Quel vuoto di potere tra clan che fa ripiombare nella paura il Parco Verde
Potrebbe esserci una lotta di successione nella camorra dopo la “stesa” e la consegna di un proiettile a don Patriciello nella Messa domenicale, a Caivano. Il vescovo Spinillo: violato un sacramen

Nel giro di poche ore, il Parco Verde di Caivano è ripiombato all’improvviso in un passato che sembrava ormai definitivamente sepolto. Prima c’è stata la “stesa” di sabato sera, quando un gruppo armato di mitra e pistole ha seminato il terrore nelle strade del quartiere, sparando all’impazzata. Poi la consegna di un proiettile al parroco, don Maurizio Patriciello, nel bel mezzo della Messa domenicale del mattino. E così, in questa periferia a nord di Napoli che era stata trasformata dai clan della camorra in una rete capillare di spaccio di droga, è tornata la cronaca nera, dopo due anni all’insegna della “bonifica” annunciata qui il 31 agosto 2023 dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Quei gruppi criminali che avevano messo la testa nella sabbia, dopo la visita della premier, che aveva dato inizio all’opera di repressione e riqualificazione portata avanti dal suo governo, sono ricomparsi all’improvviso. Il segnale più preoccupante è proprio l’ennesima intimidazione ai danni di don Patriciello. Era stato proprio lui, che già era sotto scorta dopo che una bomba era stata fatta esplodere davanti alla chiesa parrocchiale, a invocare l’intervento dello Stato a Caivano nell’estate 2023. Il proiettile gli è stato consegnato da Vittorio De Luca, 75 anni, suocero di un capo del clan Sautto-Ciccarelli, il gruppo camorristico egemone nel Parco Verde. L’uomo si è messo in fila con gli altri fedeli per ricevere l’Eucarestia e, arrivato davanti all’altare, ha messo nelle mani del sacerdote un fazzoletto contenente la pallottola. Il 75enne, che soffrirebbe di disturbi psichici, è stato immediatamente arrestato: dovrà rispondere di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso.
La sua è stata un’iniziativa personale? Oppure il suo gesto va interpretato come una minaccia proveniente dal clan Sautto-Ciccarelli? Questo è uno degli interrogativi ai quali sono chiamati a rispondere gli inquirenti. Don Patriciello ha dichiarato di «essere indotto a presupporre che si servano di questo 75enne, perché non sarebbe poi soggetto a nessuna conseguenza», in quanto «incapace di intendere e volere». Il parroco ha poi aggiunto che «questa storia delle minacce va avanti da anni. Spero ‒ ha concluso ‒ che non ci sia una regia occulta. In questi giorni, la situazione nel quartiere è davvero ingarbugliata. Dopo gli ultimi arresti, si è creato un vuoto di potere che destabilizza tutto il Parco Verde». La “stesa” di sabato e l’intimidazione al “parroco anticamorra” andrebbero infatti lette entrambe alla luce di due recenti operazioni delle forze dell’ordine che hanno decapitato il clan egemone. I raid armati sarebbero il tentativo, da parte di nuovi gruppi criminali, di prendere il posto dei boss in carcere. E la consegna del proiettile a don Patriciello sarebbe l’ennesimo tentativo di intimidirlo, in quanto responsabile, avendola invocata, dell’azione congiunta di governo, magistratura e forze dell’ordine che sta scardinando la massiccia rete di spaccio presente nel Parco Verde.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la propria «vicinanza e solidarietà» al parroco del Napoletano. La premier Meloni si è detta «al fianco di don Patriciello e di tutti coloro che non si piegano alla criminalità. Lo Stato è con voi, e non faremo mai un passo indietro». Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha telefonato al sacerdote per manifestargli la propria solidarietà. Piantedosi ha anche disposto l’intensificazione dei controlli nell’area e il rafforzamento della scorta di don Patriciello. «È stato violato un sacramento ‒ ha commentato il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo –. È molto brutto tutto questo: tentano sempre di incutere timore. E sono arrivati a farlo durante la Messa. Tutto ciò è assurdo. Credo che dietro questo gesto ci sia una regia, neanche tanto occulta, che vuole destabilizzare sempre più il territorio e non permettere che possa crescere in maniera serena. Il loro intento è quello di continuare a imporsi sulla società civile, che invece si sta ribellando».
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