Una “cattedra” per il sostegno: la proposta della Fish
La Federazione ha presentato una proposta di legge alla Camera per istituire quattro nuove classi di concorso. L'obiettivo è la continuità didattica

Anche gli insegnanti di sostegno hanno diritto ad una specifica “cattedra”, ossia una classe di concorso ad hoc attualmente non prevista dall’ordinamento scolastico. Va in questo senso la proposta di legge per la Continuità didattica e la Formazione specializzata sul sostegno, presentata ieri alla Camera dei deputati dalla Fish, la Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie. Il testo è contenuto in una memoria depositata in occasione dell’audizione alla VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione), dove è in discussione il disegno di legge 2303 “Introduzione della qualifica di docente per l’inclusione”. Un intervento che, se fosse «meramente nominalistico», avverte la Fish, rischierebbe di risultare «del tutto insufficiente, se non fuorviante, rispetto alle effettive esigenze del sistema scolastico e degli alunni con disabilità», si legge nella memoria depositata dalla Fish in Parlamento.
Da qui la proposta di legge, che prende le mosse anche dal «quadro preoccupante» che rappresenta la condizione attuale del sostegno scolastico nel nostro Paese. Nello specifico: ad oggi il 43% degli insegnanti di sostegno è privo di specializzazione specifica e, di conseguenza, non ha seguito percorsi formativi abilitanti e professionalizzanti per rispondere ai bisogni educativi degli alunni con disabilità. Inoltre, si evidenzia sempre nella memoria della Fish, «oltre il 60% dei docenti di sostegno non è di ruolo con conseguente discontinuità nella relazione educativa e nella progettazione personalizzata». Infine, ogni anno, ricorda la Fish, «68 alunni con disabilità su 100 vedono cambiare il proprio insegnante di sostegno». Con buona pace della continuità didattica, che, ribadisce la Fish, «non è un privilegio, è un diritto».
In questa direzione va l’iniziativa assunta quest’anno dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di consentire alla famiglia dell’alunno con disabilità, di chiedere al dirigente scolastico la conferma dell’insegnante di sostegno del proprio figlio. Una novità che ha permesso la conferma di 58mila docenti precari, secondo i dati resi noti dal Ministero.
Ora, la proposta della Fish intende istituzionalizzare la continuità didattica, attraverso l’introduzione di quattro nuove classi di concorso sul sostegno, uno per ciascun ordine e grado scolastico, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, «che possono essere ricoperte solo da docenti specializzati a tempo indeterminato», si legge ancora nella proposta di legge della Fish.
«L’introduzione di una figura professionale dedicata all’insegnamento di sostegno non può e non deve essere un contentino o un provvedimento spot, ma l’occasione per sanare le disfunzioni sistemiche che riguardano formazione, continuità e stabilità del personale», dichiara il presidente Vincenzo Falabella, che ha presentato la proposta di legge con il vicepresidente vicario Roberto Speziale. Per il quale «l’inclusione scolastica deve essere, prima di tutto e soprattutto una questione di qualità e non solo di quantità».
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