lunedì 26 settembre 2022
Il 57enne porporato portoghese subentra a Ravasi e Versaldi che guidavano il Pontificio Consiglio e la Congregazione unificati dalla riforma della Curia
Il cardinale Tolentino de Mendonça

Il cardinale Tolentino de Mendonça - Petyx

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Lo scorso 5 giugno con l’entrata in vigore della Costituzione apostolica “Praedicate evangelium” che ha riformato la Curia Romana, la Congregazione per l’educazione cattolica e il Pontificio Consiglio della cultura sono stati soppressi e le rispettive competenze assegnate al nuovo Dicastero per la cultura e l’educazione. Alla guida dei due ex “ministeri” vaticani precedenti c’erano rispettivamente i porporati Giuseppe Versaldi, 79 anni, e Gianfranco Ravasi, 80 anni il prossimo 18 ottobre. Ieri papa Francesco ha nominato come prefetto del nuovo Dicastero il cardinale portoghese José Tolentino de Mendonça, 57 anni, finora archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Contestualmente il Pontefice ha chiamato a quest’ultimo incarico l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, 72 anni, dal 2012 segretario della già Congregazione per l’Educazione cattolica dove era stato sottosegretario dal 2002. Segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione è stato infine nominato monsignor Giovanni Cesare Pagazzi, 57 anni, dal 2019 professore ordinario di Ecclesiologia e comunità familiare presso il Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le Scienze del matrimonio e della famiglia a Roma.


Il cardinale Tolentino de Mendonça, è nato a Funchal, nell’isola portoghese di Madeira. Ordinato sacerdote per la diocesi natale nel 1990 si è subito iscritto al Pontificio Istituto Biblico a Roma, ottenendo nel 1992 la licenza in Scienze bibliche. Nel 1995 si è trasferito a Lisbona, svolgendo per un quinquennio la missione di cappellano dell’Università cattolica portoghese (Ucp). Nel 2001 è stato inviato a Roma come rettore, per due anni, del Pontificio collegio portoghese e dopo il dottorato è divenuto professore di Nuovo Testamento ed Estetica Teologica nella facoltà di Teologia dell’Ucp. Nominato nel 2011 consultore del pontificio Consiglio della Cultura, l’anno successivo è divenuto vicerettore dell’Ucp. Il porporato, collaboratore ed editorialista di Avvenire, ha pubblicato numerosi volumi e articoli in ambito teologico ed esegetico, oltre a varie opere poetiche, attingendo anche al linguaggio letterario e filosofico. Nel febbraio 2018 Francesco lo ha scelto per predicare gli Esercizi spirituali alla Curia romana, e poi il 26 giugno lo ha nominato archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Suava, con dignità di arcivescovo. Il Papa lo ha poi creato cardinale nel Concistoro del 5 ottobre 2019.

Il nuovo archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, monsignor Zani, originario di Pralboino, in provincia di Brescia, ha studiato presso l’Angelicum e la Lateranense, dove ha conseguito il dottorato in Teologia. Ordinato sacerdote nel 1975, ha poi preso la licenza in Scienze sociali presso la Gregoriana. Prima di essere chiamato al servizio della Curia Romana ha diretto, dal 1995 al 2002, l’Ufficio nazionale Cei per l’educazione, la scuola e l’università. Monsignor Pagazzi infine, è originario di Crema ed è stato ordinato prete nel 1990 per la diocesi di Lodi. Dopo aver conseguito la Licenza e il Dottorato in Teologia alla Gregoriana, ha insegnato in varie Facoltà e Istituti ecclesiastici italiani. Dall’ottobre 2021, è consultore del Dicastero per la dottrina della fede e inoltre collabora con L’Osservatore Romano ed è redattore della Rivista del Clero italiano.

Quella di ieri è la prima nomina di rilievo nella riformata Curia Romana. Probabilmente la prima di una serie. Numerosi incarichi apicali sono infatti attualmente tenuti da ecclesiastici che hanno già superato l’età “pensionabile” di 75 anni. Come i prefetti dei Dicasteri per la Dottrina della fede, per le Chiese orientali, per i vescovi, per i religiosi, per i laici, per lo Sviluppo umano integrale, nonché il Penitenziere Maggiore. Tuttavia a volte il Pontefice non accetta le dimissioni anche fino alla vigilia degli 80 anni. Francesco poi non ha ancora nominato i pro-prefetti del nuovo Dicastero, da lui direttamente presieduto, per l’Evangelizzazione, frutto dell’accorpamento della Congregazione de Propaganda Fide e del pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che erano guidati rispettivamente dal cardinale Luis Antonio Tagle e dall’arcivescovo Rino Fisichella.


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