio appello perchè domenica prossima, così come il Mercoledì delle Ceneri, al termine di ogni Santa Messa sia organizzata una raccolta di fondi, che – attraverso la Caritas Polska – sarà devoluta per aiutare i profughi di guerra dall'Ucraina. L'aiuto della Chiesa cattolica in Polonia sarà fornito attraverso le nostre istituzioni caritative – parrocchiali, diocesane e nazionali – tra i quali l'Equipe per l'aiuto alla Chiesa in Oriente della Conferenza episcopale polacca».

Il presidente dell’episcopato polacco esprime anche un duro giudizio sull’invasione russa: «Condanno fermamente le azioni della Russia e di Vladimir Putin – scrive Gadecki – come un atto di barbarie inaccettabile e vergognoso, diretto contro la sovranità e l'indipendenza di uno Stato indipendente». Mentre rombano i cannoni si vuole far sentire anche la preghiera e la fraternità: «In connessione con la richiesta del Santo Padre Francesco – dice il presidente della Conferenza episcopale polacca – mi rivolgo ai Vescovi e a tutti i fedeli affinché il Mercoledì delle Ceneri sia celebrato nella Chiesa in Polonia come giorno di digiuno e preghiera per la pace e la solidarietà con l'Ucraina. Chiedo a ogni chiesa e parrocchia in Polonia di pregare per la pace e per gli ucraini, affinché il Signore conforti i loro cuori nell'attuale tragica situazione».

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