lunedì 12 aprile 2021
Le parole del presidente della Repubblica Mattarella. Il rettore Anelli: ha accompagnato l'evoluzione della società, testimone dei propri valori. Gli auguri dell'arcivescovo Delpini
Il presidente Sergio Mattarella in collegamento con l'Università Cattolica

Il presidente Sergio Mattarella in collegamento con l'Università Cattolica - Ansa / Ufficio stampa Quirinale

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L'Università Cattolica ha "dato un grande contributo alla vita nazionale. Penso al lavoro all'Assemblea Costituente", ma anche in questo tempo di pandemia "con l'attività del Policlinico Gemelli a Roma". Un contributo in cui "si avverte il senso di comunità, che il nostro Paese ha riscoperto nei mesi più duri della pandemia". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge in collegamento streaming il proprio apprezzamento per i 100 anni dell'Università Cattolica nel giorno dell'inaugurazione ufficiale del suo nuovo anno accademico.

Una cerimonia inaugurale inedita e straordinaria, svoltasi via streaming, con collegamenti e contributi provenienti anche dalle altre sedi dell'ateneo: Roma, Piacenza-Cremona e Brescia. Le parole di Mattarella giungono al termine di questa cerimonia voluta nonostante le limitazioni. "Mi associo al ricordo che il rettore Anelli ha fatto dei professori e degli studenti della Cattolica colpiti dal Covid - ha aggiunto Mattarella - ma voglio anche ringraziarvi per aver mantenuto la funzionalità dell'ateneo in modo da attenuare le forti restrizioni che i vostri studenti hanno dovuto vivere in questi mesi". Quei giovani, sottolinea ancora il Capo dello Stato, che "permettono a una università che compie 100 anni di restare comunque giovane" in spirito "nazionale ed europeo". Un contributo che va legato a un sano senso di "inquietudine, come ha sottolineato nel suo intervento l'arcivescovo Delpini, che ringrazio, che è alla base di ogni sforzo compiuto dalla ricerca". Parole calorose che il presidente pronuncia poco prima dell'apertura ufficiale dell'anno accademico numero 100.

"Questo primo secolo non è una storia passata: è una fabbrica perennemente operosa, come un'antica Cattedrale, che consegniamo a tutti coloro che scriveranno le prossime pagine dell'ateneo", aveva detto il rettore dell'Università Cattolica Franco Anelli. Un anno centenario, come ha sottolineato il rettore, che avviene in un periodo particolare della storia del mondo intero colpito dalla pandemia da Covid, ma per l'Università Cattolica affrontare le difficoltà o i momenti difficili è un'esperienza che ha vissuto sin dalla sua nascita nel 1921.

"Ha attraversato il '900 e tutti i suoi rivolgimenti affrontando i momenti difficili e contribuito con passione a quelli di crescita" ha ricorda il professor Anelli, di fatto "accompagnando l'evoluzione della società italiana, sempre restando testimone dei propri valori, salda nel riferimento trascendente, vigile custode della propria indipendenza". E in questi 100 anni il più grande dono che la Cattolica rivendica di aver dato al nostro Paese sono "le persone che qui si sono educate, i nostri quasi 300mila laureati e diplomati dalla fondazione".

Il presidente Sergio Mattarella in collegamento con l'Università Cattolica

Il presidente Sergio Mattarella in collegamento con l'Università Cattolica - Ansa / Ufficio stampa Quirinale

Ma in questa occasione il rettore ha voluto ricordare con gratitudine i "68 studenti che nel 1921 si iscrissero ai corsi di laurea di Filosofia e Scienze sociali. Senza quei ragazzi, che possiamo annoverare tra i fondatori, senza la loro coraggiosa fiducia, nulla sarebbe stato possibile". Del resto il patto educativo e gli studenti sono il patrimonio che sta al centro dell'azione formativa dell'ateneo. "Offrire opportunità educative - ha ricordato ancora il rettore - e offrirle a tutti, anche i non abbienti, significa attuare l'articolo 3 della Costituzione integralmente".

Una formazione completa, in uno spirito "non esclusivamente nazionale, ma europea. È in questo scenario, indica infine il rettore, "ci attende un nuovo secolo con compiti non meno ardui di quelli del passato, perché c'è sempre una crisi da superare; perché l'impegno nella ricerca è una necessità sempre pressante; perché l'insegnamento non è ripetizione, ma costante sforzo di adeguare l'attività formativa alle esigenze che mutano".

E alle matricole, o meglio alla "loro spiritualità", si è rivolto l'arcivescovo di Milano Mario Delpini, nell'omelia della Messa nella Basilica di Sant'Ambrogio - concelebrata dall'assistente ecclesiastico generale il vescovo Claudio Giuliodori e l'abate di sant'Ambrogio monsignor Carlo Faccendini - che ha preceduto la cerimonia ufficiale nell'Aula Magna della sede milanese dell'ateneo completamente deserta con la sola presenza del rettore, prorettore e presidi di facoltà. Una spiritualità che "comporta il cammino dal pregiudizio allo stupore, che è quella semplicità di riconoscere l'aprirsi di strade, il dilatarsi di orizzonti, la gioia di trovare saperi ignorati". E lo stupore porta la matricola a "trasformarsi da osservatore esterno a protagonista che si fa avanti". Una spiritualità che non esclude anche gli accademici, che, ricorda l'arcivescovo Delpini, "ha due tratti: la gratitudine e la responsabilità per la missione".

E nel suo saluto durante la cerimonia inaugurale in qualità di presidente dell'Istituto Toniolo, ente fondatore dell'ateneo dei cattolici, l'arcivescovo Delpini ha sottolineato l'importanza per la Cattolica di essere "gradita", cioè essere attrattiva per studenti e docenti, attraverso l'offerta formativa e la produzione scientifica e di ricerca. Un gradimento e "una sana inquietudine" che celebrano questo centenario.

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