venerdì 5 gennaio 2024
Il 6 gennaio, nella solennità dell'Epifania, si celebra la Giornata mondiale missionaria dei ragazzi. Ecco come i più giovani possono aiutare coetanei che vivono realtà e situazioni di disagio
I bambini  del centro "Santa Dorotea" di Burrel in Albania

I bambini del centro "Santa Dorotea" di Burrel in Albania - Missio

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C’è una festa che la Chiesa universale dedica a tutti i bambini e gli adolescenti del mondo e coincide con la solennità dell’Epifania. Assume vari nomi (Giornata della santa infanzia, Giornata mondiale dell’infanzia missionaria, ecc.) a seconda delle scelte ecclesiali dei singoli Paesi. Nella Chiesa italiana viene chiamata Giornata missionaria mondiale dei ragazzi (Gmmr), per sottolineare il protagonismo dei più piccoli. A curarne contenuti e promozione è la Fondazione Missio, organismo pastorale della Cei, con il suo settore dedicato ai ragazzi.

Quest’anno il tema dell’appuntamento legato alla data di domani ricalca lo slogan dell’ultima Giornata missionaria mondiale: “Cuori ardenti, piedi in cammino”. Una scelta che vuole sottolineare quanto non sia mai troppo presto per vivere con passione la propria fede e testimoniarla a tutti. A spiegare il significato della Gmmr 2024 è don Valerio Bersano, responsabile nazionale di Missio Ragazzi: «Il tema di quest’anno ci ricorda che Gesù cammina accanto a tutti, come camminò accanto ai due discepoli verso Emmaus. Nella celebrazione della Giornata missionaria mondiale dei ragazzi, ogni parrocchia e ogni comunità può riaccendere l’entusiasmo e la vivacità che il Vangelo trasmette a chiunque si mette in ascolto del Signore che cammina con noi. Speriamo che tutti i bambini e i ragazzi del mondo siano raggiunti dalla gioia di Gesù e sappiano trasmetterla ai propri coetanei, con piedi in cammino, con cuori ardenti, perché solo Gesù sa scaldare la nostra vita e donare pace».

Ma come viene vissuta la Giornata dai più piccoli? Pur coincidendo con l’Epifania, la Chiesa universale lascia la possibilità di celebrarla in altre date, a seconda delle scelte delle realtà ecclesiali locali. Indipendentemente da quando le singole comunità decidono di viverla, Missio Ragazzi ha messo a disposizione delle diocesi italiane il materiale per l’animazione missionaria dei più piccoli: il manifesto che raffigura il tema dell’anno ed è una catechesi illustrata, una proposta di preghiera i cui protagonisti sono bambini e preadolescenti, alcuni suggerimenti di attività per la raccolta di offerte a favore dei progetti missionari per l’infanzia nei cinque continenti. Con i salvadanai in distribuzione, i bambini possono contribuire al Fondo universale di solidarietà delle Pontificie opere missionarie (che Missio rappresenta nella Chiesa italiana): con questo Fondo vengono finanziati numerosi progetti grazie alle piccole offerte dei ragazzi missionari d’Italia che, messe insieme, assicurano ad altri bambini del mondo ciò di cui hanno bisogno.

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Dalla Fondazione Missio si sottolinea che i ragazzi missionari non sono una cerchia ristretta di bambini che hanno un particolare interesse o partecipano a specifiche iniziative: sono tutti coloro che hanno ricevuto il sacramento del Battesimo perché, in quanto cristiani, sono anche missionari. La Gmmr, dunque, è la festa di tutti i bambini e i preadolescenti di parrocchie, associazioni cattoliche, movimenti ecclesiali. Ciascuno, in quanto “missionario”, nel proprio ambiente di vita quotidiana si impegna nella preghiera, nella condivisione, nell’annuncio, nel servizio, nel dialogo. I ragazzi missionari sono grandi amici di Gesù: conoscono tutto di lui, perché leggono e pregano con il Vangelo. Pongono attenzione e cura all’umanità: non si chiudono in sé stessi, hanno lo sguardo puntato sul mondo, si interessano di chi è nel bisogno; evitano ciò che è superfluo e condividono parte dei loro risparmi per assicurare ad altri bambini la possibilità di una vita più dignitosa. I ragazzi missionari si sentono parte della Chiesa universale che va oltre le mura della propria parrocchia e abbracciano tutte le strade del mondo. Annunciano Gesù con il loro esempio in tutti gli ambienti che frequentano. «La loro passione per il Vangelo, la preghiera e la solidarietà – conclude don Bersano – saranno un dono concreto verso tanti ragazzi delle giovani Chiese. Viviamo la Giornata missionaria mondiale dei ragazzi con il cuore aperto al mondo, con scelte di pace: c’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti».

Tra gli obiettivi della Giornata missionaria mondiale dei ragazzi, c’è anche quello di sostenere i progetti che la Pontificia opera dell’infanzia missionaria (Poim) ogni anno realizza in aiuto dei bambini di tutto il mondo. Grazie alle offerte raccolte nelle chiese delle diocesi italiane durante la solennità dell’Epifania, i ragazzi missionari possono donare il loro piccolo contributo concreto e sentirsi fratelli dei loro coetanei in difficoltà mettendo in pratica il motto della Poim: “I bambini aiutano i bambini”.

Tra i vari progetti sostenuti dalla Fondazione Missio (organismo pastorale della Cei, che rappresenta le Pontificie opere missionarie nella Chiesa italiana), uno prevede il “Sostegno al doposcuola del centro diurno Santa Dorotea per i bambini delle famiglie più disagiate” di Burrel, Suç e dei villaggi vicini, in Albania. Nella regione montuosa del Mat le strade carrozzabili sono poche e le località sono spesso isolate. In queste zone i ragazzi non hanno niente al di fuori della scuola. Tanti di loro sono impegnati nella pastorizia o in lavori domestici, perché le famiglie della zona sono, in genere, molto povere. Una comunità delle Suore Maestre di Santa Dorotea che vive da 16 anni nel villaggio di Suç, nella diocesi di Rreshen, si è impegnata nel rispondere all’emergenza delle famiglie più povere che non hanno cibo e medicine sufficienti per nutrire i bambini e per curarli come si deve. Come? Aprendo un centro diurno che opera con i ragazzi più disagiati, e in particolare con i Rom, e assicura loro il servizio di doposcuola: vi sono accolti 45 bambini di diverse religioni e confessioni (cattolici, ortodossi, musulmani) di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, ai quali viene garantito anche un pasto al giorno e la merenda. Inoltre alle famiglie più in difficoltà viene fornito un aiuto economico per le esigenze mediche e sanitarie.

Ma al centro diurno di Burrel, che ha aperto i battenti il 6 febbraio 2017, non si fanno soltanto i compiti: durante l’inverno e la primavera sono previsti anche corsi di chitarra, piano, pittura e bricolage, mentre in estate vengono programmate attività di animazione.Oltre al sostegno scolastico, nutrizionale e sanitario, c’è un ulteriore beneficio per chi frequenta questa realtà: vivere occasioni di incontro, socializzazione e formazione, scoprendo che non c’è differenza tra bambini di religioni diverse, che qui imparano il valore della fratellanza e della solidarietà. Proprio i due impegni che i ragazzi missionari non dimenticano mai di mettere in pratica.

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