Ansa
Un’immane tragedia familiare si è consumata questa mattina a Mesenzana, in provincia di Varese. Un padre di 44 anni, che si era separato dalla moglie da appena due settimane, ha ucciso a coltellate i due figli, di 13 e 7 anni, e poi si è tolto la vita. È toccato alla mamma Luana, 35 anni, commessa in un supermercato, fare la terribile scoperta. Dopo aver lasciato il marito, infatti, si era trasferita a casa dei genitori a Brissago Valtravaglia, e ieri intorno alle 8 era andata a riprendere i figli che avevamo dormito dal papà, per accompagnarli a scuola. Invece li ha trovati in camera da letto, inermi, in un lago di sangue. Andrea Rossin, il padre, li aveva colpiti al cuore con un coltello da cucina, mentre ancora dormivano, prima di rivolgere l’arma contro di sé e togliersi la vita. Colta da malore subito dopo aver chiamato aiuto, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Cittiglio.
Nei confronti dell’uomo non risultano precedenti giudiziari e di polizia; lavorava come operaio frontaliere nella vicina Svizzera e, secondo i primi accertamenti svolti dai Carabinieri di Varese, «è emerso che soffriva da tempo di problemi psichiatrici e che non accettava la separazione dalla moglie, che tormentava», ha dichiarato in una nota il procuratore della Repubblica Daniela Borgonovo che, alla luce di quanto accaduto, ha aggiunto una drammatica considerazione: «È una triste occasione per confermare che ogni violenza va denunciata per tempo e con fiducia». In una nota indirizzata alla preside di Mesenzana, la presidente provinciale dell’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, Maria Rosa Rossi, ha scritto: «Vogliamo portare alla comunità educante tutta la nostra vicinanza e il nostro sentito cordoglio. Ribadiamo il nostro impegno quotidiano per porre al centro l’educazione e i bisogni dei nostri alunni, affinché la scuola sia un luogo sereno di crescita umana e sociale».