Prof aggredito a Pisa, la guerra a Gaza divide anche le università
di Cinzia Arena
Picchiato da manifestanti pro-Pal, a Torino un docente israeliano difende l'esercito. Da Milano a Firenze gli atenei prendono posizione: nessuna collaborazione con chi è coinvolto nel conflitto

L’assalto finale a Gaza City, con il 40% della città già controllata dalle truppe israeliane mentre i civili sono costretti alla fuga per sopravvivere, scalda gli animi anche in Italia con cortei nelle principali città, assemblee nelle fabbriche e uno sciopero di quattro ore indetto dalla Cgil per venerdì. Molte le proteste e le prese di posizione di studenti e università, alcune legittime, altre connotate da violenza fuori luogo.
A Pisa professore aggredito e bandiera di Israele bruciata. A Pisa quella di ieri è stata una giornata ad alta tensione con un professore aggredito in università e una bandiera di Israele bruciata durante il corteo. Una ventina di studenti pro Pal, affiliati ai collettivi universitari di sinistra, hanno interrotto ieri una lezione al dipartimento di Scienze politiche dell'Università. In pochi istanti quella che doveva essere poco più che un'azione dimostrativa per Gaza è diventata un'aggressione fisica ad un docente che aveva tentato di fermare i manifestanti. "Mi accusano di essere sionista - racconta Rino Casella, professore associato di diritto costituzionale comparato - solo perché ho sempre detto che non sono un pro Pal". Il docente che ha sporto denuncia ha raccontato che uno degli studenti che stava seguendo la sua lezione ha tentato di strappare di mano la bandiera palestinese ad un manifestante. Da lì sarebbe partita una colluttazione, con calci e pugni diretti sia allo studente che al professore che ha riportato una prognosi di sette giorni.
Circa 800 manifestanti proPal hanno sfilato in corteo per le vie del centro di Pisa in serata. Raggiunto il Ponte di Mezzo - il principale sull'Arno in città - hanno incendiato una bandiera di Israele.
Piantedosi: inaccettabili aggressioni a professore e agenti. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi stamattina è intervenuto per condannare gli episodi di violenza e non ha negato che ci sia una certa preoccupazione per il futuro: "Una qualche preoccupazione la nutriamo rispetto ai mesi che ci attendono, perché questo conflitto israelo-palestinese, quello che sta succedendo a Gaza, la tragedia umanitaria che si sta verificando e che sicuramente va condannata, sta avendo dei riflessi anche nella discussione politico-interna. Credo che non ci sia nulla che possa legittimare le aggressioni alle forze di polizia o appunto la ricerca del docente di origine ebraica”.
A Milano e Padova i cortei sono sfociati in momenti di tensione con scontri tra manifestanti e polizia. In corso indagini dei poliziotti della Digos per ricostruire la presunta aggressione avvenuta al termine del corteo a Roma. I manifestanti hanno segnalato un'aggressione all'altezza di Largo Brancaccio. Al loro arrivo, gli agenti hanno identificato una persona che riportava una ferita lacero-contusa e che ha dichiarato di essere caduta mentre fuggiva dal luogo dell'aggressione. Al momento il ferito non avrebbe ancora presentato denuncia.
Il rettore di Pisa: abbiamo messo al bando ricerca per scopi militari. Solidarietà al docente è stata subito espressa dal rettore Riccardo Zucchi che ha anche rivendicato "la bontà delle scelte fatte nei mesi scorsi dall'Ateneo che ha deciso di dire no a qualunque ricerca scientifica che possa avere scopi militari e manifestato solidarietà al popolo palestinese vittima di qualcosa che somiglia molto a una pulizia etnica: detto questo ogni forma di violenza è inaccettabile ed è violenza anche interrompere una lezione, tanto di più quando si sfocia nelle aggressioni fisiche".
Immediate le reazioni politiche con condanna bipartisan. Il ministro dell'Università Anna Maria Bernini ha telefonato al rettore e allo stesso Casella manifestando la propria solidarietà. "Le Università – ha detto Bernini - non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva".
L'Unione delle comunità ebraiche: escalation di violenza. Sulla vicenda di Pisa è intervenuta anche Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane parlando di “un'escalation che da tempo temevamo, deriva della violenza già lungamente tollerata, un appiattimento sulla narrativa propagandistica di Hamas. Così si continua a legittimare il terrorismo". I giovani ebrei parlano di un "attacco alla libertà accademica ella sicurezza della comunità universitaria" e ricordano "la cacciata dal Campus dell'ateneo di Torino dei rappresentanti dell'Ugei", i giovani della comunità ebraica.
A Torino professore ebreo difende l'esercito israeliano. Sempre a Torino ieri il Pofessore dell’università israeliano Pini Zorea ospite in un corso di dottorato ha difeso l’esercito israeliano Idf definendolo il più pulito e accurato al mondo. Il Politecnico ha subito condannato le sue dichiarazioni e ha precisato di non avere in corso alcuna collaborazione con l’università di Israele, interrompendo ogni rapporto con Zorea.
Gli atenei di Milano e Firenze: no a collaborazioni con istituzioni coinvolte nella guerra. Intanto gli atenei prendono posizione sulle possibili collaborazioni con istituzioni direttamente coinvolte nella guerra a Gaza. Il Senato accademico della Statale di Milano ha approvato una mozione con la quale stabilisce di astenersi dal procedere "a nuove stipule con università e istituzioni che siano direttamente o indirettamente implicati nelle violazioni attualmente in essere" a Gaza. Anche l'Università di Firenze ha votato una mozione con cui si impegna a valutare "gli accordi con università, enti e istituzioni israeliane e mantenere solo quelli che non contribuiscano al mantenimento dell'occupazione illegale del Territorio Palestinese e al perpetrarsi delle gravissime violazioni del diritto internazionale".
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