lunedì 27 novembre 2023
Incontro in mattinata col Presidente del Paraguay Palacios. Il direttore della sala stampa, Bruni: «Non ha febbre, situazione respiratoria migliorata». Confermata la visita a Dubai
Il papa collegato sa Santa Marta supportato da monsignor Braida

Il papa collegato sa Santa Marta supportato da monsignor Braida - Ansa

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«Le condizioni del Papa sono buone e stazionarie, non presenta febbre e la situazione respiratoria è in netto miglioramento. Per facilitare il recupero del Papa, alcuni importanti impegni previsti per questi giorni sono stati rimandati perché possa dedicarvi il tempo e le energie desiderate. Altri, di carattere istituzionale o più facili da sostenere date le attuali condizioni di salute, sono stati mantenuti». Lo riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni. «Confermo che la tac ha escluso una polmonite, ma mostrava una infiammazione polmonare che causava alcune difficoltà respiratorie. Per una maggiore efficacia della terapia si è proceduto a posizionare un ago cannula per infusione di terapia antibiotica per via endovenosa».

Un primo segno delle condizioni migliorate, il fatto che Papa ha incontrato, unico impegno per ora confermato, il Presidente del Paraguay Santiago Pena Palacios. L'udienza si è svolta a Casa Santa Marta, è iniziata prima delle 9, ed è durata circa 25 minuti.

Ieri il Papa per l’Angelus si era collegato da Santa Marta. «Oggi non posso affacciarmi dalla finestra perché ho questo problema di infiammazione ai polmoni, e a leggere la riflessione sarà monsignor Braida che le conosce bene perché è lui che le fa e le fa sempre così bene. Grazie tante per la vostra presenza». C’era una attesa particolare per l’Angelus domenicale, legata proprio al suo stato di salute. Il Papa ha quindi recitato l’Angelus in collegamento video dalla cappella di Casa Santa Marta rivolgendo di persona solo un breve saluto, facendo due piccole rivelazioni. Una relativa proprio al suo stato di salute, e un’altra relativa al nome del suo ghostwriter, il sacerdote lodigiano che solitamente lo aiuta nelle riflessioni della preghiera domenicale, e stavolta è stato chiamato a leggerle lui stesso.

Le temperature rigide hanno indotto il Papa a riguardarsi e a non spostarsi dalla sua residenza, ma non hanno impedito a circa 12 mila persone di portarsi ugualmente in piazza san Pietro, nonostante la annunciata indisposizione del Pontefice, seguendo la cerimonia dai maxischermi. Il cerotto alla mano destra era il segno della terapia antibiotica tramite flebo cui è stato sottoposto.

Seduto alla scrivania accanto al Pontefice, monsignor Paolo Braida, officiale della Segreteria di Stato, ha letto il testo dell’Angelus. Contenente un nuovo appello sul conflitto in Medio Oriente: «Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c'è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti: pensiamo alle loro famiglie. Che entrino a Gaza più aiuti umanitari, e che si insista nel dialogo: è l'unica via, l'unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace».

Ma l’invito a «continuare a pregare senza stancarci» riguarda «tutti i popoli dilaniati dai conflitti, perché la preghiera è la forza di pace, che infrange la spirale dell'odio, spezza il circolo della vendetta e apre vie insperate di riconciliazione». Un pensiero particolare va alla «martoriata Ucraina», che sabato aveva commemorato l'Holodomor, «il genocidio perpetrato dal regime sovietico, che 90 anni fa causò la morte per fame di milioni di persone». Una «lacerante ferita resa ancora più dolorosa dalle atrocità della guerra che continua a far soffrire quel caro popolo».

Guardando all’agenda del Papa e alle incognite legate alla sua convalescenza resta confermato il viaggio che da venerdì a domenica prossimi (1-3 dicembre) ha in programma a Dubai per la conferenza Cop28 sui mutanti climatici: «Oltre che dalla guerra il nostro mondo è minacciato da un altro grande pericolo, quello climatico, che mette a rischio la vita sulla terra, specialmente le future generazioni. E questo è contrario al progetto di Dio, che ha creato ogni cosa per la vita, Perciò nel prossimo fine settimana mi recherò negli Emirati Arabi Uniti per intervenire sabato alla Cop28 di Dubai».


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