giovedì 21 settembre 2023
I lavori dal 4 al 29 ottobre. I partecipanti sono 464. Rispetto al primo elenco è stato aggiunto l’arcivescovo Paglia e manca il cardinale Ladaria Ferrer che ha chiesto di essere dispensato
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Alla XVI Assemblea generale ordinario del Sinodo che si aprirà il 4 ottobre prenderanno parte anche due vescovi della Repubblica popolare Cinese. L’annuncio è stato dato in occasione della presentazione dell’elenco definitivo dei partecipanti che si è svolto ieri. Il vescovo Luis Marín de San Martín, sottosegretario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, ha precisato che i due presuli sono stati presentati dalla «Chiesa locale di intesa con le autorità» civili con papa Francesco che li ha accettati e nominati.

Complessivamente, ha spiegato monsignor Marín, i partecipanti saranno 449, 464 contando anche gli officiali della segreteria. I membri votanti del Sinodo saranno in totale 365, cioè 364 più il Pontefice. Di questi, 54 sono donne. Altri non votanti sono 85 di cui 27 donne. In totale quindi le donne donne saranno 81, escluse quelle della Segreteria generale.

Il vescovo spagnolo ha ricordato ha ricordato che prima dell’apertura del Sinodo, la sera di sabato 30 settembre, ci sarà in piazza San Pietro la veglia ecumenica di preghiera alla presenza di Papa Francesco e di rappresentanti di diverse Chiese. Seguiranno tre giorni di ritiro spirituale, fino al 3 ottobre sera, a Sacrofano. Guideranno il ritiro il domenicano Timothy Radcliffe, già maestro generale e ora nel monastero di Oxford in Gran Bretagna, e la benedettina madre Maria Ignazia Angelini, del monastero di Viboldone (MI).

Durante il briefing di presentazione il gesuita Giacomo Costa, segretario speciale del Sinodo, ha illustrato il calendario dei lavori, spiegando che all’inizio di ogni modulo in cui si articoleranno vi sarà una Messa celebrata all’altare della Cattedra della basilica Vaticana, mentre nel pomeriggio di giovedì 12 è previsto un pellegrinaggio, la sera di giovedì 19 la preghiera in piazza San Pietro per i migranti e rifugiati, e la sera di mercoledì 25 la preghiera del Rosario nei Giardini

vaticani. I moduli saranno cinque: nei primi quattro verranno trattate le varie parti dell’Instrumentuim laboris, l’ultima servirà per confrontarsi sulla relazione di sintesi. Ogni modulo si svolgerà in una mezza giornata, con il relatore generale che porrà i vari temi del capitolo dell’Instrumentum laboris, seguito da interventi teologici e testimonianze per approfondire gli argomenti. Ci saranno 35 gruppi composti da 10/11 persone e un facilitatore: quattordici saranno in lingua inglese, 7 in spagnolo, 5 in francese, 8 in italiano, uno in portoghese. I documenti verranno redatti in italiano ed in inglese. I lavori si svolgeranno nell’Aula Paolo VI dove verranno sistemati 35 grandi tavoli, uno per ogni gruppo di lavoro.

Rispetto ad un primo elenco di partecipanti, presentato lo scorso 7 luglio, ci sono alcune novità. Ad esempio tra i partecipanti di nomina pontificia non ci sarà il cardinale Luis Ladaria, prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede («ha chiesto la dispensa e il Pontefice glie l’ha accordata», è stato spiegato). Mentre viene aggiunto l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita. Ovviamente la novità più rilevante è quella dei due vescovi cinesi, che sono Antonio Yao Shun, 58 anni, vescovo di Jining/Wumeng nella Mongolia interna dal 2019 quando fu il primo vescovo consacrato dopo l’Accordo sino-vaticano del settembre 2028, e Giuseppe Yang Yongqiang, 53 anni, vescovo di Zhoucun nello Shandong dal 2010, quando venne consacrato con il consenso del governo e l’approvazione della Santa Sede. Non è la prima volta che vescovi della Repubblica popolare parteciperanno ad un Sinodo. Accadde anche a quello sui giovani del 2018 dove erano presenti Giovanni Battista Yang Xiaoting, vescovo di Yan’ An, e Giuseppe Guo Jincai, vescovo di Chengde. Quella volta però i loro nomi vennero diffusi a lavori iniziati e la partecipazione fu solo di alcuni giorni. Non è chiaro se questa volta i due presuli potranno essere presenti per tutta la durata dell’assise.

Per quanto riguarda la presenza di esponenti dell’episcopato italiano è confermata quella degli arcivescovi Roberto Repole di Torino, Bruno Forte di Chieti-Vasto, Domenico Battaglia di Napoli, Mario Delpini di Milano e del vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla (eletti dall’Assemblea). Dell’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi Erio Castellucci, e del vescovo di Nuoro e Lanusei Antonello Mura (di nomina pontificia). Il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi parteciperà in qualità di membro del Consiglio ordinario sinodale.

Al briefing ha partecipato anche Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione dell’assise. Da parte sua ha spiegato che lavori saranno coperti da «riservatezza per sentirsi parte di un collegio che deve elaborare una posizione del collegio che è una cosa diversa dalla sommatoria delle posizioni individuali».


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