venerdì 24 ottobre 2014
Papa Francesco ai partecipanti al convegno di Salerno “Nella precarietà, la speranza”: ​«Tutto ciò che non serve al profitto viene scartato. Si scartano i giovani, perché senza lavoro. Ma così si scarta il futuro di un popolo. Dobbiamo dire no a questa cultura».
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«Tutto ciò che non serve al profitto viene scartato. Si scartano i giovani, perché senza lavoro. Ma così si scarta il futuro di un popolo. E noi dobbiamo dire “no” a questa “cultura dello scarto”». Sono parole del messaggio che papa Francesco ha inviato oggi ai partecipanti al convegno “Nella precarietà, la speranza”, apertosi nel pomeriggio a Salerno e organizzato da tre Commissioni episcopali: per il laicato; per la famiglia e la vita; per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Al centro dell’appuntamento, che vede riuniti 400 delegati di 118 diocesi, tra cui 7 vescovi e 80 sacerdoti, la domanda posta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nel suo messaggio di saluto: «Come far fronte allo smarrimento e alle oggettive difficoltà a cui va incontro anzitutto chi non ha un lavoro, ma anche chi svolge un’occupazione temporanea, che non gli permette di guardare avanti con una ragionevole sicurezza?». Fino a domenica ci sarà tempo per l’analisi (oggi sono intervenuti il professor Savagnone e il gesuita padre Occhetta), dunque, ma anche e soprattutto per le proposte, attingendo alle tante esperienze nate negli ultimi anni nelle Chiese locali, a cominciare dal progetto Policoro. Una proposta concreta l’ha lanciata il vescovo Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione episcopale peri problemi sociali e il lavoro, direttamente al premier Renzi: «Perché non trasformare gli 80 euro in una forma di aiuto ai più poveri, ai giovani precari, con modalità amministrative da ben studiare, perché siano di guida e forza agli investimenti produttivi creati dai giovani e con i giovani?».
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