sabato 21 dicembre 2019
È stato intitolato a Nadia Toffa ed è stato realizzato con le donazioni. Permetterà di diminuire drasticamente il numero dei viaggi della speranza. Ma c'è ancora molto da fare
Una delle camerette colorate del nuovo reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale di Taranto

Una delle camerette colorate del nuovo reparto di Oncologia pediatrica dell’ospedale di Taranto - (Collaboratori)

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Sesto piano del Santissima Annunziata di Taranto. Che sia un posto diverso dagli altri si vede dalle pareti dipinte di blu, dai pesci colorati, come in un acquario. E poi dalle mascherine. È l’unico posto in cui le indossano tutti. Adulti e bambini. Degenti ed ospiti.

Claudia (nome di fantasia, ndr) no, però. Entra in ascensore contenta. Ride e smanetta con il cellulare. Il medico le ha detto che i valori del sangue sono buoni. Per questi giorni natalizi potrà evitare di coprirsi la bocca e il naso.

Nel reparto di oncoematologia pediatrica del capoluogo ionico basta anche questo per sentirsi un po’ più felici. Ora può mettere un velo di rossetto. Lo fa subito. Gli anni sono pochi per il trucco ma i genitori le perdonano tutto. «Finalmente possiamo fare tutto a casa nostra, a Taranto – spiega la mamma – e non andare a Roma ogni venti giorni, per i controlli. Ora che la nostra dottoressa, da Brescia, lavora qui, e c’è questo reparto, ci risparmiamo i viaggi e la fatica». Claudia combatte con una leucemia. Il trapianto di midollo osseo è andato bene ma i controlli devono essere costanti.

I tumori a Taranto ci sono. Non lo dicono gli allarmisti. Lo dicono i dati Sentieri, lo Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, commissionato dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità: +21% di mortalità infantile rispetto alla media regionale, +54% di tumori in bambini da 0 a 14 anni, +20% di eccesso di mortalità nel primo anno di vita e +45% di malattie iniziate già durante la gestazione.

Oggi però c’è anche una “buona” notizia: un nuovo reparto di oncoematologia pediatrica nell’ospedale SS. Annunziata. Finiti, o quasi, “i viaggi della speranza” di genitori con bimbi al seguito. Una pelegrinatio silenziosa e dolente, tra Roma, Milano e centri specializzati d’Italia.

Il nuovo reparto ha sei posti letto e tre day hospital, per le cure giornaliere ed è stato intitolato a Nadia Toffa, la iena prematuramente scomparsa l’estate scorsa. Qualche mese fa una cittadina tarantina, Alessandra Marotta, ha raccolto quasi 93mila firme per chiedere che venisse intitolato alla giornalista.

All’intitolazione del reparto c’era tutta la famiglia di Nadia, comprese le nipotine e la sorella. La Toffa si era prestata ad essere testimonial di una raccolta fondi avviata dalle associazioni tarantine “Tutti gli Amici del Minibar” ed “Arcobaleno nel Cuore”, indossando una maglietta e spronando all’acquisto durante le dirette in tv. Si sono raccolti così oltre 500mila euro.

Valerio Cecinati è il primario di pediatria ed oncoematologia pediatrica dell’ospedale SS. Annunziata da un anno. I bambini gli vogliono un gran bene, i genitori anche di più. Lui ed i suoi tre colleghi di reparto, per la città sono un riferimento prezioso. «Il reparto di oncoematologia pediatrica – spiega – è stato inaugurato due anni fa. Aveva tre posti letto, più delle poltrone per il day hospital. Tutto costruito con i soldi delle magliette.

Con l’inaugurazione di oggi abbiamo aperto un nuovo reparto che ha sei posti letto. Il vecchio fungerà da day hospital. Qui a Taranto c’è un’incidenza aumentata. Sicuramente non c’è un’epidemia, sono numeri piccoli, però c’è un incremento per alcuni tipi di patologie che per quanto riguarda l’oncologia infantile sono soprattutto leucemie acute e tumore del sistema nervoso centrale, secondo quelle che sono le statistiche nazionali».

Dei quattro medici, due sono borsisti, anche loro finanziati con la vendita delle t-shirt con la scritta “Ie jesche pacce pe te (Io sono pazzo di te, in dialetto tarantino, ndr)”. I fondi non sono finiti, li gestiscono i legali de Le Iene.

Intanto continuano le donazioni, anche attraverso altre raccolte di altrettante associazioni.

«I viaggi della speranza si sono sicuramente ridotti – prosegue Cecinati – e la stragrande maggioranza dei bambini viene curata qua a Taranto. Noi comunque siamo in collegamento con una rete di Centri e quando c’è una patologia più complessa da curare è giusto condividerla. La necessità in questo momento più che di fondi è di medici specializzati.

L’Asl la parte sua l’ha fatta ed ha bandito un concorso che verrà espletato nei primi mesi del prossimo anno. Sicuramente rinforzare il personale medico resta una priorità. Ci fa piacere che ci sia un sostegno privato ed è importante che ci sia un impegno da parte della Regione e della Asl. Devo dire che c’è un problema a livello nazionale. Sono pochi gli specialisti pediatri a disposizione ma dobbiamo lavorare e costruire per poterli portare qui a Taranto».

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