50 anni di speranza, dalla parte della vita
Parte dalla Santa Casa di Loreto il 45° Convegno nazionale "Carlo Casini" che impegna il Movimento per la Vita a rileggere la lezione del suo primo mezzo secolo. E progettare un futuro ricco

Loreto, città mariana per eccellenza che ospita la “Santa Casa”, ospiterà dal 3 al 5 ottobre anche l’inaugurazione del 45° Convegno nazionale del Movimento per la Vita italiano (MpV), che dal 2020 porta il nome di Carlo Casini. Il Convegno, che nei giorni seguenti si trasferirà a Jesi, ha per titolo “50 anni di vita. Nell’anno del Giubileo, testimoni della speranza”. Il timbro è quello di due grandi anniversari: i 50 anni del Movimento il cui primo seme è il Centro di Aiuto alla Vita (Cav) di Firenze, e i 30 anni dell’enciclica Evangelium vitae di san Giovanni Paolo II.
Due anniversari, due pilastri, ma soprattutto una sola grande missione: difendere, accogliere e custodire ogni vita umana, senza condizioni, «con franchezza e amore» e con «tenacia operosa» come ci ha insegnato san Giovanni Paolo II. È dal 1980 che una volta all’anno gli operatori dei Cav d’Italia si riuniscono per fare il punto sulla tutela della vita nascente. La convocazione riguarda anche i Movimenti per la Vita locali, dato il loro collegamento con i Cav, e le Case di accoglienza. L’invito è rivolto anche ai molti che già operano in altre associazioni e a quanti desiderano comunque offrire un contributo volontario alla causa della vita. Il MpV tende la mano a tutti e vuole compiere quanto necessario perché tutti coloro che vogliono promuovere il valore della vita trovino nel Movimento ogni possibile spazio e ascolto.
Anno dopo anno, il Convegno è stato uno stimolo alla crescita dei Cav, al rafforzamento della rete delle Case, alla diffusione di Progetto Gemma e di Sos Vita, e anche un’occasione di confronto con la società civile. La storia dimostra che il volontariato ha preceduto le istituzioni. Tuttavia occorre sollecitare anche l’intervento della dimensione pubblica. La destinazione alla nascita di ogni figlio concepito è obiettivo che le istituzioni debbono perseguire. I Cav si pongono a un tempo come alternativa a strutture pubbliche che hanno rinunciato a difendere la vita e come stimolo affinché mettano limpidamente in atto funzioni positive a tutela della maternità e della vita nascente. Il Convegno nazionale si propone non solo come celebrazione di importanti traguardi ma anche come spazio di riflessione, condivisione di esperienze e rilancio della missione per la vita. Attraverso il contributo di voci autorevoli e testimonianze concrete, il Movimento per la Vita rinnova il suo appello a tutti per dare un nuovo impulso alla promozione della cultura della vita.
L’ambizione è anche quella di proporsi alla società come servizio credibile, di far crescere la rete delle collaborazioni, di incentivare sul territorio una più forte presenza di quanti vogliono costruire la civiltà della verità e dell’amore. Un nuovo slancio in queste direzioni è oggi imposto dall’attuale situazione che vede continue, più estese e più sofisticate aggressioni nei confronti della vita umana fragile. Il 45esimo Convegno nazionale aprirà ambiti di riflessione riguardanti le relazioni di aiuto, perché il bene va costruito insieme, con lungimiranza e concretezza. L’incontro, articolato in più giornate di lavori, vedrà la partecipazione di rappresentanti del volontariato, del mondo medico e giuridico, delle istituzioni e della Chiesa. Un’occasione di sintesi, rilancio e condivisione per tutti coloro che si impegnano quotidianamente in difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale.
Un programma ricco e intenso: il tema “Da Evangelium vitae a Dignitas infinita: la dignità della vita umana al centro della Chiesa” che vedrà la partecipazione di monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo delegato pontificio per Loreto; un focus sul volontariato come sfida culturale e personale; un panel internazionale che celebrerà il valore dei Cav nel mondo; il tema dell’accoglienza e dell’affidamento; l’opera educativa dei Cav; l’osservatorio Sos Vita; e poi l’inverno demografico, il welfare per la famiglia e la sfida della natalità, il fundraising, le sfide mediche ed etiche legate all'inizio e al fine vita. Ci saranno anche momenti dedicati al confronto di esperienze tra giovani e alle nuove sfide della comunicazione. L’accoglienza offerta dai Cav spesso si concretizza anche nell’offrire un alloggio, un posto sereno dove portare avanti una gravidanza, dove accogliere bimbi grandi e piccoli. Non poteva quindi mancare un focus sulle Case di accoglienza.
I lavori di sabato si concluderanno con la cerimonia di consegna del prestigioso Premio giornalistico “Sì alla Vita”, che riconosce l’impegno di chi, attraverso i media, promuove la cultura della vita. Graditissima anche la presenza di monsignor Paolo Ricciardi, vescovo di Jesi, che celebrerà la Messa domenica mattina. L'assistenza da sola non basta: il Convegno conferma il “primato della cultura” che si concretizza nella storia e la risorsa delle “reti” che tengono acceso nella coscienza collettiva così come nella mente e nel cuore delle persone il senso del valore della vita. Perché la parola ha bisogno della testimonianza per essere autorevole e la testimonianza ha bisogno della riflessione per diventare cultura, e così moltiplicarsi. *Presidente Movimento per la Vita italiano
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