lunedì 26 febbraio 2024
Il generale sotto inchiesta a Roma per alcune affermazioni contenute nel suo libro “Il mondo al contrario”. I legali: «Ha istigato alla lettura e alla riflessione. Niente odio». La Lega lo difende
Oltre a peculato e truffa Vannacci indagato anche per odio razziale

Ansa

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Nuove grane per il generale Roberto Vannacci che, dopo le accuse di peculato e truffa mossegli dalla procura militare (qui l'articolo completo), è entrato ora nel mirino dei magistrati di Roma. Il militare, possibile candidato della Lega alle prossime elezioni europee, è infatti indagato anche per il reato di odio razziale in relazione ad alcune affermazioni contenute nel suo discusso libro, "Il mondo al contrario". In base a quanto si apprende, il procedimento è stato avviato dopo alcune denunce presentate nelle scorse settimane da diverse associazioni al momento non ancora specificate.

La notizia è stata subito commentata dal legale di Vannacci, Giorgio Carta, che ha contestato con decisione l'iscrizione del suo assistito nel registro degli indagati: «L'unica istigazione fatta è alla riflessione e alla lettura. Nessuna istigazione all'odio. Anche Galileo Galilei - ha aggiunto - è stato processato per le sue idee ma 300 anni dopo è stato “assolto”. Speriamo, per dati anagrafici, di risolvere questa vicenda prima». In ogni caso, ha poi lamentato l'avvocato, «non abbiamo ancora gli atti, non abbiamo nulla». Anche la Lega si è schierata a difesa dell'uomo che ha scelto per rilanciare il partito in vista del voto per Bruxelles e in una nota diffusa nel primo pomeriggio di oggi ha paragonato le indagini a carico del generale a «medaglie». «Vecchi metodi del vecchio sistema - si legge ancora nel comunicato del Carroccio -. Avanti generale, avanti insieme, avanti Italia!».

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