Affrontare la Fase 2: la diocesi di Milano lancia consultazione tra i fedeli
Dal riavvio delle Messe col popolo alla riapertura degli oratori, sino all'azione caritativa: la Chiesa ambrosiana invita a proporre via mail idee e buone prassi. Da condividere poi con la Prefett

L'arcidiocesi di Milano guarda alla fase 2. E lo fa assieme alle comunità cristiane e ai fedeli del grande territorio ambrosiano – così duramente, dolorosamente provato dall'emergenza Covid-19 – invitando tutti a proporre e condividere per posta elettronica idee, esperienze e buone prassi utili a riprendere e rinnovare il cammino della vita ecclesiale nei vari campi – dalla liturgia alla catechesi, dagli oratori all'ambito caritativo e così via.
Una vera e propria consultazione per non lasciare l'ultima parola al virus, all'impotenza, all'isolamento. Sempre nel segno dell'assunzione di responsabilità verso il bene comune e in dialogo costante con le istituzioni e la società civile, come la Chiesa ha dimostrato fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria innescata dalla diffusione del Covid-19 – ad esempio con la sofferta decisione di tenere aperti i luoghi di culto per la preghiera personale, sospendendo ogni celebrazione con concorso di popolo.
Una vera e propria consultazione per non lasciare l'ultima parola al virus, all'impotenza, all'isolamento. Sempre nel segno dell'assunzione di responsabilità verso il bene comune e in dialogo costante con le istituzioni e la società civile, come la Chiesa ha dimostrato fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria innescata dalla diffusione del Covid-19 – ad esempio con la sofferta decisione di tenere aperti i luoghi di culto per la preghiera personale, sospendendo ogni celebrazione con concorso di popolo.
UN'OCCASIONE PER LA CORRESPONSABILITÀ
La sfida, ora, è guardare avanti. Non farsi schiacciare dall'emergenza. Aprire la via al futuro coniugando creatività e realismo, intraprendenza e senso di responsabilità. Soprattutto: guardare insieme e camminare insieme, per rilanciare e rinnovare la missione della Chiesa in questo tempo, nuovo, di prova e d'angoscia. E non con decisioni calate dall'alto.
«Ho bisogno di tutti» disse monsignor Mario Delpini il giorno della sua nomina ad arcivescovo di Milano, il 7 luglio 2017, chiamando preti, consacrati e laici a dare «sostegno sinodale» al loro nuovo pastore. «E del resto la nostra Chiesa deve rivelare in modo sempre più evidente i tratti di sinodalità e corresponsabilità che il Concilio Vaticano II ha delineato», aggiunse il presule. Ebbene: la «situazione» dell'emergenza Covid-19 e della cosiddetta «Fase 2» possono essere l'«occasione» – per dirla con il titolo dell'ultima lettera pastorale di Delpini La situazione è occasione – per rilanciare e approfondire la via della corresponsabilità. Dentro la Chiesa. E nel cammino della «città dell'uomo».
La sfida, ora, è guardare avanti. Non farsi schiacciare dall'emergenza. Aprire la via al futuro coniugando creatività e realismo, intraprendenza e senso di responsabilità. Soprattutto: guardare insieme e camminare insieme, per rilanciare e rinnovare la missione della Chiesa in questo tempo, nuovo, di prova e d'angoscia. E non con decisioni calate dall'alto.
«Ho bisogno di tutti» disse monsignor Mario Delpini il giorno della sua nomina ad arcivescovo di Milano, il 7 luglio 2017, chiamando preti, consacrati e laici a dare «sostegno sinodale» al loro nuovo pastore. «E del resto la nostra Chiesa deve rivelare in modo sempre più evidente i tratti di sinodalità e corresponsabilità che il Concilio Vaticano II ha delineato», aggiunse il presule. Ebbene: la «situazione» dell'emergenza Covid-19 e della cosiddetta «Fase 2» possono essere l'«occasione» – per dirla con il titolo dell'ultima lettera pastorale di Delpini La situazione è occasione – per rilanciare e approfondire la via della corresponsabilità. Dentro la Chiesa. E nel cammino della «città dell'uomo».
DA COMUNITÀ E FEDELI, IDEE E BUONE PRASSI
Ecco, dunque, il lancio da parte della Chiesa ambrosiana di questa consultazione «per affrontare insieme ai fedeli la Fase 2 dell’emergenza sanitaria causata della diffusione del Covid 19 – annuncia un comunicato diffuso oggi –. La lotta alla pandemia sta richiedendo a tutti la scrupolosa osservanza delle indicazioni governative emanate per arginare il contagio. Dal canto suo la Chiesa ambrosiana, in accordo con la Conferenza episcopale italiana e in costante collegamento con le altre diocesi lombarde, intende collaborare responsabilmente con le autorità governative e le istituzioni civili, dando il proprio contributo allo sforzo d’immaginazione necessario ad affrontare anche la prossima fase di transizione».
A tal fine la diocesi di Milano invita le comunità cristiane e i fedeli «ad avanzare idee e buone prassi su diversi ambiti ecclesiali: dal riavvio delle celebrazioni con il popolo alla riapertura degli oratori, sino all’azione caritativa nelle sue molteplici espressioni. Le proposte potranno essere presentate alla mail fase2@diocesi.milano.it. I suggerimenti raccolti – aggiunge il comunicato – saranno condivisi con la Prefettura di Milano su un tavolo convocato appositamente su questi temi. I risultati di questo lavoro saranno poi trasmessi alla Conferenza episcopale italiana per un’interlocuzione con il Governo nazionale».
«Poiché immaginiamo che questa nuova fase durerà a lungo – afferma il moderator Curiae monsignor Bruno Marinoni – desideriamo avviare un dialogo costante con le comunità cristiane e tutto il popolo di Dio che aiutino l’Arcidiocesi ad accompagnare la Chiesa ambrosiana nell’interpretare questo momento molto particolare con indicazioni pastorali condivise».
Ecco, dunque, il lancio da parte della Chiesa ambrosiana di questa consultazione «per affrontare insieme ai fedeli la Fase 2 dell’emergenza sanitaria causata della diffusione del Covid 19 – annuncia un comunicato diffuso oggi –. La lotta alla pandemia sta richiedendo a tutti la scrupolosa osservanza delle indicazioni governative emanate per arginare il contagio. Dal canto suo la Chiesa ambrosiana, in accordo con la Conferenza episcopale italiana e in costante collegamento con le altre diocesi lombarde, intende collaborare responsabilmente con le autorità governative e le istituzioni civili, dando il proprio contributo allo sforzo d’immaginazione necessario ad affrontare anche la prossima fase di transizione».
A tal fine la diocesi di Milano invita le comunità cristiane e i fedeli «ad avanzare idee e buone prassi su diversi ambiti ecclesiali: dal riavvio delle celebrazioni con il popolo alla riapertura degli oratori, sino all’azione caritativa nelle sue molteplici espressioni. Le proposte potranno essere presentate alla mail fase2@diocesi.milano.it. I suggerimenti raccolti – aggiunge il comunicato – saranno condivisi con la Prefettura di Milano su un tavolo convocato appositamente su questi temi. I risultati di questo lavoro saranno poi trasmessi alla Conferenza episcopale italiana per un’interlocuzione con il Governo nazionale».
«Poiché immaginiamo che questa nuova fase durerà a lungo – afferma il moderator Curiae monsignor Bruno Marinoni – desideriamo avviare un dialogo costante con le comunità cristiane e tutto il popolo di Dio che aiutino l’Arcidiocesi ad accompagnare la Chiesa ambrosiana nell’interpretare questo momento molto particolare con indicazioni pastorali condivise».
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