giovedì 24 marzo 2022
L'uomo di 44 anni ha ucciso i due figli, una ragazzina di 13 anni e il fratellino di 8. Poi si è tolto la vita. I carabinieri indagano
Tragedia a Mesenzana. Il padre uccide i due figli e si toglie la vita

Ansa

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Un’immane tragedia familiare si è consumata questa mattina a Mesenzana, in provincia di Varese. Un padre di 44 anni, che si era separato dalla moglie da appena due settimane, ha ucciso a coltellate i due figli, di 13 e 7 anni, e poi si è tolto la vita. È toccato alla mamma Luana, 35 anni, commessa in un supermercato, fare la terribile scoperta. Dopo aver lasciato il marito, infatti, si era trasferita a casa dei genitori a Brissago Valtravaglia, e ieri intorno alle 8 era andata a riprendere i figli che avevamo dormito dal papà, per accompagnarli a scuola. Invece li ha trovati in camera da letto, inermi, in un lago di sangue. Andrea Rossin, il padre, li aveva colpiti al cuore con un coltello da cucina, mentre ancora dormivano, prima di rivolgere l’arma contro di sé e togliersi la vita. Colta da malore subito dopo aver chiamato aiuto, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Cittiglio.

«In un momento come questo, penso che qualsiasi parola sia inutile: occorre un silenzio orante» ha detto sconvolto il parroco, don Michele Ravizza, che si è recato nella casa di via Pezza 118, dove abitava la famiglia Rossin. Conosceva bene i due ragazzi: Giada frequentava l’oratorio della parrocchia, dove faceva l’animatrice, mentre il fratellino Alessio era atteso oggi all’incontro di catechismo.
Sul posto sono accorsi i carabinieri e gli operatori del 118. Gli agenti della Compagnia di Luino e del reparto operativo di Varese indagano nel tentativo di ricostruire la dinamica dei fatti. «Stiamo approfondendo il passato della coppia, sentendo la cerchia parentale e amicale, ma non ci risultano particolari segnali premonitori», ha detto il colonnello Gianluca Piasentin al comando dell’Arma provinciale. «I due ragazzi – ha aggiunto – sono stati uccisi nel sonno, con un coltello, raggiunti agli organi vitali».
Sul luogo della tragedia si è subito recato anche il sindaco di Mesenzana, Alberto Rossi che, interpretando lo sgomento dell’intera comunità, ha commentato: «Non ho parole di fronte a fatti così terribili. Non conoscevo personalmente la famiglia, erano persone molto schive, che non facevano vita di paese». In un brevissimo scambio con la moglie dell’omicida, il sindaco ha assicurato la massima vicinanza delle istituzioni: «Ho potuto solo dirle che siamo a sua disposizione, niente più, perché era troppo sconvolta». Il giorno dei funerali dei due bambini a Mesenzana sarà lutto cittadino. Katia Fiocchetta, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Zuretti ha commentato: «Siamo sconvolti. Entrambi i ragazzi venivano alla nostra scuola, uno in seconda elementare e la ragazza in terza media».
Nei confronti dell’uomo non risultano precedenti giudiziari e di polizia; lavorava come operaio frontaliere nella vicina Svizzera e, secondo i primi accertamenti svolti dai Carabinieri di Varese, «è emerso che soffriva da tempo di problemi psichiatrici e che non accettava la separazione dalla moglie, che tormentava», ha dichiarato in una nota il procuratore della Repubblica Daniela Borgonovo che, alla luce di quanto accaduto, ha aggiunto una drammatica considerazione: «È una triste occasione per confermare che ogni violenza va denunciata per tempo e con fiducia». In una nota indirizzata alla preside di Mesenzana, la presidente provinciale dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, Maria Rosa Rossi, ha scritto: «Vogliamo portare alla comunità educante tutta la nostra vicinanza e il nostro sentito cordoglio. Ribadiamo il nostro impegno quotidiano per porre al centro l’educazione e i bisogni dei nostri alunni, affinché la scuola sia un luogo sereno di crescita umana e sociale».
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