Bienvenidos a Panama: ecco la città che ci saluta
Il leader della band The Sun racconta giorno per giorno l'esperienza che sta vivendo alla Gmg di Panama

«Bienvenidos The Sun!». La voce del direttore artistico della Gmg panamense è carica di entusiasmo e ci contagia subito. C’è una luce nuova, l’aria è diversa, così come la lingua, il colore della pelle e l’energia. Entrando a Panama City appaiono già moltissimi giovani da tutto il mondo che ballano e cantano liberamente per le strade di questa città… uno spettacolo che non è fantasia, è realtà! Mi guardo attorno cercando punti di contatto mentre il cuore ricalibra il suo centro.
Per noi è mezzanotte da trenta ore, ma qui c’è il sole, ed è un sole che vedo risplendere sul viso di molti. Panamà non era prevista sul calendario della band, è arrivata come un dono, una chiamata d’oltreoceano che ha stravolto i piani al rientro dai nostri concerti natalizi in Giordania. Una volta ancora i confini spariranno e le infinite diversità di tutti noi si uniranno in Cristo. Certo, per chi è cresciuto conoscendo e respirando le Gmg, forse questo è ormai scontato, ma per me, per la vita che ho avuto, per quello che ho visto, per dov’ero e per dove invece sono ora, questa esperienza è un segno di grazia potentissimo. Lascia una traccia, cambia lo sguardo.
E mentre percorro questa strada, stravolto dal viaggio ma felice fino al midollo, ringrazio Dio per il dono della fede e della musica vissute inscindibilmente: salvano la vita e le permettono di farsi sentire più forte, più vera. Mentre cammino alcuni giovani africani mi fermano, il loro sorriso mi spalanca l’anima, vorrei conoscere tutto della loro storia. Siamo appena arrivati e ho già un mondo dentro. L’incontro con l’altro ci spinge a un nuovo incontro con noi stessi e la cosa più bella è sapere che ci disarmeremo vicendevolmente e ci rimodelleremo per crescere guidati dalla stessa Luce: la Gmg è cominciata. (1. continua)
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