domenica 14 luglio 2019
Sabato la consacrazione e l’ingresso del nuovo pastore originario delle Marche che al termine si è esibito con la chitarra. Zuppi: suona la tromba del Vangelo per abbattere muri
Domenica la consacrazione e l’ingresso del nuovo pastore originario delle Marche che al termine si è esibito con la tromba «In cammino fra rinnovamento e tradizione». Zuppi: suona la tromba del Vangelo per abbattere i muri

Domenica la consacrazione e l’ingresso del nuovo pastore originario delle Marche che al termine si è esibito con la tromba «In cammino fra rinnovamento e tradizione». Zuppi: suona la tromba del Vangelo per abbattere i muri

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Deposti il pastorale e la mitria, ha imbracciato la chitarra e afferrato la tromba per suonare e cantare, con la sua band parrocchiale “Turno di guardia”, il suo pezzo preferito Il Blues del giovane ricco, davanti a un popolo in festa, fra cui tanti giovani.

La scena si è svolta sabato sera al Parco del Castello sforzesco di Imola, al termine della sua solenne consacrazione episcopale di Giovanni Mosciatti.

Il musicista e paroliere è stato proprio il nuovo pastore, 61enne marchigiano, consacrato nel pomeriggio nella Cattedrale di San Cassiano, stracolma di fedeli, tra cui la mamma del neo vescovo, la signora Marisa, di 86 anni. A presiedere il rito l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, affiancato dai coconsacranti Tommaso Ghirelli, suo predecessore a Imola, e Stefano Russo, amministratore apostolico di Fabriano-Matelica (la diocesi di provenienza del neo vescovo) e segretario generale della Cei, assieme a una ventina di altri vescovi dell’Emilia Romagna e delle Marche.

Mosciatti, per i suoi giovani ancora «donGio», e i “Turno di guardia” suonarono e cantarono Il Blues del giovane ricco anche nel 2016 davanti a papa Francesco, per l’Anno Santo straordinario della misericordia.

All'omelia della Messa, anche l’arcivescovo Zuppi, dopo aver ringraziato Ghirelli «per l’amabilità e la generosità con cui ha servito questa bellissima Chiesa di Imola», ha preso spunto dalla passione musicale del nuovo presule per ricordargli che «è il Vangelo la vera tromba da suonare con passione e con tutto il fiato». Specificando: «Suona la tromba del Vangelo per buttare giù le mura di paura, di divisione, di pessimismo, di pregiudizio, di ignoranza. Suonala per radunare il popolo e con gioia continuare a metterti in viaggio nella bellissima avventura del Vangelo, perché, come dice sant'Agostino, “suonare la tromba significa predicare con piena fiducia la nuova vita, senza avere timore del fracasso della vita antecedente”.

E fatti sempre Samaritano di ogni uomo che incontri, senza mai adattarti al mondo, ma cambiandolo. La tua casa sia sempre una banda capace di far suonare tutti». E ha concluso con il richiamo di papa Francesco: «Presiedi la comunione della Chiesa di Imola, stando davanti come un padre, in mezzo come un fratello e dietro come un figlio. Sii un padre nella fede e nella gioia, ma non un paternalista». Al termine della Messa il neo vescovo, che all’inizio era stato accolto sul sagrato della Cattedrale dal sindaco della città, ha ringraziato tutti, in particolare l’arcivescovo Zuppi e il predecessore Ghirelli (con un pensiero di suffragio al vescovo emerito Giuseppe Fabiani, morto recentemente), «sperando di continuare la sua opera pastorale, perché il cristianesimo è tradizione e rinnovamento, come la vita di un albero, che ha continuo bisogno della linfa».

Un grazie particolare è andato alle centinaia di fedeli giunti in pullman e in auto dalle parrocchie marchigiane legate al suo ministero, dalla natìa Matelica e «all'ultima sposa» di San Facondino di Sassoferrato, nonché a un gruppo di famiglie giunte da Casarsa della Delizia, paese del Friuli, con le quali Mosciatti è rimasto legato fin dal periodo del militare, quando era seminarista. «Con voi tutti – ha sottolineato – ho vissuto tante storie e angosce, tante fatiche e gioie, tanti momenti belli e dolorosi». E ha concluso rivolto a tutti gli imolesi: «Chiedo al Signore che mi aiuti a vivere sempre con voi e per voi le circostanze della vita guidati dal Vangelo, per intercessione della Madonna del Piratello, nostra patrona».

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