lunedì 16 ottobre 2023
Il decano del collegio cardinalizio, a lungo collaboratore del Papa ora santo ne traccia la figura per "L'Osservatore Romano". "E' stato una personalità fuori dall'ordinario".
San Giovanni Paolo II si affaccia per la prima volta dopo l'elezione

San Giovanni Paolo II si affaccia per la prima volta dopo l'elezione - Archivio

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"Uomo di Dio, difensore dei diritti umani e uomo di preghiera". Così il cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, definisce san Giovanni Paolo II, nel giorno in cui si ricorda il 45.mo anniversario della sua elezione a Pontefice. Il porporato ha scritto un suo ricordo per "L'Osservatore Romano" in edicola oggi, 16 ottobre, in cui sottolinea: "A 45 anni di distanza, il lungo pontificato di Giovanni Paolo II colpisce per la vastità e la grandiosità delle opere realizzate, per il grande numero di eventi e di iniziative, per il consenso ottenuto e per ciò che la sua guida spirituale e morale ha rappresentato per oltre un quarto di secolo". San Giovanni Paolo II, fa notare Re, "ha stupito non solo per quello che ha fatto, ma anche per l’amore che lo animava e il desiderio che aveva di aiutare tutti nella ricerca di Dio e nel far crescere nel mondo il rispetto dei diritti umani, la fraternità e la solidarietà. E' stato una personalità fuori dall’ordinario, un Papa che si è inserito nel solco della tradizione della Chiesa con un innegabile timbro di novità, ma anche di piena fedeltà alla dottrina che viene dagli Apostoli".

Il cardinale decano, che durante il pontificato di papa Wojtyla è stato prima sostituto della Segreteria di Stato, quindi Prefetto della Congregazione dei vescovi, ricorda anche il momento dell'elezione. "Il 16 ottobre di 45 anni fa, ero sulla terrazza della segreteria di Stato quando il cardinale Pericle Felici, dopo la fumata bianca, annunciò il nome del nuovo Papa: Karol Wojtyla. Monsignor Agostino Casaroli (divenuto cardinale l‘anno dopo), che era lì con noi, commentò: “Che coraggio hanno avuto i Cardinali, scegliendo un Arcivescovo di un Paese oltre la “cortina di ferro! Che coraggio!”. Circondammo tutti monsignor Casaroli, facendogli domande, mentre aspettavamo che il nuovo Papa si affacciasse al balcone della Basilica Vaticana. Ci rispose: "E'una personalità forte e affascinante per le tante sue doti, ma mai avevo pensato all’eventualità che il nuovo Papa potesse venire da oltre la “cortina di ferro”.

Per il cardinale Re, san Giovanni Paolo II "è stato innanzitutto un grande uomo di Dio, animato da una fede incrollabile. Il movente dell’intero suo Pontificato, il centro ispiratore dei suoi pensieri e di tutte le sue iniziative è stato di natura religiosa: tutti gli sforzi del Papa miravano ad avvicinare gli uomini a Dio e a fare rientrare Dio da protagonista in questo mondo. Voleva che in questo nostro mondo vi fosse ancora posto per Dio". Di qui il suo invito: Non abbiate paura. Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo". "La grandezza del suo lungo pontificato - prosegue il cardinale - sta soprattutto nell’avere risvegliato nel mondo il senso religioso. Nella società secolarizzata del suo tempo, egli ha aiutato i cristiani a liberarsi dai falsi sensi di inferiorità nei confronti della cultura laicista dominante, e a non avere timore ad essere e a dirsi cristiani. Instancabile fu il suo richiamo a ritornare a Dio, rivolto ad una società che in Occidente lo stava dimenticando e che oltre “la cortina di ferro” lo combatteva".

Ma papa Wojtyla, prosegue Re, "è stato anche un appassionato difensore dell'uomo, della dignità, dei diritti e dellbertà di ogni persona umana. Si schierò sempre in difesa del carattere inviolabile della vita umana, dal primo istante del concepimento fino al naturale tramonto".

Infine il decano del collegio cardinalizio sottolinea: "Giovanni Paolo II è stato un grande uomo di preghiera. Aveva in sé una tensione spirituale e mistica inconfondibile ed è dalla preghiera che fluivano la sua sicurezza, l’assoluta padronanza di sé e la sua serenità in ogni circostanza".

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