mercoledì 11 dicembre 2024
L'intervento è stato eseguito nell'Azienda ospedaliera di Padova su un uomo di 65 anni dall'equipe del cardiochirurgo Gino Gerosa
Il cuore battente prima del trapianto

Il cuore battente prima del trapianto - ANSA

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Trapiantato un cuore sempre battente, dal prelievo all'impianto. L'intervento è stato eseguito nell'Azienda ospedaliera di Padova su un uomo di 65 anni dall'equipe del cardiochirurgo Gino Gerosa. «È il primo al mondo a cuore totalmente battente - ha spiegato Gerosa - Mentre in un consueto trapianto di cuore, l'organo viene prelevato e impiantato da fermo, in questo caso ha sempre battuto e quindi tutto il trapianto è stato eseguito a cuore battente dal momento del prelievo a quello dell'impianto».

L'operazione è avvenuta due settimane fa, il paziente, che era affetto da una cardiopatia post ischemica, sta bene e prima di Natale, ha fatto sapere l'Azienda ospedaliera, tornerà a casa.

Un cadavere con cuore battente si riferisce a una persona in morte cerebrale, cioè un paziente che, a causa della malattia, ha riportato un danno totale e irreversibile alle funzioni cerebrali, condizione che equivale alla morte.

«Siamo molto felici in primis per il paziente e soprattutto perché questo risultato apre la strada a molti altri pazienti - ha aggiunto Gerosa -. È una vera e propria rivoluzione perché proteggiamo al meglio il cuore e le aspettative di vita del paziente che lo riceve. Il primo grazie va ai familiari del donatore, poiché senza donazione tutto ciò non sarebbe stato possibile».

L'ospedale ha spiegato che la "rivoluzione" migliorerà i risultati del trapianto cardiaco da donatore a cuore fermo evitando l'arresto controllato del cuore, annullando il danno da ischemia e riperfusione sia al prelievo che al trapianto, assicurando una più rapida ripresa della funzione cardiaca, migliorando la performance cardiaca post operatoria.

«È un lavoro di team che ci porta a segnare una tappa che riporta a Padova al 14 novembre 1985 quando il professor Gallucci fece il primo trapianto in Italia. Nel maggio dell'anno scorso abbiamo realizzato il primo trapianto in Italia da donatore a cuore fermo - osserva ancora il cardiochirurgo -. Sulla scia delle esperienze del professore Joseph Woo, abbiamo scelto quindi di continuare a far battere il cuore che avevamo prelevato, facendolo continuare a battere senza danni da ischemia da perfusione».

«Ancora una volta in azienda ospedaliera arriva un primato mondiale - ha dichiarato il direttore dell'azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben -. È un grande gesto tecnico, un risultato della cardiochirurgia di Padova che viene condiviso con l'azienda ospedaliera e siamo orgogliosi di poter ospitare una eccellenza mondiale di questo livello».

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