Una nuova casa per le clarisse: inaugurato il monastero in legno
L'abbadessa Madre Chiara Laura: "Il terremoto ci ha aperto la via della comunione e della solidarietà: abbiamo condiviso con tanti fratelli timori e speranze e abbiamo ricevuto aiuto e co

Sono passati quasi due anni da quelle scosse di terremoto che a Camerino, in provincia di Macerata, il 26 e il 30 ottobre 2016 hanno messo in ginocchio una città e anche il monastero intitolato a Santa Chiara. Come altre religiose, le clarisse hanno dovuto lasciare la loro casa e vivere ospiti delle consorelle a San Severino Marche.
Ma domenica 16 settembre, finalmente, è stata inaugurata la nuova struttura in legno, con una celebrazione eucaristica presieduta da padre Ferdinando Campana, ministro provinciale dei frati minori delle Marche.
«Proviamo gioia e gratitudine verso tutti coloro che ci hanno sostenuto con la preghiera e la carità, perché potessimo tornare nella nostra città – dice l’abbadessa madre Chiara Laura – la Messa viene celebrata in memoria di familiari e amici che ci hanno lasciato in questi ultimi due anni; chiediamo, per intercessione di santa Camilla Battista, una pioggia di benedizioni su tutti coloro che ci hanno fatto del bene».
Nella chiesa viene custodito nuovamente in una teca il corpo della mistica di Camerino, morta il 31 maggio 1524, che fu abbadessa del monastero. Nobile, rinunciò a un matrimonio di convenienza per abbracciare a 23 anni la regola di santa Chiara d’Assisi.

dall'angoscia
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