giovedì 24 marzo 2022
Una delegazione dei vescovi si recherà nelle zone di confine. Pronti in Italia 6mila posti di accoglienza. Stanziati 200mila euro per le Caritas di Ucraina e di Moldavia
Il Consiglio permanente Cei

Il Consiglio permanente Cei - Siciliani/Gennari/Cei

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Con il costante pensiero all’Ucraina aggredita e invasa e soprattutto alle vittime innocenti, il Consiglio permanente della Cei ha tenuto nei giorni scorsi la sua sessione primaverile. La crisi umanitaria in atto, ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo, “è stata al centro dei lavori, durante i quali i vescovi hanno espresso apprezzamento al Papa, per la sua costante azione per la pace, aderendo in maniera corale all’atto di Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, e gratitudine per quanti si stanno spendendo per l’accoglienza dei profughi”. A tal proposito il vescovo ha annunciato che “una delegazione della Cei andrà presto nelle zone di confine, dove si trovano tante persone in fuga dall’Ucraina”. “Sarà un gesto concreto di prossimità, di solidarietà, di sostegno, di impegno per la pace - ha aggiunto -, che ci permetterà di avere il polso della situazione affinché la solidarietà verso i nostri fratelli sia sempre più efficace”. La composizione precisa della delegazione dei vescovi, ha detto Russo in risposta a una domanda, sarà decisa nei prossimi giorni. “Il cardinale presidente vedrà come organizzare la cosa”.

Monsignor Carlo Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente della Caritas italiana, ha fornito diversi particolari dell’opera di accoglienza, che si sta cercando di coordinare a livello continentale, oltre che italiano. “I direttori delle Caritas d’Europa sono riuniti proprio a questo scopo – ha ricordato – e si calcola che per l’accoglienza ci vorranno 20 milioni di euro. La metà di questa cifra è già stata raccolta, anche grazie a donazioni di alcune aziende. Le 218 Caritas diocesane italiane hanno messo a disposizione 6mila posti per i profughi. Proprio in questi giorni 400 persone sono arrivate con un corridoio umanitario e sono state accolte da 20 diocesi italiane. Fondi sono stati inviati alle Caritas dell’Ucraina e della Moldavia (100mila euro per ognuna)”.

Una domanda ha riguardato anche la liceità di dare armi a chi difende la propria nazione. “Non entro nello specifico, ma resta il fatto che bisognerebbe arrivare ad un disarmo totale e generalizzato”, ha detto Russo. “In questo momento purtroppo non sta avvenendo”. In generale “il mercato delle armi alimenta le guerre, come ha sottolineato con forza il Papa, e bisognerebbe che tutte le nazioni si decidano in questa direzione, altrimenti ci troveremo sempre di fronte al pericolo che queste crisi possano scoppiare”.

Nel corso del Consiglio permanente si è parlato anche della protezione dei minori dagli abusi. Alla solita domanda se anche la Cei costituirà una commissione indipendente, monsignor Russo ha risposto: “Il lavoro che stiamo facendo ci porterà, per alcune decisioni importanti, all’Assemblea di maggio, dove sarà dato ampio spazio al confronto tra i vescovi”. E come già era emerso nell’analogo appuntamento di gennaio ha aggiunto: “Saranno i vescovi a decidere se e come portare avanti tale ricerca, che ove venga fatta occorre che sia il più possibile attendibile, finalizzata all’attenzione e alla tutela delle vittime, perché questo non deve più accadere”. Nel comunicato finale c’è scritto che nel 70 per cento delle diocesi è ormai presente un centro di ascolto per le vittime degli abusi.

Quanto al fine vita, il segretario generale della Cei ha fatto notare: “La Corte Costituzionale ha colto alcuni aspetti importanti: si spera che il percorso che la legge sta facendo venga portato avanti tramite un confronto che si svolga in maniera franca e serena, per evitare ideologismi che non fanno bene a nessuno”. “Non ce lo possiamo permettere, è in gioco la vita delle persone”, ha aggiunto.

Ampio spazio è stato dato durante i lavori anche al cammino sinodale. “Nel recente incontro dei delegati diocesani, cui erano presenti in 310 provenienti da 167 diocesi si è notato un bell’entusiasmo”, ha detto Russo. La prossima tappa sarà l’assemblea di maggio, mentre già ci si prepara al Congresso eucaristico nazionale di Matera a settembre. Positivo anche il bilancio per quanto riguarda i Tribunali ecclesiastici, che stanno implementando il loro numero e anche la loro attività. A tal fine è stato inviato alle diocesi uno schema per riportare a livello centrale una mappa il più possibile aggiornata della situazione.

Infine il direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per le comunicazioni sociali, Vincenzo Corrado, ha ricordato che “quello che si è appena concluso è stato l’ultimo Consiglio permanente della Cei presieduto dal cardinale Bassetti”. “Al termine dei lavori – ha riferito Corrado – tutti i vescovi hanno fatto un applauso e hanno ringraziato il cardinale Bassetti per la paternità con cui ha accompagnato il su quinquennio di presidenza”.

IL TESTO DEL COMUNICATO FINALE

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