Paolo VI e quei dubbi sul Giubileo: «Non è una pratica in disuso?»

"Risveglio, confronto, riforma" le parole chiave del Giubileo del 1975 indetto da Montini in un libro di padre Sapienza e in un inedito del Papa bresciano commentato dal vescovo Busca
August 5, 2025
Paolo VI e quei dubbi sul Giubileo: «Non è una pratica in disuso?»
Web | undefined
«Perché ancora un giubileo? Comprenderanno gli uomini? Non è una pratica in disuso, che non corrisponde più allo spirito dei nostri tempi? Erano questi alcuni degli interrogativi e dubbi che agitavano Paolo VI all’avvicinarsi del 1975». Così ricorda monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, introducendo il volume da lui curato L’Anno Santo con Paolo VI (Libreria Editrice Vaticana, 398 pagine, 22 euro).
Aggiungendo che Montini chiestosi se una simile tradizione meritasse «di essere mantenuta» aveva spiegato ai fedeli: «Dopo aver pregato e pensato, abbiamo deliberato di celebrare nel prossimo 1975 l’Anno Santo, secondo la scadenza venticinquennale». Il pontefice che aveva concluso il Concilio Vaticano II, manifestava con questa decisione l’intento di aprire per la Chiesa un tempo di ripartenza, di nuovo slancio, dieci anni dopo la fine della grande assise avviata dal predecessore Giovanni XXIII. Indicava così un programma nel segno del rinnovamento e della riconciliazione, sintetizzato anche in un appunto autografo inedito contrassegnato da tre parole – risveglio, confronto, riforma – che presentiamo in questa pagina riprendendolo dal nuovo numero del Notiziario dell’Istituto Paolo VI dov’è pubblicato con un commento di monsignor Marco Busca.
La riflessione del vescovo di Mantova evidenzia da subito come la parola «rinnovamento» in questo appunto riguarda «anzitutto la coscienza interiore del cristiano nel suo rapportarsi alle realtà esterne, così come vengono rimesse in questione dalla modernità»; come pure tocca «la comprensione dell’istituzione dell’Anno Giubilare e del suo impatto spirituale e sociale sulla contemporaneità». Mentre il termine «riconciliazione» è interpretato nel suo «aspetto sacramentale»: è l’esperienza – scrive Paolo VI – di «ritornare in grazia», alla quale il Papa bresciano mancato il 6 agosto del 1978, associa «la responsabilità sociale e comunitaria»: quasi una conseguenza esistenziale all’interno di un quadro coerente della vita cristiana. Si tratta di approcci e temi ricorrenti in diverse udienze dove risveglio della coscienza ed esteriore possono avvalersi di un metodo: quello del confronto fra fede e mondo, leitmotiv nelle catechesi del Papa bresciano. Dove l’amore del prossimo diventa programma sociale, e dove si configura irrinunciabile la ricomposizione delle lacerazioni dentro la Chiesa.
«Bisogna, oggi più che mai, costruire, non demolire la Chiesa, una e cattolica. L’amore risorto e rinvigorito nella santa Chiesa di Dio questo dev’essere il nostro primo post-Giubileo». Così Paolo VI il 16 luglio 1975, in quell’anno che vide circa nove milioni di pellegrini, che fu il primo in mondovisione e lungo il quale il Papa parlò del Vaticano II come dell’«aratro dell’Anno santo». Non è tutto. Da mettere in risalto in questo testo montiniano anche il rimando alla speranza (e al libro del teologo Louis Bouyer). Un cenno che si lega alle parole di Paolo VI nell’udienza del 10 dicembre 1975. Disse allora: «Dobbiamo fare una provvista di speranza […] Di questa speranza, che si iscrive sopra la sofferenza umana, sopra la fame e la sete di giustizia, sopra le nostre tombe, il mondo ha bisogno [...]. L’Anno Santo deve avere riacceso nelle anime questa lampada della speranza cristiana».
L'appunto inedito di Montini
+ Per l’Anno Santo – ai Pellegrini
1 – Risveglio della coscienza - interiore - il senso della vita. 2 – Risveglio esteriore - il senso delle cose - della storia - cfr. ut videntes non videant- collegamento spirituale con la Chiesa. 3- Confronto fra fede e mondo – Il mondo evolve e tenta assorbire, inghiottire, relativizzare - il conformismo personale e la fermezza della fede. 4 – Rinnovamento nell’adesione ai principi fecondi - Riscoperta del regno di Dio – energia e speranza. 5 – Ritornare in “grazia”. Conversione, penitenza e perdono sacramentale. 6- La vocazione e la responsabilità sociale e comunitaria - scoperta dei “fratelli”.
1 - Risveglio - 2 - Confronto - 3 - riforma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA