martedì 11 gennaio 2022
La Procura apre un'inchiesta, indagano Digos e Carabinieri, che hanno già fatto avere ai magistrati una prima informativa. Il parroco: "Non ne sapevamo nulla"
Non siamo a Berlino nel 1939 ma a Roma nel 2022. In un video pubblicato dalla redazione di Open si vede una bara con la bandiera nazista fuori dalla chiesa di Santa Lucia, a Roma, e persone che rispondono con il braccio teso e il grido "presente!" quando una voce chiama il nome del "camerata" defunto

Non siamo a Berlino nel 1939 ma a Roma nel 2022. In un video pubblicato dalla redazione di Open si vede una bara con la bandiera nazista fuori dalla chiesa di Santa Lucia, a Roma, e persone che rispondono con il braccio teso e il grido "presente!" quando una voce chiama il nome del "camerata" defunto - Ansa / frame video

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Una bandiera nazista ostentata a un funerale. Quanto successo è "grave, offensivo e inaccettabile": il Vicariato "deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, a totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale", dopo la celebrazione di un funerale, "avvenuto senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire quanto accaduto".

E la Procura di Roma apre un'inchiesta in relazione appunto alla vicenda della bandiera nazista stesa dopo l'uscita dalla chiesa sulla bara di Alessia Augello, militante di estrema destra di cui si è celebrato il funerale ieri a Roma. Gli accertamenti sono affidati ai poliziotti della Digos e ai carabinieri, che hanno già inviato una prima informativa a piazzale Clodio.

Il Vicariato dunque ricorda che ieri "alle 14 e 30 è stato celebrato un rito delle esequie" e "alla fine, all’esterno della chiesa parrocchiale, un gruppo di persone ha coperto la bara con una bandiera con la svastica nazista, simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo, e intonato grida e compiuto gesti riconducibili a tale ideologia estremista".

Condanna durissima: "La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile".

Già ieri il parroco aveva stigmatizzato l'accaduto: "Quanto si è verificato all’esterno della chiesa – aveva scritto don Zenobbi – è avvenuto senza nessuna autorizzazione né del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere". Perciò "intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all’esterno della chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo di Cristo».

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