martedì 22 novembre 2022
Veronese, 67 anni, finora nunzio apostolico in Gran Bretagna, subentra al cardinale Leonardo Sandri nella guida del dicastero
L’arcivescovo Claudio Gugerotti, nella foto con papa Francesco,è il nuovo prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali.

L’arcivescovo Claudio Gugerotti, nella foto con papa Francesco,è il nuovo prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali. - Vatican Media

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L’arcivescovo Claudio Gugerotti, 67 anni, finora nunzio apostolico in Gran Bretagna, è il nuovo prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali. Subentra al cardinale Leonardo Sandri, che dopo 15 anni lascia l’incarico per limiti di età. Il porporato argentino, 79 anni compiuti pochi giorni fa, era stato nominato prefetto dell’allora Congregazione nel 2007 da Benedetto XVI. Confermato da Francesco, lascerà effettivamente il ruolo a metà gennaio del prossimo anno, riferisce Vatican News.

Per monsignor Gugerotti sarà un ritorno a casa, visto che ha lavorato per 15 anni nel dicastero, diventandone anche sottosegretario. Veronese, classe ’55, il nuovo prefetto entra a far parte della Pia Società di don Nicola Mazza e nel maggio 1982 riceve l’ordinazione sacerdotale per le mani del vescovo Giuseppe Amari. All’Università “Ca’ Foscari” di Venezia ottiene la laurea in Lingue e letterature orientali, e inoltre consegue la licenza in Liturgia al Pontificio Ateneo S. Anselmo e il dottorato in Scienze ecclesiastiche orientali presso il Pontificio Istituto Orientale (Pio). In veste di docente insegna poi in atenei a Venezia, Padova e Roma, come pure alla Gregoriana e nel Pio. Apprende diverse lingue antiche e moderne: latino, greco, armeno classico e moderno, curdo, inglese e francese.

Nel 1985 è chiamato ad essere officiale presso la Congregazione per le Chiese Orientali. Nel 1997, a 42 anni, arriva la nomina a sottosegretario, diventando stretto collaboratore del cardinale Achille Silvestrini, prefetto del dicastero tra il 1991 e il 2000. In quegli anni di servizio in Curia Romana monsignor Gugerotti è anche consultore dell’Ufficio per le Celebrazioni Liturgiche Pontificie. Alla fine del 2001 arriva la nomina ad arcivescovo titolare di Ravello e nunzio apostolico in Georgia, Armenia e Azerbaigian. Il 6 gennaio 2002 riceve la consacrazione episcopale per le mani di Giovanni Paolo II. Co-consacrante principale è il futuro cardinal Sandri, allora arcivescovo e Sostituto per gli Affari generali delle Segreteria di Stato. Il motto episcopale scelto è “Per Orientalem Viam”.

Monsignor Gugerotti non proviene da servizio diplomatico, non ha frequentato la pontificia Accademia ecclesiastica, ma le competenze specifiche e l’esperienza curiale alla scuola del cardinal Silvestrini lo rendono destinatario di incarichi nei territori dell’Europa Orientale. Così dopo la missione nel Caucaso, nel 2011 Benedetto XVI lo nomina nunzio in Bielorussia (dove è l’unico diplomatico a riuscire a visitare i prigionieri politici negoziando per loro conto direttamente con il presidente Alexander Lukashenko). Francesco nel 2015 lo invia in Ucraina. Dal 2020 diventa rappresentante pontificio in Gran Bretagna.

In una lunga intervista rilasciata nel marzo scorso a Christopher Lamb del periodico cattolico inglese Tablet, Gugerotti viene definito come «un diplomatico con lo stampo di papa Francesco, che combina apertura, calore pastorale e humour con uno sguardo acuto, attento ai dettagli e alle situazioni».

Oltre a numerosi articoli e saggi, monsignor Gugerotti è autore di vari volumi, tra cui La liturgia armena delle ordinazioni e l’epoca ciliciana. Esiti rituali di una teologia di comunione tra le Chiese (Pio, Roma 2001); L’uomo nuovo un essere liturgico (Lipa, Casa editrice del Centro Aletti, Roma 2005), tradotto anche in rumeno e in ucraino, Caucaso e dintorni. Viaggio in una cristianità di frontiera (Lipa, Roma 2012) e Riflessi d’oriente (Qiqajon, Bose 2012).

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