mercoledì 24 luglio 2019
Brasiliano di origini italiane aveva 64 anni. Era malato di tumore.Guidava l’Ordine dei chierici regolari ministri degli infermi dal 2014, 60° successore di san Camillo de Lellis
Leocir Pessini dopo l'elezione a superiore generale dei Camilliani nel 2014 (Archivio Avvenire / Siciliani)

Leocir Pessini dopo l'elezione a superiore generale dei Camilliani nel 2014 (Archivio Avvenire / Siciliani)

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La scorsa notte è morto nel suo Brasile l’attuale superiore generale dei camilliani Leocir Pessini. Era malato di tumore. Il religioso era alla guida dell’Ordine dei chierici regolari ministri degli infermi dal 2014. Singolari furono al momento della sua elezione le parole del 60° successore di san Camillo de Lellis: «Non mi aspettavo assolutamente di essere eletto e avevo già in tasca il biglietto per tornare nella mia terra. Ma non potevo dire di no alla fiducia che tanti confratelli mi hanno dimostrato».

Nato in Brasile nel 1955 a Joaçaba, città dello Stato di Santa Caterina, da una famiglia di origini italiane ha fatto la sua prima professione solenne tra i camilliani nel 1975; tre anni dopo ha emesso i voti perpetui. Ordinato sacerdote nel 1980, si è laureato in filosofia nell’ateneo “Nostra Signora Assunta” di San Paolo e in teologia alla Pontificia Università Salesiana di Roma; successivamente si è specializzato in educazione clinica pastorale, teologia morale e bioetica. È stato vicerettore del centro universitario “San Camillo” di San Paolo e presidente del Camillian organization (realtà che riunisce 56 ospedali brasiliani).

Padre Leocir era stato anche superiore della Provincia brasiliana dei camilliani (2010-2014). In Brasile aveva svolto il ruolo di coordinatore nazionale per la pastorale della salute presso la Conferenza episcopale brasiliana (2004-2007), era stato membro della Commissione nazionale per la ricerca sugli esseri umani nel governo federale (2005-2008) e consulente di bioetica del consiglio federale di medicina (2010-2014). Durante il suo generalato padre Pessini ha visitato tutte le comunità cammilliane sparse in 39 nazioni. Dopo la scoperta della malattia, a settembre 2017, ha trascorso alcuni mesi di terapia a Roma e da marzo si è trasferito a San Paolo in Brasile. Si è spento nella comunità camilliana del “Recanto San Camillo” di Granja Viana.

Particolare la riflessione-testamento che padre Pessini ha voluto consegnare recentemente ai suoi confratelli: «Sento molto vera e profonda per me, questa espressione del famoso poeta Thomas Sterans Eliot (1888-1965) “Noi dobbiamo continuare a cercare, ma alla fine della nostra ricerca ritorneremo al punto di partenza e conosceremo questo posto per la prima volta”». Domani alle 9 si svolgeranno a Pompéia i funerali di padre Pessini che ha aveva indicato come modello ai suoi confratelli sempre quello di «proteggere e curare la vita vulnerata» dei malati .

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