mercoledì 15 gennaio 2025
Sarà inaugurata il 6 febbraio a Roma un'artistica custodia che raccoglie due reliquie del santo. A lavorarla il giovane falegname guarito miracolosamente per sua intercessione
Charles de Foucauld

Charles de Foucauld

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Potremmo definirlo un reliquario nato dal miracolo. La sua storia è infatti legata alla vicenda umana di un uomo che si è visto cambiare la vita dalla devozione a un santo. Il prossimo 6 febbraio verrà inaugurata a Roma un’artistica custodia che raccoglie reliquie di san Charles de Foucauld, destinata alla Chiesa dei Santi Andrea e Claudio dei Borgognoni. E alla sua realizzazione ha partecipato attivamente Charle, il giovane guarito per intercessione del santo che papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti definisce “fratello universale”. Il ragazzo, apprendista falegname aveva 21 anni, quando, il 30 novembre 2016, cadde dall’impalcatura alta 15 metri di una chiesa cui stava lavorando nella città francese di Saumur. Durante il volo, un paletto gli trafisse lo stomaco. Ricoverato in ospedale d'urgenza, le sue condizioni apparvero molto gravi. Il dicastero vaticano competente, quello delle cause dei santi, così racconta la vicenda. «Questo incidente accadde, il 30 novembre 2016, poche ore prima del 1° dicembre, memoria liturgica del Beato Charles de Foucauld; avvenne cento anni dopo la nascita al Cielo del Beato, in un anno in cui tutta la “Famiglia spirituale Charles de Foucauld” elevava molte preghiere per chiedere la sua Canonizzazione. Infine, il fatto avvenne in una parrocchia a lui dedicata. Quindi, al momento dell’incidente c’era già in atto una rete di preghiera. Per le numerose coincidenze di tempi e luoghi, si considerò subito questo prodigio come un segno di Dio a conclusione del centenario del Beato Charles de Foucauld. Una settimana più tardi, il giovane lasciava l’Ospedale Universitario di Angers e, a poco a poco, riprendeva la sua attività».

Come ricorda il sito francese Aleteia, la scelta della dei Santi Andrea e Claudio dei Borgognoni non è casuale. Qui infatti Charles de Foucauld «venne a pregare per alcuni giorni al suo ritorno dalla Terra Santa all'inizio del secolo scorso. "Sono stati i Padri del Santissimo Sacramento a trovarmi questo nido che Dio mi aveva preparato: sono alla porta di questi buoni Padri che hanno il Santissimo Sacramento esposto giorno e notte e mi godo la loro cappella tanto quanto se fossi nel loro convento", scrisse Charles in una lettera del 1900». Le reliquie che verranno ospitate nella piccola chiesa sono un pezzo di sudario che avvolse il santo dopo la sua morte e in cui fu sepolto in Algeria e un frammento della casula usata nella celebrazione dell’Eucaristia.

L'arazzo esposto in Piazza San Pietro per la canonizzazione di de Foucauld

L'arazzo esposto in Piazza San Pietro per la canonizzazione di de Foucauld - Siciliani

A custodire le reliquie sarà un reliquario progettato da Abdelkader Benchamma, 49enne artista francese, che ha lavorato assieme allo studio Nomade Architecture et Patrimoine. L’opera è un trittico in legno che si apre su una riproduzione dell’Hoggar, complesso montuoso nel cuore del deserto del Sahara algerino dove Charles de Foucauld fu ucciso il 1° dicembre 1916. E per realizzare il reliquiario l’artista si è rivolto a un falegname particolarmente legato al santo, Charle appunto.

Mistico, apostolo del deserto, convertito alla radicalità del Vangelo dopo una giovinezza dissoluta, de Foucauld morì a Tamanrasset, nel deserto algerino dove si era stabilito, il 1° dicembre 1916 a 57 anni. Beatificato da Benedetto XVI nel 2005, papa Francesco lo ha proclamato santo i 15 maggio 2022. Pochi giorni dopo, il 18 maggio il Pontefice sottolineò come il neo santo avesse «vissuto il suo essere cristiano come fratello di tutti, a partire dai più piccoli. Non aveva l’obiettivo di convertire gli altri, ma di vivere l’amore gratuito di Dio, attuando l’apostolato della bontà nei confronti di tutti: cristiani, musulmani, ebrei e idolatri” considerandosi loro fratello, “il fratello universale”».


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